Sfioro per un pelo la morte

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Me ne stavo sdraiata sul mio materasso nel buio a tremare di freddo. Poche ore prima, quel pazzo mi aveva svegliato per farmi bere e, grazie al cielo, stavolta non mi aveva picchiata. Questo però non voleva dire che non fossi spaventata. Ora che la sete era diminuita, la mia mente si concentrava sul freddo e sui rumori. 

Doveva essere notte, perché faceva davvero molto, molto freddo. Tremavo costantemente, i miei denti battevano. Cercavo in tutti i modi di scaldarmi, di rannicchiarmi per cercare di farmi più caldo, ma sembrava che il freddo mi stesse entrando nelle ossa. 

Indossavo ancora la giacca che avevo quando era uscita, ma non quel posto era peggio di una cella frigorifera. La temperatura doveva essere vicina allo zero - forse cinque o sei gradi - perché nonostante la giacca imbottita lo sentivo penetrarmi nelle ossa come degli spilli. Era orribile. 

Dovevo trovare un modo di uscire da lì, ma come avrei fatto? Avevo cercato disperatamente un modo per uscire da lì dentro, ma quel pazzo mi aveva tolto la collana con l'arco, perciò mi trovavo disarmata. Avevo provato a mordere la corda finché i denti non mi avevano fatto così male da non riuscire a sopportarlo e stavo troppo male, ero troppo stordita dalla sete e dal freddo che non sarei riuscita a colpirlo in qualche modo neanche volendo. 

Avevo anche provato a controllare l'umidità dell'aria, ma dovevo essere troppo debole, perché non era successo nulla. Non sapevo davvero cosa fare. Se non mi avesse dato una coperta presto, ero convinta che sarei morta di ipotermia. Ero infatti rannicchiata più che potevo, con la pancia che mi faceva un male cane dopo il calcio allo stomaco che mi aveva dato probabilmente la notte prima. 

Se ci fosse stava Fuoki, mi avrebbe scaldata con le sue fiamme dorate, come faceva sempre prima della missione. Ricordai le giornate passate insieme, la guardavo incantata, stupita dalla sua bellezza magica e inconsapevole. Immaginare il suo volto sereno mi commosse fino alle lacrime.

Fuokirya, pensai, mentre il suo ricordo scioglieva un poco il mio freddo interiore. L'avevo delusa e messa nei guai, non me lo sarei mai perdonata. La mia dolce cugina. Riuscii, per un folle momento, a vedere il suo viso contratto dall'angoscia, poggiato sulla spalla di Thomas- un'allucinazione, forse? Sussurrava con voce rotta il mio nome, ma prima che potessi chiamarla a mia volta, la visione sparì. Cosa era stato? Stavo forse impazzendo?

Era difficile scandire il tempo, lì dentro. La luce non entrava mai e i minuti sembravano infiniti, scanditi dai miei tremori e il battito del mio cuore. Dai miei calcoli imprecisi, dovevo essere lì dentro da due giorni. Questa era la seconda notte. Speravo davvero che Michael e gli altri avessero fatto progressi nelle ricerche e fossero vicini, perché non avrei resistito ancora per molto, soprattutto se quel pazzo diventava violento così di punto in bianco. Sempre che non fossero troppo arrabbiati con me per cercarmi, pensai con una fitta al cuore. Mi affidai al ricordo della voce fievole di Fuoki che bisbigliava il mio nome. No, mia cugina mi stava cercando.

Quel pazzo doveva avere un disturbo bipolare, come minimo. Mi chiesi chi fosse il suo capo e che cosa volesse da me. Forse voleva usarmi come ostaggio per chiedere un riscatto? Oppure voleva vendermi a chissà che maniaco? Trovai più plausibile la prima. Il mio regno era famoso per essere ricco di risorse minerarie come pietre preziose e argento, ma anche diamanti, rubini e conchiglie rare.

Mio padre avrebbe pagato qualsiasi prezzo per riavermi viva, ne ero sicura. Per questo aveva ordinato al suo scagnozzo di non farmi troppo male, anche se lui non era stato molto obbediente. Mio padre doveva sapere che stavo bene ed ero viva per pagare il riscatto e dar loro quello che volevano. Ma come lo avrebbero contattato? 

Io non avevo mezzi per parlare con mio padre, neanche col demone Fiammus a dire il vero. Ero più che sicura che il demone ci seguisse con una specie di palla di vetro, ma mio padre non aveva nulla del genere e non ero del tutto convinta del fatto che l'avrebbe avvertito. 

Fuoky e Korall: Missione TerraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora