Se Non Puoi Batterli, Unisciti A Loro

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Se mi avessero detto che sarei andata al primo appuntamento al corso prematrimoniale con Saverio non ci avrei mai creduto. Invece, era proprio quello che era accaduto. Lo guardavo sottecchi mentre guidava la sua auto multiaccessoriata convinto e tranquillo anche se aveva azzardato con quella proposta.

« Ti va se metto un po' di musica? », chiese con il sorriso di chi sapeva quello che stava per combinare.

« Perché no? », chiesi ricambiando il sorriso vedendolo armeggiare con la radio per poi fare la disinvolta con lo sguardo verso il finestrino.

La chiesa dove si sarebbe svolto il corso era in periferia e non era di certo cosa facile raggiungerla con il traffico Milanese, quindi un po' di musica ci avrebbe sicuramente allietato il tragitto.

Dalle casse dell'auto si propagò Kiss di Prince strappandomi subito un'altro sorriso. Lui, senza alcun timore e senza alcuna vergogna iniziato a muoversi e intonare la canzone.

« Uh

You don't have to be beautiful

To turn me on

I just need your body, baby

From dusk 'til dawn

You don't need experience

To turn me out

You just leave it all up to me

I'm gonna show you what it's all about », Saverio mimava alla perfezione il testo e quella voce inconfondibile non riuscendo a trattenere quel sorriso. In compenso si muoveva a ritmo con le mani sul volante provocando anche le mie risate.

« Davvero?! », dissi sorridendo.

« Perché no?! »

« Tu non stai bene! », risposi pettinando i capelli cercando ancora una volta di nascondere le risate.

« Forza signorina Velletri in quasi Mancini si sciolga un po'! », disse muovendo le spalle a ritmo. Era davvero uno spasso.

Come si dice? Se non puoi batterli, unisciti a loro. E così feci. Mi lasciai trasportare dalla sua vitalità e dalla voglia di divertirsi.

« You got to not talk dirty, baby

If you wanna impress me (ah)

You can't be too flirty, mama

I know how to undress me, yeah

I want to be your fantasy

Maybe you could be mine

You just leave it all up to me

We could have a good time, uh », mimai anche io la canzone seguendone il ritmo tenendo stretto il colletto del mio cappotto facendolo annuire soddisfatto.

All'improvviso ci ritrovammo in una specie di flash mob dove eravamo gli unici protagonisti. Ridevamo come pazzi, ballavamo come pazzi, e forse era proprio quello che ci voleva.

Ci fermammo davanti all'edificio dietro la chiesetta, e con fare disinvolto ma anche con qualche risatina fuori programma dettata dalla nostra performance uscimmo dall'auto. Mi voltai verso di lui cercandolo con lo sguardo, quando lo vidi intento a togliere la cravatta e metterla in perfetto ordine dentro il vano portaoggetti.

« Mi spieghi cosa stai facendo adesso? »

« Mi calo meglio nel personaggio di Dario! »

« Che? »

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