Nell'insieme era silenzioso. Solamente il fruscio del vento che lo seguiva e il debole cicaleccio ritmato degli insetti spezzavano la quiete. Le stelle brillavano, inesorabilmente, a miliardi di chilometri di distanza in galassie sconosciute e impensabili, mentre la luna osservava con il suo sguardo millenario.
Il bambino conosceva la verità che gli era stata nascosta e pensava.
Mamma gli aveva detto che il cielo era solamente un grande telo che avvolgeva la terra, e ogni volta che qualcuno moriva la sua anima lo bucava, e la luce creava una stella. I suoi genitori se li era presa la luna, e non glieli avrebbe restituiti. Le emozioni si susseguivano con la consapevolezza di ciò. Il mondo era un posto crudele, e le persone vivevano solamente una pallida sfumatura di ciò che aveva da donare. Siamo solamente un ammasso di carne e sangue, che vive credendo di essere diversa dagli altri, io fatto è che viviamo in un egualità che la nostra mente non può percepire. Il bambino sedeva. Dentro di sé sentiva l'ebbrezza del volo e si sentiva staccare dal terreno. Il tempo sembrava rallentare mentre si avvicinava al baratro del quale non si vedeva il fondo. E i suoi piedi si staccavano mentre le sue ali si spiegavano cogliendo il vento che lo perseguitava, la pioggia gli bagnava la faccia, ma lui pensava solamente a cosa avrebbe detto ai suoi genitori quando li avrebbe raggiunti, sulla superficie della luna.