Casey Bailey, infatti, era la figlia del giudice Edward Bailey, coinvolto, diciotto anni prima, in una sentenza giudiziaria contro un noto banchiere di Londra, Thomas Collins, suo amico d'infanzia, imputato in uno scandalo finanziario e, infine, morto suicida. Da quell'esperienza, Casey era cresciuta insieme al figlio del banchiere, Helmut, che all'epoca del misfatto era solo un bambino di otto anni. Il giudice Bailey lo aveva accolto in casa sua, fornendogli le migliori istruzioni e una famiglia. In seguito al disastro familiare e alla confisca di tutti i beni in proporzione ai profitti di milioni di sterline ricavati illecitamente dal padre, crescendo nella maggiore età, Helmut si vide chiudere le porte dei circoli londinesi per gentiluomini e rifiutato dai salotti intellettuali. Il suo cognome recava ancora parecchio scalpore e non importava se il giovane venisse accostato alla figura del giudice Bailey. Davanti a quell'evidenza, Helmut aveva elaborato che gli rimanevano una laurea in economia e un fondo fiduciario, sufficiente per crearsi una nuova vita. Londra, però, lo soffocava.
Il giudice Bailey, profondamente rammaricato, ammirava il ragazzo per l'impegno che impiegava nell'organizzare la propria vita, elogiandolo quando si distingueva per qualità e capacità, e lo aiutò in tutti i modi per reinserirlo in quello stesso ambiente che aveva ripudiato il suo nome. Tuttavia, le buone lingue della società non mancarono di far giungere alle orecchie del giovane i motivi di tanta recriminazione, fino a conoscere l'immagine di quello spettro con cui era cresciuto e dal quale il giudice lo proteggeva. E in seguito, l'inesistenza di domande, di improperi, quell'apparente vergogna mista a dispiacere che mostrava per gli atti compiuti in passato dal padre lasciò, istintivamente, intravedere a Bailey un celato rancore, che attendeva solo il verificarsi degli eventi per esplodere. Sua figlia Casey, era certo, sarebbe stata colei che avrebbe pagato tutti quei peccati e lui doveva impedirlo, o meglio , salvaguardare il suo futuro, poiché la giovane era l'unico erede testamentario della famiglia della madre, morta quando lei aveva tre anni. La sua eredità equivaleva, oltre a trenta milioni di sterline, a un intero patrimonio confluito in centocinquanta lingotti d'oro e duecento lingotti d'argento con l'equivalente di cinque milioni di sterline, che aggiunto al patrimonio personale la rendevano, in quell'epoca, una delle donne più ricche dell'alta borghesia inglese.
Nei discorsi serali, poi, affluiti grazie al buon brandy invecchiato che il giudice offriva a Helmut, carpì che quest'ultimo voleva avvalorarsi delle nuove innovazioni che offriva quell'era di rivoluzione industriale, dove gli investimenti presagivano larghe ricchezze per i finanziatori, e per cui Helmut, nel suo entusiasmo e anche ingenuità, aveva fatto balenare gli occhi davanti alla nascita di industrie cotoniere e stabilimenti lanieri, per non parlare della più grande evoluzione di quel tempo: la macchina a vapore. Helmut presagiva grandi progetti sulle ferrovie in quei luoghi del mondo dove ancora risiedeva il medioevo, progettando di portare con sé mezza ricca borghesia inglese; predominando quei luoghi con la formazione di società e industrie; creando obbligazioni quotate, stabilendo tassi per gli incrementi dello stock dei beni di produzione durevoli; avrebbe fornito crediti per iniziative industriali. Avrebbe lottato per il libero scambio, dove nei contratti commerciali venivano ridotti i dazi che colpivano la circolazione dei beni da uno Stato all'altro...
Bailey aveva inarcato un sopracciglio, ascoltando i proponimenti futuri di quel giovane di ventidue anni che, doveva ammetterlo, era in gamba, altruista e collaborativo nel creare un futuro per la società, augurandosi che in quella foga elogistica non inciampasse sulle orme del padre, derubando così molte aziende.
Helmut aveva la preparazione e il potenziale per creare, come aveva fatto intendere lui stesso, una banca di investimento. E fu lì che, con una mano a tenere il bicchiere colmo di brandy e l'altra a sorreggersi il mento; le gambe accavallate nel suo portamento eretto e magro, adagiato su uno scranno di pelle ad alto schienale, il giudice Bailey aveva accigliato lo sguardo pensieroso. Per creare una banca ci voleva l'oro e ... Casey possedeva quell'oro! Un patrimonio che la famiglia della sua defunta moglie, i Lloyd, si era accaparrata sin dall'inizio del secolo, partendo come noti commercianti per il Nuovo Mondo e improvvisandosi pionieri, entrando, in seguito, nella cerchia dei pochi fortunati che fecero fortuna in quell'esilarante corsa all'oro nel Klondike.
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GLI OCCHI DEL RONIN
Historical FictionEdo 1869 All'insediamento della restaurazione Mejij, una giovane ereditiera inglese fugge dalle insidie dello shogun, propenso a ripristinare il proprio regno appropriandosi dell'oro che ella detiene. Sullo scenario dell'ultima cultura medioeval...