Capitolo 6-Temporale

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Gp di Spagna, 2022

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Gp di Spagna, 2022

We can dance, until we die
You and I, will be young forever
You make me
Feel like I'm livin' a teenage dream.

Charles

Ero leader del Gp di Spagna. Mi sentivo perfettamente a mio agio con la macchina. Poi, all'improvviso, ero stato costretto al ritiro, la mia Ferrari aveva rallentato e perso potenza.

Ero deluso, ma era il primo problema di affidabilità della stagione. Cose che capitano mi dicevo io e mi avevano detto tutti.

Anche se la situazione non era poi così grave, Max era finito in testa al mondiale piloti e io cominciavo a sentire la pressione.

Dovevo restare concentrato e combattivo. Volevo ottenere quel risultato e avrei sempre fatto il possibile e anche un po' di più.

In mezzo a questi pensieri, uno in particolare era più presente di altri. Ma al contrario dei precedenti, era un pensiero estremamente positivo ed io mi ci aggrappavo.

A Miami, Elena mi aveva baciato. Non so cosa l'avesse spinta a farlo, me l'ero ritrovata davanti e dopo poco, mi aveva attirato a sé e decisa, aveva incollato le sue labbra alle mie.

Eravamo rimasti attaccati per un po', poi, io mi ero ricordato di dove ci trovavamo. Qualche giornalista avrebbe potuto vederci e il giorno dopo saremmo finiti sui giornali scandalistici di mezzo mondo.

Volevo evitare tutto ciò, perciò l'avevo presa per mano, l'avevo stretta a me ed ero scappato con lei dalla festa.

Lei non sembrava la solita Elena. Rideva di gusto mentre filavamo via da quel salone da ballo pieno di gente noiosa, che fingeva di divertirsi.

Alla fine ci eravamo ritrovati all'esterno. In lontanza avevamo avvistato le spiaggie di Miami, ci eravamo guardati e senza dire nulla, ci eravamo incamminati verso quella direzione.

Il mare di notte mi aveva sempre affascinato, ma quella sera la cosa che mi affascinava di più era Elena che, con i tacchi a spillo in una mano e lo sguardo acceso dai bagliori della notte, mi squadrava, mentre camminavamo mano nella mano in spiaggia.

Passeggiavamo in silenzio. Non servivano parole, sarebbero state superflue. Eravamo semplicemente noi, due pianeti incredibilmente diversi ma complementari.

Passammo la notte ad osservare l'oceano in tutta la sua maestosità tra silenzi carichi di significato e baci rubati.

Mi sentivo un ragazzino alla prima cotta ed Elena sembrava una bambina, a cui erano appena state regalate delle caramelle.

Sorrideva tantissimo e mi guardava come se mi vedesse veramente per la prima volta. Io ricambiavo sorrisi e sguardi e non riuscivo a staccarmi dalle sue labbra.

Arrivò l'alba e con essa l'incantesimo sembrò scomparire. Elena si alzò, si allontanò, borbottò uno《Scusami, tra poco devo prendere l'aereo per l'Italia. 》e se ne andò.

E come tutte le settimane sparì, lasciandomi il suo sapore e il profumo dei suoi capelli impressi nella memoria.

Dopo quella notte, avevo incominciato a sentire qualcosa di più dell'attrazione verso Elena e ciò avrebbe potuto complicare ulteriormente la nostra situazione.

Un bacio ad una festa può essere un imprevisto, ma una serie di baci in spiaggia possono essere presagio di qualcosa di più. E noi non potevamo permetterci quel qualcosa di più.

Percepivo odore di guai e infatti alla festa post Gp, non riuscii a trovarla, non si presentò.

Al posto suo trovai il Team Principal della Ferrari, Mattia Binotto, che pareva avere un bisogno urgente di parlarmi.

E io andai in ansia, non erano mai buone notizie quando Mattia reclamava così fortemente la mia presenza.

《Charles, per favore, puoi seguirmi un secondo, vorrei parlare con te di una cosa. 》annunciò così Mattia la mia probabile condanna a morte.

《Sì, certamente. 》dissi io seguendolo in un luogo più appartato.

《Charles, andrò dritto al punto. Ti ho visto stasera che cercavi qualcuno in particolare, vuoi dirmi chi è?》cominciò l'interrogatorio.

《Mattia, non so davvero di cosa tu stia parlando. 》mi provai a difendere.

《Smettila subito, ti conosco da anni, so quando menti. Inoltre, ti ho visto a Miami e in Australia con quella ragazza, sei stato poco attento. Mi hai costretto a prendere dei provvedimenti. 》Mattia scoprì le carte in tavola.

《Quali provvedimenti? Scusa? 》risposi abbastanza preoccupato.

《Come puoi notare, la ragazza stasera non c'è. Non è qui, perché sono dovuto andare a parlarle in settimana e le ho chiesto espressamente di non presentarsi più a queste feste e di starti lontano il più possibile. 》disse lui come se fosse la normalità.

La verità mi trafisse il petto come una lancia.

《Tu cosa?! E perché? 》ero a dir poco sconvolto e non ci vedevo più dalla rabbia.

La Ferrari e Mattia mi avevano dato tutto, ma sapevo gestire le mie relazioni personali al di fuori dei circuiti. Non avevo bisogno che anche loro mi mettessero i bastoni tra le ruote.

《Charles, stai calmo. Stai concorrendo per vincere un titolo mondiale, non puoi permetterti distrazioni di questo genere. E poi è solo una tirocinante, puoi aspirare a molto di più. Rilassati e vedi di pensare solo al tuo obiettivo. Siamo intesi? 》Mattia cercò di metterci una pezza ma peggiorò la mia situazione emotiva. Lei non era solo una tirocinante.

《Siamo intesi, ma ad una condizione non metterti più in mezzo ai miei affari. E se mai Elena dovesse decidere di tornare a queste feste, tu non dovrai dirle più nulla.》conclusì così il discorso.

Mattia annuì anche se poco convinto e mi lasciò andare via. Ero nero come il cielo prima di un temporale d'inverno.

Imprevisto-Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora