cap.1
Era un giorno di inverno quando mia mamma arrivò in camera per svegliarmi: "dai alzati t/n o farai tardi a scuola". Con molta calma iniziai a prepararmi mettendomi una semplice maglietta con un pantalone.Non sapevo che quello fosse il mio ultimo giorno di scuola in Toscana.Il pomeriggio appena uscii da scuola,come tutti i Giovedì,vidi mia mamma che mi era venuta a prendere ma con una faccia diversa dal solito,più triste,non mi feci troppe domande e appena arrivata a casa mi misi subito a leggere un libro per quasi tutta la giornata .Appena arrivò l'ora di cena mio padre mi disse: "T/n io e mamma dobbiamo dirti una cosa" a quelle parole mi si seccò la gola : "ditemi pure" risposi, "ecco io e mamma per situazioni economiche dobbiamo trasferirci..." disse mio padre.Non volevo credere a quello che avevo appena sentito...lasciare la Toscana significava perdere tutto,le cene con le amiche fatte per sparlare di quella gallina che ci provava con crush ,la mia scuola dove ormai trascorrevo tutta la mia vita,le letture fatte sulle bellissime colline toscane...questo significava che avrei perso tutto,e non lo avrei mai voluto,ma purtroppo le situazioni economiche dei miei genitori lasciano un po' desiderare e vorrei evitare di ritrovarmi sotto un ponte,quindi mi sono dovuta rassegnare e obbedire ai miei genitori.Mio padre mi costrinse a preparare
tutto il più in fretta possibile,in realtà tutta sta fretta non la capivo,ma mi metteva ansia,come mi metteva ansia anche il solo pensiero di come sarebbe cambiata la mia vita.In lacrime corsi da mia madre a chiederle una mano,lei senza dubbio accettò,e ne approfittai per chiederle quale fosse la nostra meta.Avevo pregato tutti i santi che fosse in una regione vicina e invece...Ischia.Bella eh...però un po' lontana dalla toscana,questo non mi rallegrò affatto,anzi piansi ancora di più ,chiamai subito Azzurra,la mia migliore amica,lei appena mi vide in lacrime mi chiese: "Oh t/n che ti prende??" dalle mie labbra non riuscivano ad uscire parole,solo piccoli singhiozzi nonostante io ci provassi,poi mi disse come suo solito fare: "Devo venire da te?" io scossi la testa.So che Azzurra detestava vedermi in lacrime,ma non riuscivo a non piangere.Alla fine trovai il coraggio di dirglielo, e senza nemmeno finire la frase si mise a piangere pure lei,una tragedia insomma.Si erano fatte le 21:00 e mio padre mi ordinò di andare a dormire ,salutai per sempre Azzurra e chiusi gli occhi.
STAI LEGGENDO
nell'odio c'è una punta di amore
Romancet/n è la nuova arrivata nella scuola di marina piccola ...nel trascorrere dei giorni conoscerà un ragazzo Pietro,un ragazzo ribelle a cui piace divertirsi a differenza di t/n. scoppierà qualcosa tra i due???