Sono in aereo da quasi 3 ore e aspetto con gran ansia l'arrivo a destinazione. Sono seduta nel posto vicino al finestrino, ma il panorama non è molto suggestivo, così non ho potuto fare altro che ascoltare la signora vicino a me, che mi ha subito presa in simpatia non permettendomi di dormire un solo istante, blaterando per tutto il tempo sui suoi nipotini e sulla sua felicità nel rivederli. Sono terribilmente stanca, il volo da Miami è stato molto turbolento, ma forse è stata anche la mia grande agitazione a non aiutare il mio stomaco, che dopo meno di 50 minuti ha ceduto violentemente in bagno. Mancano ancora 30 minuti e poi finalmente sarò libera, libera da questa gabbia. Mentre sono immersa in una fitta descrizione mentale della mia "carissima" vicina di posto, decido che un'altra fitta descrizione di un altro suo nipote è troppo da sopportare, così gentilmente le chiedo di poter passare e mi avvio trotterellando verso il bar per prendere uno snack. La mia passeggiata sarebbe finita in bellezza con un bel pacchetto di M&Ms, se non per la mistica visione che ho davanti agli occhi: un ragazzo. Certo, voi direte, cavolo Taylor è un ragazzo, mica Taylor Lautner, ma per me quelle sensazioni erano del tutto nuove. Erano due anni che tenevo la testa piegata verso il basso, non guardando niente e nessuno se non mia zia di 65 Carol, ma cavolo, quel ragazzo era così bello da togliere il fiato. Mi è sempre piaciuto osservare le persone, specialmente quando non lo sapevano, quando ridevano davvero o pensavano, i loro gesti abituali, per poterle conoscere davvero. Avevo perso questa abitudine quando era crollato tutto. Da li osservo solo le persone anziane o quelle che conosco, per non rischiare di provare qualcosa di troppo incontenibile. Ma adesso....adesso eccomi li come una allocca a guardare quel tipo: aveva i capelli castano-biondi, gli occhi verdi, ma scuri e le labbra piene. Aveva un fisico asciutto e slanciato, dovuto sicurmente a ore di allenamenti in palestra. E mi stava fissando. Male. Al momento capisco: doveva pensare che fossi una molestatrice, per che avevo un M&Ms a distanza ravvicinata dalla bocca spalancata, ma ero intenta a fare ben altro. Mi riscossi dalla trance, pronta ad andarmene al più presto per allontanarmi il più possibile, quando inciampai nella borsa Praga di una signora di mezza età, intenta in una fitta conversazione con una ragazzina. Finii gambe all'aria, completamente sdraita con il corpo sulla moquette dell'aereo. Mi sentii almeno una dozzina di occhi puntati addosso, e la mia faccia diventò del colore del succo all'arancia. Ero così tanto rossa che non sentii neanche l'avvicinarsi di una persona...
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La mia speranza sei tu
Romance"Vivi una vita degna di essere vissuta". È così che Mia saluta la sorella Taylor prima di imbarcarsi con i genitori su un aereo che la porterà alla competizione nazionale di cheerleader in North Carolina. Quello è il giorno in cui il mondo crolla pe...