Kinn
Sedevo con le gambe e le braccia incrociate lungo entrambi i lati del divano, con lo sguardo puntato sul pavimento in legno, decorato finemente con una tematica ispirata a dragoni cinesi; aspettando una persona che non ha fatto altro se non dichiararmi guerra, negli ultimi giorni.
"È qui" annunciò Big, spalancando la porta.
Una figura alta fece capolino all'interno della stanza; il tatuaggio che spuntava da sotto la sottile maglietta bianca era così bello che dovetti prendermi del tempo per analizzarlo con lo sguardo. I suoi occhi non stavano fermi, guizzando da un lato all'altro della camera.
"Siediti" continuò il mio bodyguard, costringendo il nuovo arrivato a sedersi sul divano, esattamente di fronte a me.
Il silenzio avviluppò la stanza; nessuno osava parlare, me compreso. Continuammo a fissarci a lungo, senza prendere l'iniziativa.
"Che cosa vuoi?" chiese a quel punto Porsche, tranquillamente.
La sicurezza nei suoi occhi svanì velocemente, tramutandosi in preoccupazione, che finora non era mai trapelata dal suo sguardo. Continuò a fissare Big, chiaramente intimorito.
"Trasferisciti qui e lavora per me" proseguii io, guardandolo.
"No" rispose lui, teso.
"Huh, sei più testardo di quanto pensassi" risi, analizzando il suo atteggiamento ed i suoi comportamenti; Porsche è sicuramente una persona aggressiva e che si fida difficilmente del prossimo. Si nasconde dietro ad una falsa corazza, rinchiudendo i suoi sentimenti con forza, inutilmente; io riesco facilmente a vedere oltre le sue maschere. Nonostante abbia solo vent'anni, ho imparato a leggere e decodificare l'animo umano.
"Perché stai facendo tutto questo?"
"Huh, cosa avrei fatto?" risposi io, sorridendo.
"Continui ad inseguirmi e, quando sono fuori dalla tua portata minacci coloro che mi circondano, e tutto questo solo perché io possa lavorare per te?"
"Oh, adesso capisco a cosa ti riferisci"
"Hai anche distrutto il locale in cui lavoro, pur di farmi licenziare"
"Volevo solo darti una lezione per aver disubbidito, nulla di personale" dissi tranquillamente, sollevando un sopracciglio con fare ovvio.
"Se smetto di tormentare i tuoi amici, verrai a lavorare per me?"
Devo fare in modo che cada nella mia trappola e che accetti la mia proposta di sua spontanea volontà; quelli come Porsche, che lottano con tutto il cuore, non smettono mai di combattere, pur di rimanere fedeli ai propri ideali. Ho provato a convincerlo della mia proposta senza dover ricorrere a "mezzi pesanti" ma invano, è decisamente testardo. Normalmente non avrei lasciato correre così a lungo i comportamenti di un ribelle; ho accettato la sua sfida nel momento in cui è scappato da me nel vicolo, perciò non mi resta che dargli una lezione, una volta per tutte.
"E perché dovrei accontentarti?"
"Lascia che ti parli chiaramente: cosa ti aspetti che succeda quando ti metti contro uno come me?"
"Chi ti credi di essere?! Chi sei per parlare in modo tanto arrogante?" rispose improvvisamente Porsche, scattando dal divano.
Improvvisamente tutti i miei sottoposti entrarono di scatto all'interno della stanza e il ragazzo, ormai circondato, si guardò intorno con terrore, prima di cadere di getto sul sofà. Non importa quanto sia forte, chiunque sarebbe spaventato all'idea di essere circondato da una decina di persone all'interno del covo nemico.
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KinnPorsche Novel |ITA| |Vol. 1|
General Fiction|DISCLAIMER: quest'opera NON è stata tradotta per scopi commerciali o con il fine di trarre un profitto; i diritti sono riservati agli autori della novel, la mia è una traduzione puramente a scopo ricreativo| TRAMA: Il secondogenito di una famiglia...