35.

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Si risvegliò in un letto che profumava di buono, rimase immobile respirando lentamente e valutando quanti e quali danni avesse riportato il suo fisico.

Il polso che si era fratturata le pulsava debolmente, ma era sicuramente in fase di guarigione, merito anche della fasciatura che lo teneva immobile. Le costole le dolevano terribilmente ad ogni respiro.
Le braccia erano ricoperte di tagli, fortunatamente rimarginati.
Si mise a sedere con calma e si guardò intorno. Non riusciva a riconoscere quella camera, né tantomeno l'ambiente al di fuori della finestra.

La porta si aprì e Loki fece capolino.
Le corse subito incontro e l'abbracciò.
«Ti sei svegliata» disse, stringendola a sé.

Lei si scostò, chinando il capo.
«Per favore, non toccarmi» disse, rabbrividendo.
Ogni contatto le riportava alla memoria le mani mostruose di quell'uomo.

«Scusami...non volevo» disse il moro, allontanandosi di un passo.
«Ho solo bisogno di tempo – rispose lei – dove siamo?» aggiunse cambiando discorso.

«In una casa sicura. Mi dispiace per quello che è successo».
Lei scosse la testa.
«Come mio solito li ho sottovalutati e ho convinto anche voi a farlo. Non è colpa di nessuno, se non mia».
Il moro la guardò, lottando contro sé stesso per non stringerla in un abbraccio.

Bussarono alla porta e Tony fece il suo ingresso.
«Non siamo riusciti a prenderne neanche uno vivo. Un paio li ha ammazzati Loki, un altro Barnes. I pochi rimasti si sono avvelenati e uno è riuscito a sfuggirci. Abbiamo fatto un buco nell'acqua».

La ragazza scosse nuovamente la testa.
«Mi hanno torturata per scoprire dove fossero finiti gli amuleti del tempio di Ade» disse.
Stark le si avvicinò.
«E? Abbiamo una pista?» chiese.
«No, non ho la minima idea di cosa possano essere. Non ne ho mai sentito parlare, nemmeno dai miei».
Tony annuì e tornò verso la porta.
«Proverò a fare qualche ricerca. Tu nel frattempo riprenditi» disse, allontanandosi.

«Vorrei tanto sapere cosa ti è successo in questi tre giorni, ma mi rendo conto che tu sia ancora sconvolta. Ti chiedo solo di fidarti di me, nel caso in cui vorrai sfogarti» disse Loki, guardandola negli occhi che le si riempirono immediatamente di lacrime.
«Vorrei solo morire in questo momento, sprofondare in una buca e non uscire mai più» disse, faticando a sostenere lo sguardo dell'uomo.
Lui rimase senza parola. Cosa le avevano fatto di così terribile?

«Ti va se ti preparo un bagno caldo? Potrebbe aiutarti a distendere i nervi» le suggerì lui.
La ragazza annuì mestamente quindi lo guardò allontanarsi.

Lui fece ritorno dopo pochi minuti e le porse una mano.
«Ti accompagno ok?» disse.
Lei gli afferrò la mano ed uscì dal letto, sentendo tremarle le gambe.
Camminò con passo incerto fino al bagno, dove Loki le aveva riempito una vasca con acqua fumante.

«Se non vuoi stare da sola posso rimanere qui con te. Mi siedo lì nell'angolo ok? E se non mi vuoi più qui basta dirlo» le parlò con una delicatezza estrema, cercando di farle capire che lì era al sicuro.
Annuì, quindi si spogliò rapidamente e si accucciò nell'acqua calda.

Loki rimase senza parole di fronte alla schiena piena di lividi della ragazza. Sentì il sangue ribollirgli dalla rabbia al solo pensiero di quello che potevano averle fatto quegli uomini.
Si intravedevano ancora i segni lasciati dall'inibitore che le aveva ustionato la schiena in più punti.
In fondo, senza la possibilità di usare i suoi poteri, era solo una giovane donna dal fisico minuto. Indifesa di fronte a quei bruti.
La guardò di sottecchi mentre s'immergeva nell'acqua. Lo sguardo assente, perso in chissà quali orribili pensieri.

Eris chiuse gli occhi, cercando di allontanare certi ricordi dalla propria mente, si concentrò sul suo respiro, sul pensiero dei bambini che sicuramente si stavano divertendo un mondo in Wakanda, lontani da quegli orrori. Lentamente sentì l'energia riprendere a scorrere normalmente nel suo corpo, le ferite rimarginarsi, i lividi sparire.
Doveva solo riuscire a guarire il suo spirito.
Rimase immersa finché l'acqua non divenne fredda, quindi uscì e si avvolse rapidamente in un asciugamano.
Sfruttò i suoi poteri per asciugarsi e vestirsi in un battito di ciglia, poi posò lo sguardo su Loki.
Era rimasto in silenzio per tutto il tempo, leggendo un libro e tenendosi in disparte.

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