PROIBITO (Finale alternativo)

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Pov Christian

Non ci potevo credere, l'amore della mia vita è in coma.

Sono rimasto solo, sono passati tre mesi e mezzo dall'avvenimento e non ci sono progressi. Ho paura. Ho paura che lui mi abbandoni, ho paura di rimanere solo.

Ora mi trovo vicino al lettino di Matti, mentre gli tengo la mano stretta sperando che aprisse quei suoi occhioni azzurro mare, in cui mi ci perdo ogni volta che lo guardo. Mi manca, e anche tanto.

Non dovevo baciarlo quel giorno, sapevo che fosse sbagliato. Ma non pensavo che ci fosse qualcuno che ci avrebbe scoperto così in fretta. Mi sento così in colpa, ora lui non sarebbe qui se non lo avessi baciato.

Dannazione alle mie voglie. Ma il problema è che lo amo e ho paura di perderlo per sempre.

Ero così immerso tra i miei pensieri che non mi accorsi che Mattia fece un sorrisetto. Ad accorgersene fu il dottore che entrò in quella stanza.

Forse c'era qualche possibilità.

Pov Mattia

Sento un forte mal di testa, vedevo solo buio. Solo quello vedevo. Sentivo una voce chiamarmi, è di Christian. Mi sta continuando a richiamare dicendomi di svegliarmi, ma perché?

Poco dopo senti la sua mano sopra la mia che la stringeva, e le sue lacrime appoggiarsi su di esse. Mi venne da sorridere e lo feci. Sorrisi per la sua tenezza, e per il fatto che si è preoccupato per me anche se mi poteva semplicemente far morire. Non sarebbe dispiaciuto a nessuno.

Cerco di svegliarmi come si sta chiedendo lui, ma non ci riesco. Ci provo un'altra volta, ma non ci riesco ancora. Sentivo le mie guance bagnarsi dalle mie lacrime di disperazione, ma dopo nemmeno un secondo sento le mani di Chri mandare via il mio pianto, dandomi dei piccoli baci sulle mie guance e sulle labbra. Dopo che smise di baciarmi io riprovai ad aprire gli occhi, dovevo riuscirci, devo farlo con lui. E ci riusci. Riusci ad aprire i miei occhi, e lo vidi con gli occhi lucidi e con uno sguardo sorpreso. Io gli sorrisi semplicemente, non avevo la forza per parlare.

Christian: Non ci posso credere, sei vivo.

Io annui, con le lacrime che mi bagnavano tutto il viso. Lui si avvicinò a me abbracciandomi, io ricambiai subito tenendolo a me, non voglio che questo abbraccio finisca.

Si allontanò un po' e mi lascio dei baci in viso, il primo me lo diede sulla fronte, il secondo sulle guance, il terzo sul naso, il quinto sulle mie labbra. Il bacio che mi diede sulle labbra è dolce, ma anche bisognoso. Ci scaccamo solo quando sentimmo la porta della stanza aprirsi, ai piedi della porta vidimo il prof Russo. Cosa ci fa qui?

Simone: Oh, non sapevo che ci fossi anche tu Stefanelli.

Christian: Che ci fai qui? Io sono il suo ragazzo ho il diritto di essere qui con lui, tu invece no.

Christian è arrabbiato, tanto arrabbiato. Si alzò dalla sedia e si avvicinò a Simone, lo sta guardando dritto negli per spaventarlo, Simone lo guardò per un attimo per poi spostare gli occhi su di me. Mi guardò con uno sguardo malizioso e facendo un ghigno. Christian non ci vide più e lo sbatte contro il muro. Io urlai spaventato. Dalla porta entrarono due dottori, li conosco, sono i due dottori che mi hanno salvato quando ero più piccolo dalle grinfie di mio padre.

Il dottor Rina cerco di spostare Chri dal corpo di Simone, quasi senza sensi, invece il dottor Strangis si avvicinò a me tranquillizzandomi. Alex, il nome d'arte del dottor Rina, fece uscire Simone quasi sbattendolo fuori; perché lui aveva già capito tutto dall'inizio.

Sapeva di me e Christian, e sapeva anche che Simone non ha intenzioni buoni con me.

L'aria che circolava è ancora un po' tesa, ma almeno ci siamo calmati tutti. Ha spezzare il silenzio fu Luigi.

OS ZENZONELLI/MATTIANDove le storie prendono vita. Scoprilo ora