☆Guardami negli occhi☆

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⚠️grammatica assente
⚠️logica assente
⚠️linguaggio volgare (?)

Strecatto pov.

Passarono mesi da quando Cico mi confessò i suoi sentimenti.
Come regalo di fidanzamento ( anche se in fondo non serviva un regalo) i miei amici decisero di pagare per un mese in più le stanze d'hotel e rimanere lì a Parigi.
Ecco, da lì tutto ha iniziato ad andare male, ma forse è meglio che racconti tutto dall'inizio...

☆31/12/2021☆

Era l'ultimo giorno dell'anno e io ero emozionatissimo.
Quella mattina mi alzai un po' prima per visitare meglio Parigi.
Mi vestii pesantemente, dato che una settimana prima aveva nevicato.
A quel punto, uscii dalla camera che condivido con Giorgio e scesi al piano di sotto per fare una leggera colazione.
In ascensore mi aggiustai leggermente i capelli tinti e gli diedi volume dalle punte rosee.
Uscito, mi diressi immediatamente in caffetteria.
Ricordo che c'era un profumo intenso di pistacchio.
Curiosamente, mi guardai intorno per capire da dove arrivasse e quando mi voltai vidi che sul bancone c'era una nuova brioche.
Era farcita con panna e crema di pistacchio e sopra la granella di pistacchi a decorarla.
C'è ne era solamente una e non sapevo cosa fare.
Volevo tanto provarla, ma mi sarebbe piaciuta fare una sorpresa a Cico e lasciarla davanti alla porta della sua stanza.
Alla fine mi decisi e la presi, facendomela incartare.
Per quanto riguarda me, presi una brioche alla crema e un cappuccino.
Mangiai velocemente e portai la brioche in stanza da Cico.
La lasciai davanti alla porta della sua stanza e sopra la carta scrissi

Stre♡

Ridacchiai allegramente e presi nuovamente l'ascensore, per poi uscire dall'hotel e fare un giro.
Volevo fare un giro lungo la senna, e così avrei fatto.
....
Passeggiai per mezz'ora lungo il fiume che attraversava Parigi.
Avevamo grandi progetti per quella sera.
Avremmo cenato in hotel e poi ci saremmo recati alla torre eiffel per festeggiare l'anno nuovo.
Per quella sera Anna aveva deciso di far preparare un menù invitante.
Polpette di baccalà, insalata russa e patatine come antipasto, pollo arrosto con patate come piatto principale e per dessert qualcosa di misto.
Durante la mia passeggiata vidi una ragazza correre verso l'hotel di fretta.
Io feci spallucce e continuai a camminare.
Sulla destra vidi un negozietto simpatico, probabilmente un negozio di cose miste (non so come dire).
La vetrina mi incuriosiva non poco, quindi decisi di entrare per dare un'occhiata.
Entrai quasi furtivamente nel negozio, fino a quando una signora non mi fece spaventare dandomi il buongiorno.
"Giovanotto, in cosa posso aiutarti ?" Chiese lei con un sorriso dolce.
"In realtà...non saprei, sono entrato per curiosità " ammisi senza nessun problema.
"Capisco, in tal caso ti lascio visitare il mio umile negozio"
Sorrisi in segno di approvazione, fino a quando una domanda non mi balenò per la mente .
"Lei non è francese, vero?"
La donna sospirò.
"No, vengo da Venezia, ma sono stata costretta a venire a Parigi "
Quella signora suscitava in me una grande curiosità.
"Come mai?" Domandai curiosamente .
"Per amore caro"
"Per amore?"
"Già"
"Lei ha conosciuto un uomo qui a Parigi?"
"Una donna, la più bella di tutta la Francia, ma a lei non importavo, lei all'epoca provava interesse solo per un uomo piemontese"
Non capivo perché gli stessi facendo tutte quelle domande, eppure volevo sapere la storia di quella donna.
"Anni fa hanno avuto un bambino insieme e non lho mai più rivista...io vivo qui a Parigi nella speranza di rivederla un giorno"
"Oh..mi dispiace, però lei è molto dolce" Dissi senza mezzi termini.
Alla fine la donna mi lasciò visitare io negozio.
Mi Chiesi ancora il perché di tutte quelle domande che ho fatto.
Alla fine me ne uscii con uno zainetto nero e dei lacci fluorescenti per le scarpe.
Uscii soddisfatto da quel negozio, ma prima di aprire la porta, mo voltai verso la signora e Dissi
"Spero che un giorno rivedrà la persona che ama"
Le sorrise in segno di ringraziamento e poi uscii finemente.
Devo dire che la storia mi affascinò non poco, sopratutto il fatto che lei sia rimasta ad aspettare per anni.
Comunque sia, continuai la mia passeggiata lungo la senna, in cerca di altro da vedere.
Quando si fece mezzogiorno, mi fermai in una pizzeria e decisi di mangiare lì.
Scoprii che i proprietari erano italiani, quindi sarebbe stata sicuramente la pizza a cui sono abituato.
Mi sedetti nel dehor del locale e ordinai una Margherita e della coca.
La pizza era buona, anche se mancava l'atmosfera italiana, però mi è piaciuto lo stesso.
Finito di mangiare, pagai io conto e continuai con la mia adorata passeggiata, ma stavolta verso l'hotel.
La neve era proprio bella da vedere.
Mi piaceva Parigi, era bellissima da vedere e da abituarci, l'unico problema era parlare il francese, ma per il resto andava benissimo.
"Pardon moi, monsieur, ou ce trouve l'hotel (inserite un nome a caso)?"
Mi voltai e vidi la stessa ragazza di prima.
Aveva i capelli castano chiaro ricci, occhi azzurri e portava un vestitino verde scollato.
"L'hotel se trouve là" Dissi indicando il grande edificio dall'altra parte della strada.
"Merci"
"De rien"
La ragazza si affrettò ad andare verso l'hotel, mentre io me la presi con calma e continuai a passeggiare.
Una volta entrato, vidi Alex che venne subito verso di me.
"Buongiorno " iniziò lui.
"Buongiorno " risposi.
"Ti sei perso una scena.." disse lui divertito.
"Racconta" iniziai ridacchiando.
Lui sorrise divertito.
"Praticamente è arrivata una ragazza correndo e quando stava per prendere l'ascensore è caduta e ha preso una facciata per terra"
"Poveretta, si è fatta male ?" Domandai.
"Nah, sta bene"
"Ok menomale "
"Ad ogni modo, Cico aveva detto che ti stava aspettando nella nostra stanza per ringraziarti della colazione"
"Beh, andiamo allora"
Il ragazzo annuii e insieme prendemmo l'ascensore per salire.
Ero felice che a Cico fosse piaciuta la sorpresa della brioche.
Arrivati al piano, Alex prese le chiavi e le inserì nella serratura.
"He..y?" Disse entrando.
Io non feci caso a ciò che aveva visto, fino a quando non mi accorsi che in stanza c'era la ragazza di prima.
Cico non sembrò accorgersi di nulla, fino a quando Alex non attirò la sua attenzione.
"Hey" ripetè lui.
"Oh, ciao Al, buongiorno amore " disse il rosso alzandosi e venendo a darmi un bacio gentile sulle labbra.
"Buongiorno " Dissi allegramente, ignorando la ragazza.
Cico ci fece entrare in stanza e ci presentò la ragazza.
"Lei è Angela, un'amica d'infanzia " disse lui sorridendo.
Lei sorrise e si presentò.
"Io sono Angela, piacere"disse lei sorridendo e tendendo la mano verso di me.
"Strecatto" risposi sorridendo a mia volta.
"Io sono alex" disse il ragazzo dai capelli tinti di azzurro.
Saltando le presentazioni, ci sedemmo tutti sul divanetto che era in stanza e parlammo del più e del meno.
Passarono velocemente le ore e si fecero le sei di sera.
"Rimani con noi?" Chiese Cico rivolgendosi ad Angela.
Lei accettò volentieri.
Io ero felice di aver trovato una nuova amica, ma probabilmente non ero consapevole di cosa sarebbe successo dopo.
Per abbreviare, scendemmo al ristorante e cenammo allegramente, fino a quando non venne il momento di andare verso la torre eiffel.
Io Giorgio e Anna salimmo in stanza per cambiarci.
Io me ne uscii con la mia felpa a righe viola e rosa scuro, una giacca nera sopra e jeans blu, Gio un maglione grigio, una giacca blu e pantaloni della tuta grigio scuro e anna un vestito carino viola con leggins neri e stivali marroncini.
Eravamo fantastici, era da ammettere.
"Andiamo?" Chiese Giorgio.
Anna annuii e sorridendo disse
"Andiamo"
Prendemmo l'ascensore è nel frattempo ci specchiammo davanti al grande specchio che vi era all'interno.
Arrivati, Cico, Alex, Ettore e Angela ci aspettavano davanti alla porta principale.
Erano le undici e mezza di sera ed eravamo in cammino verso la torre eiffel.
Durante il tragitto io e Anna passammo il tempo chiacchierando, Gio e Alex si tenevano per mano teneramente, Ettore parlava del grande banchetto che avevano preparato per la mezzanotte e Cico insieme ad Angela parlavano del più e del meno.
Quando arrivammo c'erano musica, dei tavoli pieni di snack, bibite zuccherate e degli alcolici, poi c'era un grande orologio che segnava il conto alla rovescia, sparacoriandoli sui tavoli e tutto ciò che potesse dare senso alla festa.
Io e Giorgio iniziammo a ballare e anche gli altri ci seguirono a ruota.
Non mi importava se la gente pensasse che fossimo pazzi o meno, mi stavo divertendo troppo.
L'aria era ghiacciata, ma dentro era come se avessi un fuocherello tiepido che mi scaldava.
Mangiai snack durante la serata e bevetti qualche sorso di cola.
A mezzanotte meno un minuto eravamo tutti carichi.
Insieme facemmo il conto alla rovescia e allo scoccare della mezzanotte iniziò il vero casino.
"Auguri!" Esclamammo tutti insieme.
Abbracciai tutti, ma quando provao ad abbracciare Cico, vidi che Angela lo stava già abbracciando e probabilmente non si sarebbe staccata.
Sorrisi lo stesso e il rosso mi accarezzò la guancia.
"Buon anno amore"
Poi tutti iniziarono a ballare e Angela e Cico ballarono insieme.
Tutti avevano qualcuno con cui ballare, meno che io.
In quel momento mi sono sentito un attimo fuori posto.
In quel momento mi balenó per la testa una domanda

☆Guardami negli occhi☆Where stories live. Discover now