19 parte

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Kaelyn Pov's
Gigio mette in moto e la macchina inizia a sfrecciare tra le vie di Parigi.
La strada per andare verso al campo sembra infinita, come se durasse una vita intera.
Sono parecchio annoiata, visto che questo "viaggio" sembra durare più del previsto.
sospiro vedendo la strada che sta correndo così veloce sotto di noi.
Sollevo la testa che avevo appoggiato prima sul finestrino, ed iniziò a scrollare sullo schermo dello stereo di Gigio, per cercare una canzone che mi piaccia e che non mi faccia più pensare che la strada sia così lunga.
Una melodia però già memorizzata nella mia mente esce dalla radio.
Mi soffermo su questa canzone, finché il cantante non comincia a cantare...
ora ricordo! questa è una delle canzoni preferite di Neymar, che mise una volta ad un allenamento, si chiama 'balada'.
Questa canzone mi ricorda così tanto Neymar quando sorride per le stronzate che dice Kylian, oppure quando semplicemente fa divertire tutta la squadra con le sue scemenze.
Rimango a fissare il piccolo schermo per qualche minuto buono.
"qualche problema kae? c'è qualcosa che non va?" mi chiede Gigio mentre posa lo sguardo su di me, per poi riposarlo sulla strada.
"cosa? io? si, tutto apposto comunque." mi porta alla realtà Gigio, risvegliandomi da quella specie di trance.
Sento lo sguardo di Gigio bruciare su di me.
Mi giro e noto che sta assottigliando le palpebre, come se sapesse che gli stia nascondendo qualcosa, che tra poco nemmeno io so.
Mi lascio andare sul sedile a peso morto e continuo a sospirare.
I miei pensieri mi stanno letteralmente soffocando piano piano, come se non avessi una via di scampo da tutto questo casino che ho appena creato.
Ayaka non sa niente di questa situazione...
e credo non voglia che lo venga a sapere, ma allo stesso tempo dovrei dirglielo...
ma non è così facile.
Ayaka odia Neymar con tutto il suo cuore, se sapesse una roba del genere potrebbe dare i numeri.
E poi io e Neymar cosa siamo...? Mi pongo questa domanda da sta mattina, ma non ho nessuna risposta.
Stiamo insieme...? No, perché non me l'ha chiesto.
Siamo amici di letto? No, perché nemmeno questo mi ha chiesto.
Sveltine e basta? Nemmeno questo si sa.
Non so come descrivere questa cosa.
E talmente confusa che mi viene il mal di testa al solo pensiero.
Si, abbiamo scopato? E ora ? Che succede? Ma la domanda che mi da più il tormento e quella...
mi ama come lui ha amato Bruna Marquezine...?
Questa domanda mi trafigge il petto ogni volta che ci penso.
Credo che lui non possa amare un'altra persona, come quella a cui aveva promesso un matrimonio...
e poi chi sono io per arrivare nel cuore di Neymar e togliere Bruna.
Insomma Kae apri gli occhi, lei è una modella e tu una calciatrice, con i tuoi difetti ma anche pregi.
Lui può avere tutte quelle vuole e viene a stare appresso a me? Ma chi voglio prendere in giro.
Magari tra noi può solo esserci del sesso, ma niente di più.
Non so più che cazzo devo pensare, Neymar fa diventare tutto più difficile, pure pensare ad una vita tranquilla.
Neymar e arrivato come un treno, senza preavviso, lasciando un segno incolmabile, prendendo ogni parte di me e riuscire a farla sua...
dalla più bella fino a riuscire ad arrivare alla più brutta.
Ed io non posso gestirlo, non riesco...
e difficile da un momento all'altro accettare che noi non potremmo mai essere niente.
Perché nel destino di l'un l'altro non siamo stati scritti.
E come se tutto cambiasse destinazione e iniziasse a ruotare nel senso opposto che tu vorresti.
Tanto dal farti male, facendoti piangere e urlare fino a lasciarti senza fiato.
Neymar e così...
e capace di farti provare cose che nemmeno tu sapevi di poter provare, ma anche dolore, tanto dolore, dolore che prima non avresti mai provato verso nessuno.
Qualsiasi cosa succederà in futuro gli auguro il meglio, perché se lo merita e una persona così genuina, unica ed umile.
E capace di farti sorridere anche nei momenti meno opportuni.
In qualsiasi posto sarà, oppure se le nostre strade si divideranno...
e magari lui si farà una propria vita...
io non mi scorderò mai di lui.
E una parte di me ormai.
Una parte che non posso dimenticare facilmente e spero che questo lo sia anche per lui.
Scuoto la testa per scacciare tutti questi pensieri.
"siamo arrivati kae." mi riferisce Gigio sorridendomi.
Sospiro profondamente ed iniziò ad accasciarmi, inizio a levarmi i tacchi, e in un baleno infilo le scarpe davanti a me.
Scendo dall'auto chiudendomi la porta alle spalle.
"grazie gigio..." inizio a sospirare, per trovare le parole giuste da dirgli.
"per avermi coperta e soprattutto per quello che hai fatto ora, davvero non saprei che fare senza di te." Aggiungo fissando le mie scarpe.
"kae stai tranquilla, sai benissimo che l'avrei fatto volentieri, sai che mi piace aiutare i miei amici ed in più e il minimo che io possa fare per te." Mi proferisce con un sorriso dolce, come se volesse rassicurarmi.
Lo abbraccio, anche perché è l'unica cosa che posso fare ora per ricambiare il suo gesto, se non fosse per lui ora sarei ancora chiusa nella casa di Neymar divorandomi le mani dal nervoso.
E solo grazie a lui se Ayaka non è venuta a sapere nulla di tutta questa situazione.
E gli sono grata di questo.
Mi stacco dall'abbraccio di Gigio, ed inizio a correre come una pazza per arrivare almeno in un orario decente ad allenamento, nemmeno ad allenamento corro così forte ancora un po'.
Oltrepasso la sicurezza in un battito di ciglia e mi addentro subito negli spogliatoi.
"cazzo! kae.
ci hai messo una vita e mezza ad arrivare, la prossima volta te e gigio partite due ore prima così evitate di arrivare quasi in ritardo." Mi rimprovera Ayaka.
Non ha torto, ha pienamente ragione, un'altro minuto in più e sarei arrivata davvero in ritardo.
Lei è così mi rimprovera se faccio ritardi, se mangio troppe schifezze, se sto troppo ferma con gli allenamenti o se bevo troppo.
Lei ci tiene più di me a questa cosa del calcio, ed e come se avesse paura che faccia qualche stronzata e mandi a monte tutto ciò che abbiamo creato con tanto sudore, insomma se non ci fosse lei a tenermi testa credo di non potercela fare.
Ma non è così facile mantenere il controllo del tempo quando sono con Neymar...
e quasi impossibile una roba del genere, oppure dirgli di no, se mi chiede di rimanere altri cinque minuti, io non so come magari le altre ragazze riescano a dirgli di 'no' oppure rifiutarlo, ma io non sono riuscita a tenerlo lontano, più io insistevo a lasciarlo fuori dalla mia vita, più lui insisteva nell'entrarci, ma questa volta ho fatto un errore madornale.
"hai ragione, tempo cinque minuti e giuro mi infilo la tuta, intanto tu aya vai già dagli altri in campo." Incoraggio Ayaka ad uscire dallo spogliatoio senza di me.
E così lei fa, inizia a correre, e nell'arco di trenta secondi già non la vedo più.
Inizio a togliermi molto velocemente i pantaloni che Neymar mi aveva dolcemente prestato, li ripiego per bene e li infilo nel borsone, faccio la stessa identica cosa con la maglietta, non voglio che pensi che io non abbia cura delle mie cose, oppure di quelle altrui ed in più non voglio rovinare sto completo poi chissà quanto l'avrà pagato.
Continuo con l'infilarmi i pantaloncini, per poi infilarmi di mia volta anche la maglietta, prendo un bel respiro profondo, mi metto seduta e mi infilo i calzini.
Odio metterli, sono così lunghi e fastidiosi da infilare, ci metto l'ira di dio solo ad infilarne uno.
Sbuffo, imprecando su me stessa sul fatto che i calzini non volevano rimanere su.
Con un gesto rapido tiro fuori le scarpette da sotto la panchina in cui sono seduta, mi infilo le scarpette e le allaccio facendo un bel doppio nodo stretto.
Si, sono peggio dei bambini piccoli, a questa età faccio ancora il doppio nodo alle scarpe, come facevo da piccina quando dovevo giocare a calcio con quei dementi dei miei cugini.
Bellissimi ricordi.
Mi alzo di scatto dalla panchina, ricordandomi che ho un allenamento da portare a termine e una partita vincere.
Mi metto a correre e nel giro di pochi secondi esco dallo spogliatoio.
In pochi secondi mi ritrovo già sul campo da calcio...
e senza nemmeno accorgermene sorrido a questa stupenda vista.
Mi ricorda quando giocavo a calcio in quel campetto di campagna vicino casa dei nonni insieme hai miei cugini, che ora non vedo da una vita.
Ma non mi dimenticherò mai e poi mai di ognuno di loro.
Mi ricordo le giacche oppure le felpe posate a terra per fare il segno delle porte.
E ognuno avevo il suo calciatore preferito, mi ricordo che io ero sempre Dani Alves oppure Juan Cuadrado, avevo un debole per loro, li adoravo con tutta me stessa, anche se entrambi giocavano in ruoli del tutto diversi.
Quando da piccoli non si credeva che un giorno si sarebbe arrivati fin qui, ignari di tutto ciò che il futuro aveva in servo per noi.
Noi eravamo lì, sempre in quei campetti, dicendo la classica frase 'un giorno sarò come dani' con la testa del tutto altrove.
A litigare per chi aveva fatto più goal oppure per i falli commessi, per poi mettersi a ridere per come si cadeva quando si commetteva fallo...
mi mancano quei tempi...
mi mancano i miei cugini.
Che ormai vivendo lontano e in Francia, non vedo più come una volta.
Mi mancano tutti loro.
Ma un giorno, lo prometto, che saremo di nuovo riuniti, a giocare a quel calcio che amavamo tanto da bambini, per poi ridere per le stronzate che facevamo.
Un giorno, prometto, che ritornerà tutto questo.
Alzo il capo con ancora il sorriso stampato in pieno volto.
Inizio a camminare cosi dall'avvicinarmi alle mie compagne, perché a quanto pare il mister deve dirci qualcosa, anche perché a quanto vedo e parecchio agitato.
"allora cosa sto dicendo ora è esclusivamente per le ragazze, ma potrebbe anche valere per voi ragazzi.
la partita con il barcellona, come sapete tutte e molto forte, ma noi non siamo qua per farci mettere i piedi in testa da loro! sia chiaro.
con questo allenamento io non voglio appesantirvi troppo oppure farvi arrivare sfinite alla partita, perché vi siete allenate duramente in questi ultimi giorni.
L'unica cosa che posso dirvi sta sera e che soprattutto dovete divertirvi, questo poco ma sicuro, perché solo divertendovi e prendendo un po' questa partita come un gioco, arriverete dove volete arrivare, io credo in voi ragazze, detto questo ora tornate ad allenarvi." Ci incoraggia il mister con il sorriso stampato in pieno volto.
Adoro il nostro mister.
E sempre pronto a motivarci prima di ogni partita, che sia da un'amichevole, ad una partita stra importante come questa.
E sempre al nostro fianco a sostenerci, ascoltarci se abbiamo problemi o semplicemente a farci sorridere. Anche se è lunatico peggio di Neymar avvolte, ma riesce sempre e comunque a metterci di buon umore.
Scuoto la testa dai miei pensieri, ed inizio a correre per tutto il campo, con sempre Ayaka al mio fianco.
"kae, ti prego, ti scongiuro, aspettami." Cerca di lamentarsi tra un sospiro e l'altro la ragazza al mio fianco, sul punto di svenire.
"ayaka ma non scherzare neanche, non possiamo fermarci, abbiamo una partita sta sera se non ricordi.
vedi di sbrigarti ad alzare quel passo, perché la prossima volta col cazzo che le scarpe te le allaccio." Cerco di minacciarla sul fatto che non sappia allacciarsi le scarpette da calcio.
"la metti così allora stronza? lurida ciofeca ora vedi come ti faccio mangiare la polvere." Ribatte lanciandomi uno sguardo di sfida, con le sue guanciotte ormai diventate rosse per via del caldo.
"allora al mio tre partiamo." L'assecondo.
"ci sto." Asserisce mentre si mette in posizione.
"uno...
due...
tre!" Urlo.
Io e Ayaka facciamo uno scatto.
E devo dire che è a dir poco pazzesco.
Siamo sulle stesso piano, stiamo andando praticamente alla stessa velocità.
Certo siamo cugine, siamo legate da tantissimo tempo, ma questo non significa che io e lei non siamo competitive...
Anzi, qualsiasi cosa con noi può diventare una gara, una sfida, un torneo, insomma chi ne ha più ne metta, tutto questo solo perché amiamo prenderci per il culo in tutte le cazzate che facciamo.
Anche perché sappiamo benissimo, che se una cade una delle due è subito pronta a tirarla su.
Stiamo correndo come due pazze, senza frenare.
Man mano la sto superando, ma anche lei non scherza, ci mette cinque secondi a rimontare.
Siamo ad un testa a testa e nessuna delle due osa mollare oppure arrendersi, siamo così dure e testarde che pure in queste cavolate siamo talmente ostinate a vincere, che nemmeno sotto tortura ci arrenderemo.
Sto correndo ancora e sta volta più forte di prima.
Sento il cuore salirmi alla gola, se non mi fermo ora, andrà a finire che le gambe mi cedano da sole.
Ho la testa bassa e sto cercando in tutti i modi possibili ed immaginabili di superare Ayaka a questa sfida senza un senso.
Sembra quando da piccole giocavamo a nascondino e facevamo a gara per chi doveva arrivare prima alla tana, ed era tutto così bello.
I miei pensieri si interrompono, quando mi ritrovo addosso a qualcuno.
"oddio scusa, sul serio, non era mia intenzione venirti addosso, sono mortificata veramente." Balbetto mentre cerco di rialzarmi da terra, con ancora il fiatone.
"kae ha fatto cilecca" Urla Ayaka, ormai dall'altra parte del campo da calcio.
A queste parole di Ayaka, abbasso il capo di colpo.
Sarò sicuramente diventata rossa come un peperone per l'imbarazzo.
"oh ayaka dai...
sai benissimo pure tu che io e kae siamo amici da una vita." Ed una voce quasi famigliare mi manda in tilt.
"achraf?" Alzo la il viso per controllare se era davvero lui.
"e chi se no?" Mi risponde con fare ovvio.
In tempo cinque minuti gli sono già addosso ad abbracciarlo, mi era mancato così tanto questo scemo.
Tutto questo tempo che era con la nazionale ci siamo sentiti solo tramite skype, facetime o chiamate, visto che non avevamo alcun modo di vederci.
Lui era impegnato con la coppa d'africa, io ero impegnata con la nazionale femminile, quindi non c'era modo neanche volendo di vederci.
Io e Achraf siamo amici, da più o meno, da quando ho messo piede nella squadra femminile.
Lo adoro e una parte di me importantissima.
E sempre stato dalla mia parte qualsiasi cosa succedesse, ed in più lui è Ayaka hanno una sintonia e rapporto a dir poco bellissimo, sono decisamente qualcosa di unico.
"mi sei mancato tantissimo." Ammetto con il sorriso stampato in pieno volto.
"anche tu kae tantissimo." Mi riferisce il moro, mostrandomi uno dei suoi sorrisi più belli.
"comunque scusami davvero se ti sono caduta addosso, non era mia intenzione, ma io e aya stavamo facendo una gara di corsa." Mi scuso, giustificandomi per l'ennesima volta.
"non siete cambiate per niente in tutto questo periodo che sono stato con la nazionale a quanto vedo." Cerca di parlare tra una risata e l'altra.
"coglione." Lo spingo, così dal farci ridere ancora più forte.
Ayaka, Achraf, L'ha sempre adorato, ha sempre detto che è un bravissimo ragazzo.
E che starebbe bene con me, visto che siamo due coglioni incalliti.
Certo gli voglio un bene dell'anima, per me è tutto questo ragazzo.
E soprattutto e un bel ragazzo, gentile, solare, disponibile e sempre sorridente, insomma un ragazzo d'oro.
Ma non è il mio tipo, ed in più e sposato, con un amore di donna.
Adoro quella ragazza...
e simpatica, gentile, ed in più e bellissima.
Mi ricordo quando da ubriache, io e Ayaka, ci siamo intrufolate in casa loro, facendo un casino assurdo.
Che bei ricordi.
Sorrido se ripenso ancora a quel giorno, a quei giorni.
Quei giorni passati a fare stronzate dalla mattina alla sera, mi mancano quei periodi dove ci ritrovavamo al campetto, di notte, solo per dirci gli ultimi pettegolezzi della squadra.
Mi manca tantissimo quel nostro trio...
ma so che un giorno ritorneremo.
"kae vieni qua che dobbiamo fare gli addominali ed io senza di te non ne faccio neanche mezzo." Mi urla Ayaka tutto ad un fiato, mentre corre per prendere posto.
"arrivo lurida ciofeca." Gli urlo di mia volta mentre mi metto a correre verso di lei.
Mi allontano da Achraf, ma posso sentire, pure mentre mi allontano, la sua risata arrivare fino a qui.
Sono dentro alla sala per fare palestra.
E posso notare un esemplare di Ayaka, distesa a terra, sudata quanto basta, mentre aspetta che arrivi per fargli del supporto psicologico.
Ayaka odia con tutta de stessa fare palestra, preferisce le partitelle oppure i tiri in porta, ma la palestra potrebbe bruciarla.
"lurida baldracca, vieni qua e tienimi ste schifose gambe." Parla la ragazza distesa a terra, con ancora le guance arrossate e un finto tono arrabbiato.
"va bene signora...
ma si calmi." Cerco di difendermi, facendo un finto tono impaurito.
"tieni il conto lurida, che minchia non ho voglia di rifarli." Mi minaccia la ragazza distesa a terra.
"stai tranquilla terrò tutto a mente." Gli sorrido dolcemente, così dal rassicurarla.
Inizia a fare gli addominali.
E posso leggere la sua voglia di scomparire in quel determinato momento, nei suoi occhi.
Mi fa ridere l'espressione che ha ora in viso...
e un mix tra uno sforzo di una scorreggia e l'altro di una persona che vorrebbe solo buttarsi dal sesto piano adesso.
"ayaka puoi smetterla, sono abbastanza, ora tocca a me." Gli riferisco con un sorriso, così almeno non mi uccide, visto che lo fatta rimanere più del previsto.
"minchia menomale, ancora un'altro e sarei esplosa." Risponde sincera, tirando un sospiro di sollievo.
Alla sua risposta inizio a ridere come una cogliona, travolgendo anche lei, così dal fare un gran casino dentro alla palestra.
"ti prego aya, fermati a ridere o non riesco a fare gli addominali." Cerco di dire, provando a respira regolarmente, così dal riprendermi da quelle risate.
Iniziamo a calmarci, quindi ne approfitto, così dal mettermi imposizione dal fare gli addominali.
Ayaka inizia a tenermi i piedi ben fermi, talmente saldi a terra che tra poco non mi circola nemmeno più il sangue.
Mentre inizio ad allenarmi, sento una strana sensazione, quasi la stessa sensazione che ho quando so che Neymar e nei paraggi oppure mi sta guardando.
Magari sarà solo una mia impressione oppure starò impazzendo.
E uno schiaffo dato molto violentemente sulla mia gamba mi porta alla realtà.
"ma cogliona, sei impazzita?" Mi lamento, imprecando addosso ad Ayaka, per quanto fosse stato forte lo schiaffo che mi ha dato.
"lamentati dopo, guarda chi è arrivato." Mi parla abbassa voce Ayaka rigirando gli occhi.
Ho già capito chi è arrivato solo capendo il suo sguardo.
A quanto pare il mio istinto aveva ragione, Neymar era arrivato, ma la vera domanda è 'che ci fa qua?', non può essere venuto per gli allenamenti, oggi la squadra maschile poteva anche non venire, visto che gli allenamenti erano per lo più per noi.
Non so cosa ci faccia qua, davvero non ne ho la minima idea, ma so solo che il mio cuore è in subbuglio.

spazio autrice
come state? spero tutto bene, mi scuso per questa lunga assenza, ma avevo scuola e tra i compiti e lo sport non riuscivo più a stare dietro alla storia, ma vi prometto che porterò più capitoli.
spero questo vi piaccia, vi voglio bene❤️

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 24, 2022 ⏰

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𝑜 𝑓𝑜𝑟𝑠𝑒 𝑒𝑟𝑖 𝑡𝑢 𝑐𝑖𝑜̀ 𝑐ℎ𝑒 𝑣𝑜𝑙𝑒𝑣𝑜...||neymar junior||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora