The Diggory Sister || Draco Malfoy / traduzione

27 - Il Funerale

"Oggi c'è il funerale del giovane Diggory."

Draco alzò lo sguardo dalla sua tazza di Lucky Charms. Guardò preoccupato sua madre che beveva un sorso di caffè. 

"A quanto pare ci saranno tutti i professori di Hogwarts con la maggior parte degli studenti, immagino." continuò, fissando suo figlio.

"Se nostro figlio pensa di andare al funerale di un traditore di sangue, allora che ci ripensi di nuovo." ringhiò Lucius, chiudendo velocemente il giornale davanti a lui.

Draco fece cadere il cucchiaino nella tazza e la spostò di lato. Improvvisamente, non aveva più fame. 

"Era un suo compagno di scuola!" lo implorò Narcissa, "Non merita di dirgli addio come tutti gli altri?"

"Siamo Malfoy!" sibilò Lucius fermamente, sbattendo rumorosamente un pugno sul tavolo della cucina. "Non ci addoloriamo alla tomba di un traditore di sangue."

"Ma-"

"Lascia stare, madre," disse Draco, sospirando rassegnato mentre trascinava la sua sedia indietro. "So le conseguenze."

Andò dritto nella sua stanza, sedendosi accanto la scrivania, prendendo un nuovo pezzo di pergamena.

Non riusciva a smettere di pensare ad Aurora e a cosa avrebbe dovuto passare quel giorno. Gli faceva così male non poter essere lì a supportarla; stringerla quando lei non poteva reggersi in piedi, asciugarle le lacrime quando non smettevano di scorrere.

Ha subito graffiato la pergamena con la penna, scrivendo parole di conforto che avrebbe voluto darle di persona.

Quando finì, la sigillò e la mandò tramite uno dei gufi della Guferia dei Malfoy.

Sperava che sarebbe riuscita a leggerlo prima di andare. Andare ad affrontare probabilmente uno dei giorni più brutti della sua vita.

...

Un gufo bussò alla finestra della mia camera, facendomi svegliare dal mio sonnellino irrequieto. 

Saltai giù dal letto, riconoscendo subito il gufo dei Malfoy.

Draco mi aveva scritto quasi ogni giorno durante la prima settimana di vacanza. La maggior parte delle volte mi raccontava degli episodi che avvenivano al Malfoy Manor (Mia madre ha lasciato andare un elfo della casa l'altra sera dopo che era stato beccato a prendere un pollo.) E mi diceva sempre, sempre quanto gli mancassi.

Vorrei sempre rispondergli, commentando le sue storie. Era difficile parlare di me. Era straziante stare a casa senza Cedric.

Quella che aprì quella mattina, comunque, non aveva divertenti aneddoti. Era corta, era semplice, ed era tutto.

Sei forte e sei bellissima e supererai tutto questo. Ti amo Aurora.

Chiusi gli occhi, desiderando tanto che fosse lì a dirmelo di persona. Presi la mia metà di pietra di luna dalla testiera del letto e la strinsi in mano, accogliendo la superficie liscia contro la mia pelle. La nostra pietra. 

Mi serviva tutta la forza che potevo prendere quel giorno.

Quasi tutti da Hogwarts vennero alla funzione. Tutti eccetto i Serpeverde e Harry Potter.

Ero stata vicino a mio padre per tutto il tempo, stringendo la sua mano mentre il mio corpo tremava, consumando tutto il dolore.

Sentì che dovevo essere quella forte tra i due, ma volevo cadere, per piangere tra le braccia di Draco appena li guardai seppellire mio fratello sotto terra.

Era ciò che aveva distrutto mio padre alla fine. Quando la bara toccò il fondo della tomba, cadde a terra.

"Papà!" gridai, piangendo mentre cercavo di farlo rispondere. "Ti prego, papà!"

Ma era come se fosse andato da qualche parte nella sua testa e restasse lì, nascosto da tutto il resto del mondo. I suoi occhi erano aperti ma era come se non vedesse nulla.

Le lacrime scorrevano lungo il mio viso mentre qualcuno posava le mani sulla mie braccia, cercando gentilmente di convincermi ad allontanarmi. 

"Vieni, vieni, mia cara," disse una morbida e gentile voce che apparteneva alla madre di Weasley. "Tuo padre starà bene, ha solo bisogno di un po' di aiuto."

Fu portato a San Mungo e messo sotto cure pesanti. Mi dissero che aveva avuto un grande break down, ed era come se stesse in coma.

Avevo perso mia madre e mio fratello. E ora, sembrava che avrei perso anche mio padre.

Mi sentivo così sola.

...

Draco si stava spaventando per la preoccupazione.

Sono passate due settimane dall'ultima volta che ha sentito qualcosa da Aurora. L'ultima lettera era del giorno del funerale di Cedric, quando lei gli mandò una semplice risposta dicendogli che l'amava anche lei.

Le aveva scritto ogni giorno da all'ora, ma i gufi continuavano a tornare con lettere non consegnate o non aperte.

Non aveva alcun senso. Se lei non era a casa, allora dov'era? E perché non gli aveva scritto per spiegare?

Alla fine, non poté più resistere, e andò da sua madre. "Devo andare a Devon."

"Perché mai?" chiese, alzando le sopracciglia curiosamente.

"Io-io...c'è qualcuno che devo vedere, sono preoccupato per lei."

"Ah, una ragazza," sorrise. "Capisco."

"No, non capisci. E' Aurora - la sorella di Cedric Diggory. Non l'ho sentita dal funerale. E le mie lettere continuano a tornare sigillate."

"Il dolore fa molte cose alle persone, Draco." sospirò sua madre. "Seppellire suo fratello deve essere stata un'esperienza tremenda. Lei ha probabilmente bisogno di tempo."

"Non avrebbe rimandato indietro le mie lettere, comunque," disse, passandosi disperatamente una mano tra i capelli. Ma appena lo disse, si ricordò che gli ultimi giorni ad Hogwarts, dopo la morte di Cedric, lei non si fece viva - nemmeno con lui.

Con sua sorpresa, sua madre alzò e poggiò una mano sulla sua spalla. "Vedo cosa posso fare."

E lei gli diede un caloroso abbraccio e uno sguardo compassionevole, che Draco dovette resistere a non piangere tra le sue braccia.

...

Lei tornò da lui con delle novità dopo poche ore.

"Il padre è permanente a San Mungo in un reparto chiuso, e sembra che nessuno sappia cosa sia successo alla ragazza. E' come se fosse scomparsa nell'aria. La casa dei Diggory è vuota dal giorno del funerale."

"Cosa?!" Beh, almeno è stato spiegato il motivo delle lettere.

"Sono sicura che lei sia controllata, Draco. Non preoccuparti. Ritornerà come studente ad Hogwarts a settembre, no?"

"Sì, ma..." si affievolì non sicuro più di nulla. Non poteva credere che lei non gli avrebbe fatto nemmeno sapere se stesse bene, ovunque si trovasse.

Si sentiva così a inquieto. Avrebbe dovuto provare di più ad essere lì con lei al funerale. Forse era arrabbiata con lui?

L'aveva delusa. Di nuovo.

E ovunque lei fosse, pregava che stesse bene.