SUNRISE

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Nanami attraversò il corridoio a grandi passi, sfiorandosi lo zigomo. Il pugno di Jihwa ogni tanto gli pulsava ancora sulla pelle, ma poco importava; ciò che contava si trovava al di là della porta alla quale il biondo era appena arrivato. Nanami non stette ad esitare, prima di girare la maniglia.

Andare a trovare un collega malato non era certo un'azione che lo stregone nemico avrebbe potuto trovare sospetta; sarebbe stato più strano se il biondo non fosse intervenuto, il giorno prima, per aiutare Gojo. E poi, Nanami era stato attento.. fino a quando non era praticamente saltato al collo di Jihwa, ma quella era stata un'azione dettata dalla rabbia.

Ormai, il biondo aveva ben poco da perdere: fu per questo che entrò in infermeria senza rimpianti. Fingeva ancora solo per il bene di una sola persona.

".. Gojo."

Dal suo letto, lo stregone alzò debolmente una mano.

"..Ehilà, Nanami."

Nanami battè le palpebre. Anche Gojo intendeva ancora tener su il teatrino. Registrata questa informazione, il biondo prese una sedia e la mise di fianco al letto dell'altro.

Bastò un'occhiata al collega per riaccendere l'odio per Jihwa in Nanami: gli occhi del giovane erano coperti da due strati di bende color pece che non lasciavano filtrare una particella di luce; al di sotto della fasciatura, il viso di Gojo era imperlato di goccioline di sudore freddo ed ancora pallido. Le coperte tenevano al caldo il corpo del ragazzo, che tuttavia tremava, seppure in modo quasi impercettibile.

"Come ti senti?"

Gojo sorrise fiocamente.

"Dai, Nanami. Pensavo che non ti piacessero le domande retoriche."

Nanami espirò.

"Scusa."

"Fa niente."

"Ci vedi almeno un po'?"

Gojo scosse il capo.

"No. Queste bende coprono tutto, e poi qui sotto ho le palpebre ben chiuse."

"Senti di stare migliorando, almeno?"

"Non brucia più, ma non posso saperlo davvero fino a quando non apro gli occhi," replicò Gojo, "e non voglio provarci. Nossignore."

Nanami conosceva abbastanza bene Gojo da capire quando questi mentiva, e tacque per un momento. Gojo si sentiva in colpa per essere venuto meno alla promessa. Di tutti i testardi..

"È meglio così," constatò Nanami, "non devi fare nulla che peggiori la tua situazione."

Gojo strinse le labbra.

"..É frustrante, Nanami. Ho molto da fare."

"Lo so. Sto pensando io ai tuoi compiti, per adesso."

"Gentile da parte tua." Gojo sogghignò. "Fai anche lezione al posto mio?"

"Neanche morto."

"Ahh, peccato. Avrei voluto veder.." Gojo si fermò; parlare di vista l'aveva subito sconfortato, e ogni briciolo di autocontrollo di Nanami fu votato a non gettarsi a consolarlo.

"..Nanami.." riprese piano Gojo dopo un momento, "..agli studenti manco?"

Nanami abbassò lo sguardo sul pavimento.

"..Moltissimo, Gojo. Si chiedono quando tornerai." Nanami si sentì tremare il labbro, e se lo morse. "..E sono stanchi di tutti questi cambiamenti di programma. Vogliono che tutto torni come prima."

Burning for You || 𝕹𝖆𝖓𝖆𝖌𝖔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora