LEI
Me ne stetti tutto il giorno in camera da letto. Qualche lacrima rigò il mio viso.
Aveva davvero dimenticato ciò che ci aveva uniti? Ciò che ci aveva portati sino ad oggi?
I nostri baci nella cabina. Quella notte in spiaggia. L'anello. Possibile che il suo amore per me stesse svanendo?
Il mio amore invece cresceva ogni giorno a dismisura. Amavo ogni singola parte di lui. Sempre di più.
E se Anna avesse avuto ragione?
Scossi il capo e scacciai via quel pensiero.
Lanciai uno sguardo all'orologio da muro. Era quasi mezzanotte. Bianca dormiva in camera con i miei genitori.
Mi ritrovai sola, distesa sul nostro letto, immersa in un vortice di paure. Infilai la testa sotto ai cuscini e piansi un altro poco.
Poi ricevetti un messaggio. Era Can.
C'era scritto di frugare nella tasca dei suoi jeans. Era una proposta insolita.
Che fosse un modo per dirmi che mi tradiva?
Se avessi trovato un oggetto femminile nella sua tasca?
Mi misi in piedi e frugai nei jeans che erano adagiati sulla punta del letto. C'era un biglietto.
Una scritta nero su bianco.
vai dove ci siamo incontrati per la prima volta dopo i miei anni di lontananza...
Sorrisi e capii. Era una sorpresa.
Uscii di corsa. Raggiunsi il portico di casa di Eric. E sul tappeto notai un altro biglietto.
vai dove le nostre labbra si sono incontrate per la prima volta ...
Non avevo bisogno di riflettere. Sapevo già ogni cosa. Ricordavo ogni particolare con minuzia.
Corsi sul retro di casa mia. Dove ci eravamo baciati per la prima volta. Ricordavo persino il punto preciso del giardino, e a quanto pareva anche Can lo ricordava perfettamente.
Adagiato su quel piccolo metro quadro c'era un altro biglietto.
vai dove mi hai detto che se il mio cuore non avesse battuto come quando ero con te, non avrei dovuto cedere ...
Questo era quello più impegnativo. Mi sorprendeva che lui riuscisse a ricordarlo.
Gli avevo sussurrato quella frase nel bagno del nostro ristorante, quando avevo temuto che potesse andare a letto con Gaia. Era la frase che mi aveva suggerito lui per evitare che andassi a letto con Ben. Io l'avevo solo imitato.
Avrei dovuto recarmi al ristorante? Mi fidai.
Ma prima dovetti passare a prendere le chiavi a casa. Quando spalancai la porta, fui sorpresa.
Il ristornate era come nuovo.
Non c'era più traccia dei vecchi graffi. O delle pareti incendiate. L'intonaco era nuovo. I tavoli brillavano. Il parquet era scintillante. Le luci. Il bancone. Le porte del bagno.
Persino le tende profumavano di lavanda. Nel bel mezzo della sala, c'era lui.
Ecco cosa mi aveva tenuto nascosto. Ecco cosa non avrei dovuto sapere. Ecco perché era sempre fuori casa.
Mi voltai e vidi uno solo dei tavoli, imbandito.
C'erano delle candele profumate. E dei petali rossi disparsi sulla tovaglia. Gli stessi petali sembravano tracciare un sentiero anche lungo il parquet, sino al tavolo imbandito. "Can!"esclamai e portai le mani alla bocca.
Doveva aver lavorato sodo quei giorni. Per poter portare a termine prima del previsto le ristrutturazioni.
Ecco la ragione alle sue assenze prolungate.
Ero certa che il nostro amore non potesse essere davvero così fallace. Ero certa del suo amore per me.
Non avrebbe mai dimenticato nulla di noi.
Ricordava ogni dettaglio con la stessa minuzia con cui ricordavo anche io ogni singolo particolare della mia vita da quando lo avevo conosciuto. Da quando era entrato nella mia vita stravolgendola in meglio.
Lo amavo e volevo solo dirglielo. Più e più volte. Mossi qualche passo verso lui.
Volevo solo ...