Capitolo 7-Mediterraneo

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Gp di Monaco, 2022

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Gp di Monaco, 2022

È l'una fuori dal club,
Illuminati dai fari come due star,
Apri la porta, una supercar,
Dici: "Dove si va?".


Elena


Il Gp di Monaco era il mio preferito da quando, a quindici anni, avevo iniziato ad interessarmi di Formula 1.

Era stato un weekend particolare: pioggia, bandiere rosse, incidenti e errori.
Errori di strategia della Ferrari, che avevano costato la vittoria a Charles, a casa sua.

Avevamo tutti grandi aspettative dopo la pole position del sabato, poi, in un battito di ciglia, il sogno era finito.

Charles era arrivato quarto quando poteva finire primo e faceva male a tutti.

Ma questa sconfitta non era l'unica difficoltà da affrontare, almeno per me.

Erano passati venti giorni dal Gp di Miami, venti giorni dall'ultima volta in cui avevo visto Charles Leclerc.

Cazzate, erano passati venti giorni da quando avevo passato la notte,a Miami, su una spiaggia, a baciare Charles Leclerc.

Ero stata mossa dall'istinto, l'avevo baciato ed ero scappata via da quella festa con lui. Avevo passato una notte stupenda con lui.

Non riuscivo a togliermi dalla testa il suo sorriso e i suoi occhi azzurri come il cielo stellato e le onde dell'oceano di Miami.

Ero stata impulsiva e per la prima volta nella mia vita, avevo seguito il cuore e non la testa.

Però questa non era una fiaba, era la vita reale e la verità mi era stata sbattuta in faccia qualche giorno dopo il Gp di Miami.

Binotto mi aveva convocato il sabato in Spagna ed era stato categorico.
Divieto di avvicinare Charles Leclerc.
Divieto di parlare con Charles Leclerc.
Divieto di andare alle feste post Gp e incontrare Charles Leclerc.

Se avessi trasgredito ad anche solo uno di questi divieti, il mio tirocinio sarebbe stato interrotto e sarei dovuta andare via dalla Ferrari.

Tirocinio interrotto, problemi con l'università e addio laurea.
Non potevo permettere che accadesse. Ero a così poco da realizzare il mio sogno.

Non potevo mandare a quel paese tutto il mio studio e lavoro per i miei sentimenti. Avrei dovuto evitare Charles, anche se lui mi stava iniziando a piacere parecchio.

A due come noi non era permesso nulla di più di quello che c'era già stato fra di noi.

Mentre mi arrovellavo il cervello su come far sopire la delusione di Monaco e i miei sentimenti per Charles, qualcuno bussò alla porta della mia camera in hotel e fece passare sotto di essa un pezzetto di carta.

Mi avvicinai e presi immediatamente quel foglietto fra le mani; era un pezzo di quaderno a righe, sul quale con una grafia molto elegante e composta era scritto:

Ti aspetto giù nel parcheggio.
Ho bisogno di parlarti.
Ti porto in un posto tranquillo.
Non farti notare da nessuno.》firmato Charles Leclerc.

Mi aveva appena presa in contropiede e adesso, l'indecisione mi aveva invaso.

Alla fine decisi che la vita era troppo breve per non sapere cosa avesse da dirmi un pilota di F1.

Non volevo avere rimpianti e poi lui, in fondo, era un po' parte del mio lavoro e magari voleva parlare proprio di quello: di lavoro.

Indossai un paio di Levi's, un top e una felpa con cappuccio.
Scesi nella hall dell'hotel e in modo furtivo uscii dalla porta principale.

Arrivai nel parcheggio sapendo già cosa cercare: Ferrari 488 Pista nera.

La trovai dopo poco, aprii la portiera e mi sedetti sul sedile del passeggero. Mi ritrovai ad osservarlo: era bello da impazzire.

Decisi subito che nonostante avessi ceduto al rischio di farmi beccare con lui, non gli avrei permesso di compromettere tutto il mio duro lavoro.

《Milady, non pensavo ti presentassi davvero qui, sono sorpreso dalla tua audacia.》esordì così il predestinato.

《Ti sorprendi con poco, Lord Perceval, a quanto sembra. In ogni caso, mi hai cercato tu e vorrei proprio sapere cosa devi dirmi di così importante a mezzanotte. 》occhio per occhio, dente per dente.

Quel ragazzo giocava con il fuoco ed io non ero affatto una rammollita come pensava lui, soprattutto ora che il mio sogno era in bilico.

《Sì, hai ragione, però non mi fido a rimanere qui dopo il casino che è successo con Binotto. Ti porto in un posto, ti fidi di me? 》all'improvviso la sua solita aria scanzonata l'aveva abbandonato, era serio.

《No, ma credo di non avere scelta, dove mi porti? 》mi arresi.

《Sorpresa. 》disse lui.

Non parlò più, si limitò a sbrigarsi ad uscire dal parcheggio.

La sua macchina prese il via in autostrada da 0 a 100 km/h in 2,85 secondi.

Vidii a malapena il cartello all'uscita dell'autostrada: "Nice".

Stavamo andando a Nizza, una delle città più chic della Costa Azzurra, alla faccia del posto tranquillo.

Una volta scesi, capii subito le sue intenzioni. Superò tutti i negozi eleganti della via principale fino ad arrivare al mare che, cristallino e impetuoso, sembrava attenderci.

Arrivati in spiaggia, sentii il vento sferzarmi il viso e sventolarmi i capelli e notaii che sotto al braccio Charles portava una coperta.

Ci sedemmo e fu lui a rompere il ghiaccio:
《Adoro il mare di notte, quando sono deluso o arrabbiato mi basta osservarlo per ritrovare la calma.》

《Ti capisco perfettamente, ho sempre sentito un forte legame con il mare. 》mi trovai d'accordo io.

《Ti ho portato qui perché volevo dirti che ho parlato con Mattia, puoi tornare alle feste post Gp, non ti dirà nulla. Per quanto riguarda noi, se c'è un noi, dovremo imparare ad essere discreti. 》chiaro come l'acqua a pochi metri da noi.

《Charles, io non posso avere problemi. Non hai idea di quanto sia fondamentale per me questo tirocinio, non posso rischiare di perderlo.》risposi io.

《Lo capisco perfettamente invece, anche io sto rischiando molto. Ma tutto questo è...》si avvicinò pericolosamente e mi prese il mento con una mano per attirarmi a sé.

《È diverso da tutto quello che ho provato finora. 》sussurrò a pochi centimetri dal mio viso.

Fanculo i buoni propositi e i divieti.

Imprevisto-Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora