to save a Saviour

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Normale.

Se avessi dovuto descrivere quella giornata con una parola, sarebbe stata questa. Era stata una giornata normale. 

La mia normalità consisteva nell'abitare in Inghilterra, più precisamente nell'East Sussex, in una piccola cittadina di nome Rye. Vivevo nella casa che mi aveva lasciato mio nonno. Di lui non ho molti ricordi, d'altronde morì prima della mia nascita. L'unica cosa che non dimenticherò mai è che mamma lo pianse molto e per notti intere. Stranamente, però, ogni volta che mi soffermavo a guardare attentamente quella casa, pensavo a lui. 

Era piccola e modesta e si trovava in uno dei sobborghi ai confini della cittadina. Era piena zeppa di oggetti piuttosto antichi che stonavano abbastanza con i miei averi, ma non ho mai dato motivo a questo di stonare con i miei pensieri riguardo quelle quattro mura. Mi faceva pensare al nonno e al modo in cui avrebbe fumato un sigaro alla finestra. Al modo in cui avrebbe letto il giornale sulla poltrona davanti alla televisione accesa. Al modo in cui la sua immagine vista nelle foto sbiadite avrebbe combaciato con i racconti di mia madre e quella casa.

"Ti avrebbe fatto piacere conoscerlo mio piccolo boobear"

"Mamma non chiamarmi boobear! Sono grande, ho nove anni ormai!"

Il ricordo di mamma si addentrava sempre nella mia mente nei modi più inaspettati e misteriosi, ma con il tempo veniva sempre meno difficile reprimere le lacrime. Trasferirmi nel Rye era il modo migliore per dimenticare la mia vita a Doncaster. La mia vita con lei e Charlotte. Charlotte o Lottie, come la chiamavo io, era mia sorella. L'unica che avevo la benedizione di avere. Sette anni più piccola di me e dirigeva un'azienda di cosmetici in Austria. Aveva successo e aveva realizzato il suo sogno. Non potevo essere più fiero di lei.

Nessuno verrebbe mai di sua spontanea volontà in una città come il Rye. Era piccola e poco conosciuta. Perfetta per ricominciare, ma non per vivere davvero. A mio parere era una cittadina bellissima. Negli anni in cui ho vissuto qui, ho avuto modo di affezionarmici. Vicina al mare e situata sul percorso di ben tre fiumi. Le case avevano uno stile molto medievale e ciò all'inizio mi faceva venire sempre dei tuffi al cuore. Ero costantemente circondato da casette di carattere appartenente a un passato più passato del mio che cercavo disperatamente di dimenticare.

Stavo tornando a casa dal Rye & Winchelsea Memorial Hospital in cui lavoravo come chirurgo. Un piccolo ospedale, perfetto per quella piccola cittadina. A qualcuno a cui interessasse raggiungere l'apice di una carriera di successo, non si sarebbe mai trasferito in quella città, ma io non ero nemmeno lontanamente quel qualcuno. Mi ero trasferito qua per vivere di nuovo una vita tanto nuova da sentire totalmente mia e in un qualche modo, ci stavo riuscendo.

Stavo camminando e mentre il freddo di inizio Gennaio mi pizzicava le guance, io pensavo al domani. A come avrei rivissuto quella stessa normalità, un'altra volta, cercando di darle sfumature diverse. Alle persone che avrebbero avuto bisogno di me e che avrei salvato. Accesi una sigaretta e mentre la fumavo mi resi conto di essere soddisfatto della mia normalità. Mi rassicurava e mi faceva stare bene. Alzai lo sguardo e venni ammagliato dalla luna e dal suo splendore. Sorrisi, perché riuscivo a non percepire nessun problema. Era stata proprio una giornata normale. Una giornata priva di significato come tante altre, finché non ti vidi.

Forse è proprio questo il tranello della normalità: che ti rassicura a tal punto che ti dimentichi quando e come potrebbe cambiare.

Ricordo ancora quel giorno come se fosse stato ieri. Stavo camminando su quel piccolo ponticello che attraversavo sempre per tornare a casa e tu eri lì, in piedi su quel ponte, osservando il fiume sotto di te con lo scopo di raggiungerlo da lì a poco. Il tempo di metterti bene a fuoco e la tua sagoma stava già scomparendo in velocità verso l'abisso delle mie più atroci paure. Non mi ricordo esattamente come feci, ma corsi e riuscii a prenderti una mano prima che accadesse l'irrimediabile. Cercai di tirarti su, ma tu non sembravi intenzionato a collaborare.

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