🗓Martedì 10 settembreL'attesa dell'ascensore è di un tempo infinito nella mia mente. Non saprei dire quanti secondi stanno passando nella realtà, perché sono talmente tanto agitata che mi sembra di essere qui ferma, e di aver premuto il tasto da un secolo.
Le buste della spesa pesano sempre di più nelle mie mani, fa caldissimo, sono in ansia, e non riesco a decidermi se preferisco scoprire subito cosa ci faccia Max qua, o se è meglio non incrociarlo di nuovo.
Sicuramente è meglio non incrociarlo, Milla. Non vogliamo affrontare conversazioni spiacevoli...
La mia coscienza è molto chiara, e le do ragione, ma dopo aver palesato in poche parole le mie intenzioni a Claudia, anche lei mi risponde in modo molto chiaro:
"Di certo se viene a vivere qua, prima o poi dovrai incontrarlo e parlarci"
È vero. Ma ora come ora non voglio. Troppe sorprese tutte insieme.
"Claudia lo so. Lo so. Ma non mi sembra il momento adatto", le rispondo con fermezza.
Guardo di sfuggita verso il portone, per provare a scorgere dal vetro la posizione attuale di Max, e noto che è ancora al cancello con gli altri. Tiro un sospiro di sollievo.
Il tempo di girarmi di nuovo verso l'ascensore, che le porte si aprono, e io e Claudia ci precipitiamo dentro."Di male in peggio"
"Milla ma... ci sono delle telecamere? È tutto uno scherzo?"
"Ma magari Claudia! Più che uno scherzo mi sembra un film"
"Un film horror?"
"Sì esatto", concludo esasperata.
In un minuto arriviamo dentro l'appartamento, e non sistemiamo neanche la spesa (fatta eccezione per i gelati, che mettiamo subito in frigorifero. Sì, facevano parte delle cose essenziali da prendere...): ci mettiamo direttamente sul divano per fare un riassunto di tutto quello successo finora, e metabolizzare.
"Ti rendi conto, Milla, che non sono nemmeno iniziate le lezioni, e noi abbiamo già perso dieci anni di vita?", mi chiede Claudia introducendo tutto il discorso.
"Sì, me ne rendo conto. Eccome se me ne rendo conto", le rispondo io.
Subito dopo sgrano gli occhi, mi metto una mano sulla tempia, e mi sdraio su un lato del divano.
Tra il caldo e l'ansia sento le mie guance prendere fuoco, sicuramente sono rossissima.
Forse anche per l'imbarazzo.Proseguiamo a parlarne per un po', io dei miei problemi, Claudia dei suoi, e come al solito ci diamo consigli a vicenda. Anche se, almeno per ora, quali consigli ci potremmo mai dare? Nessuna delle due può farsi un'idea chiara delle due situazioni.
"E meno male che dopo la maturità i problemi sarebbero diminuiti... Povere illuse"
Così si conclude il lungo dialogo.
Nella parte restante del pomeriggio ognuna sta per i fatti suoi in casa, anche se è difficile farsi i fatti propri in un appartamento minuscolo.
Io me ne sto sul divano ad ascoltare musica (rigorosamente con le cuffie per ordine della mia pacifica coinquilina), e Claudia si sdraia sul letto e ci rimane fino all'ora di cena.Come avevo già previsto, mi metto a cucinare io, e, secondo i patti, Claudia poi avrebbe rigovernato.
Cerchiamo di distrarci il più possibile fino a che non andiamo a letto, e ci prepariamo mentalmente per la mattina seguente, dato che avremmo dovuto svegliarci abbastanza presto e andare alla nostra prima lezione vera e propria. Una volta addormentate, ognuna di noi finisce nel proprio mondo dei sogni (o incubi, più probabilmente).
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Appartamento 31
Storie d'amoreAmori, successi e sogni per Claudia e Camilla non sarebbero davvero reali, se non potessero condividerli e raccontarseli. 👩🏼🤝👩🏽 ⚡️Nuova casa. Nuova vita.⚡️ Ogni sera le due amiche non vedono l'ora di tornare nel loro appartamento, mettersi su...