Capitolo I - La nuova classe

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Driiiiin

<<CAZZO>>

<<Che succede, figliolo?>>

<<NON MI RICORDAVO CHE DOVESSI ANDARE A SCUOLA>>

Ormai ero abituato allo svegliarmi a mezzogiorno, o anche più tardi, a fare quello che volevo quando volevo. Invece ora dovrò svegliarmi alle 6:00 ogni mattino, e poi avrò una classe nuova, visto che sono stato bocciato. Che palle.

<<SBRIGATI NOAH, O FARAI TARDI A SCUOLA>>

<<SÌ, ORA MI PREPARO>>

"Che cazzo" dico sussurrando, dirigendomi in cucina.

<<Buongiorno!>> Mi saluta mia madre.

<<Ciao>> rispondo io, un po' svogliato e ancora assonnato: onestamente non mi sarei aspettato un ritorno a scuola così. Gli altri anni c'erano i miei amici, Anna e Liam, ed ora ho paura che potremmo perdere tutti quanti i contatti, dato che mi hanno bocciato.

In ogni modo, faccio colazione, mi lavo i denti e ritorno in camera mia. Prendo dei pantaloni neri, abbastanza stretti, strappati sulle ginocchia: "Mi staranno bene" penso. Tiro fuori anche una cintura nera e bianca a scacchi, e una maglia bianca. Mi metto lo zaino su una spalla e corro al piano di sotto da mia madre.

<<Ti ricordi in quale classe devi andare, Tesoro?>>

<<S-... No. Me la potresti ricordare?>>

<<4° D, non ti scordare>>

<<Va bene mamma, ciao io vado>>

<<Ci vediamo dopo!>>

・・・

<<Ciao Liam!!>> Lo avevo intravisto tra la tanta gente.

<<Ooooh vedi un po' chi si vede: Noah Spring!>>

<<In forma oggi, eh?>>

<<Non voglio fare brutta figura con i primini. Tu invece come stai?>>

<<Bene. Anche se forse sono un po' preoccupato. Mi mancherai>>

<<Uuh non mettere il muso. Anche tu mi mancherai, ma continueremo comunque ad uscire, anche con Anna. Non preoccuparti>>

<<Sì ma mi mancherà il venir puniti dalla prof. di diritto perché parliamo troppo, copiare da te durante le verifiche di russo e parlare con te e Anna durante l'intervallo>>

<<Vale lo stesso per me. Ah, comunque no, non mi farò bocciare da far sì che saremo insieme il prossimo anno>> Mi dice, per poi farmi un occhiolino.

<<Ti odio. Entriamo nelle nostre classi, è suonata la campanella>>

・・・

Appena entro in classe individuo varie persone che sembrano interessanti.

C'era una certa Ellen. Aveva i capelli biondo scuro, tendenti al rosso, e gli occhi avevano dei colori che andavano dal celeste al verde... erano molto belli. Era molto bassa, comunque; sarà alta 1 metro e 55.

Mi ero incantato su un ragazzo. Invece lui aveva i capelli castani, come d'altronde gli occhi. Aveva una leggera velata di lentiggini color caffè; alto circa 1 metro e 80. Ogni secondo che lo guardavo era sempre più bello. Cazzo, non me n'ero accorto: aveva pure le fossette. Questo ragazzo era perfetto. Aspetta, perché stavo pensando queste cose su di lui? Io sono etero... credo. Lui era seduto all'ultimo posto vicino alla finestra, cazzeggiando al telefono. Io invece ero rimasto impiantato in mezzo alla porta, come un deficiente. All'improvviso entra la prof. e me ne vado al posto. Mi guardo un po' attorno per vedere dove ci fosse un banco libero. Merda, proprio lì doveva essere, vicino a QUEL ragazzo. Mi siedo sulla mia sedia, e, arrossendo, a volte lo guardo, inintenzionalmente, sulla sua mandibola.

<<Buongiorno ragazzi. Come l'anno scorso, io sarò la vostra prof. di inglese. A noi si dovrebbe essere aggiunto un nuovo studente: Noah Spring. Alzati in piedi e presentati>>

Sentivo gli occhi di tutti fissarmi. Sentivo gli occhi del ragazzo alla mia destra fissarmi. Cominciai a parlare, anche se a fatica. <<Buongiorno, io sono Noah Spring, ho 19 anni e spero di... trovarmi bene qua>> Dissi con tono perplesso. <<Va bene, grazie Noah, puoi sederti>> Le persone davanti a me ridevano. "Ma quindi è stato bocciato?", "Da come parla sembra un frocio" "Poverino, mi fa un po' pena per lui, a questo punto". Beh, credo che non andrà tanto bene allora l'anno a scuola. Cominciarono a tremarmi le mani. Probabilmente il ragazzo vicino a me se n'era accorto.

<<Tutto ok?>> Mi chiese

<<Sì>> Risposi a fatica, sussurrando e arrossendo.

<<Sicuro?>> Mi prese una mano, per fermarla dal tremolio.

<<Grazie>> Non lo conoscevo affatto, ma quella presa salda della sua mano mi tranquillizzò.

<<Di nulla>> Mi sorrise.

Che bello che era, cazzo.

La prof. interruppe il baccano che c'era nell'aula: <<Allora, cominciamo con l'appello>>

"Finalmente, posso scoprire come si chiama" pensai.

<<Brown>> <<Presente>>

<<Davis>> <<Presente>>

<<Garcia>> <<Presente>>

<<Hughes>> <<Presente>>

La prof continua con l'appello.

Parlo a 'Hughes': <<Ma quindi... qual è il tuo nome? La prof. ha chiamato solo per cognome....>>

<<Mike. Piacere>> Mi accenna un sorrisetto, e io arrossisco ancora. Lui se ne accorge, e ride.

<<Perché ridi?>>

<<Mi fai tenerezza>>

Rimango senza parlare, e gli fisso i miei occhi nei suoi. Rimaniamo paralizzati, entrambi che guardiamo l'altro. Che mi succede? Non mi era mai capitata una sensazione simile. È molto dolce. STOP. Non posso pensare a lui. Ci conosciamo a malapena.

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