one shot

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In giornate come questa, con la natura che gli sussurrava cose dolci e nessuno oltre lui a godersi la tranquillità che lo accoglieva ogni volta che riusciva a sfuggire dall'atmosfera indaffarata della corte, Shoto amava allungare la mano verso il cielo e immaginare di stare sfiorando le nuvole, candide e probabilmente soffici quanto la sua pelle.
La debole brezza gli accarezzava il viso quasi timidamente, come a non voler rischiare di rovinare il suo viso di porcellana.
L'erba fresca ancora un po' umida dalla rugiada del mattino gli solleticava il collo. Lì, disteso tra il verde e immerso nel delicato profumo dei fiori, riusciva a rilassare la mente e dimenticare per qualche minuto le responsabilità che pendevano sulle sue spalle da quando era bambino. Portare la corona pesava eccome, eppure nemmeno la indossava se non per le occasioni più solenni.
Il momento in cui sarebbe diventato re, e avrebbe avuto tra le mani un intero regno si avvicinava.
Socchiuse le palpebre e inspirò quegli attimi di libertà che gli restavano, a momenti suo fratello sarebbe venuto a cercarlo e non ci avrebbe impiegato molto a trovarlo. Non era più la prima volta che montava a cavallo di nascosto per rifugiarsi nella radura.

Un'ombra per un istante attraversò il cielo.
Aprì gli occhi.
L'azzurro sembrava lo stesso. Nuvole lente avanzavano spinte dal vento.
Sorse il dubbio che l'avesse vista in sogno.
Gli ci volle qualche secondo per decidere di sollevare il busto e abbandonare l'abbraccio delicato del prato.
Solo dopo essere salito sul cavallo scorse in lontananza la presenza di una figura che tentennava nel cielo.
A fatica riuscì a riconoscere che fosse un drago, aveva avuto occasione di vederne solo sulle pagine dei libri che ogni tanto sfogliava per intrattenere il tempo, ma più che volare rapidamente, pareva trascinarsi a fatica sempre a quota più bassa.
Stava precipitando.
Shoto non era mai stato troppo impulsivo, ma alla vista di quell'essere, non ci pensò due volte ad assecondare il brivido che veloce gli aveva percorso la spina dorsale.
Svelto come mai lo era stato, il cavallo galoppò senza esitazione addentrandosi nella foresta in direzione della creatura. Gli occhi del giovane fissi all'orizzonte, nel timore di perdere di vista l'obiettivo tra un albero e l'altro.
Non seppe dire di preciso quanto tempo aveva passato a rincorrerlo, ma finalmente, a quanto pare, la caduta dell'animale si era arrestata e ora, il drago giaceva sul suolo a pochi metri da lui.
Scese dal destriero e con passi leggeri si avvicinò in mezzo ai cespugli. Fece per spostare un ramo dalla sua vista ma qualcosa gli si fiondò addosso.
Si ritrovò con la schiena bloccata contro il terreno, un peso sullo stomaco e un respiro irregolare vicino al volto.
Schiuse le palpebre cautamente.
Davanti a lui, una chioma bionda disordinata. Un ragazzo all'incirca della sua età stava facendo pressione attorno alla sua gola e gli bloccava il resto del corpo con il proprio.
In mezzo ai numerosi ciondoli pendenti dal suo collo intravide uno spigoloso pomo d'Adamo.
Era tanto bello quanto minaccioso e lo scrutava ringhiando.
Sotto quello sguardo il petto di Shoto parve bruciare.
Quasi non si era accorto che a esercitare pressione sotto il suo mento altro non era che una lama.
Eppure qua, a pochi centimetri dalla cosa più pericolosa che avesse mai incontrato, la paura era l'ultimo dei suoi pensieri.
Non era una bestia, era un umano, talmente feroce che avrebbe potuto strappargli il cuore a mani nude da un momento all'altro, e forse, se pur non in senso letterale, l'aveva appena fatto.

«...Chi sei?» aveva osato mormorare in un fil di voce.

«Questo dovrei chiederlo io» aveva ruggito l'altro stringendo la presa.

Mentre i suoi occhi vagavano sui lineamenti rudi dell'aggressore e ne memorizzavano ogni forma, Shoto non poté fare a meno di notare i canini inumanamente affilati agli angoli della sua bocca.
La lama si fece più insistente, un invito a parlare.
«Sputa il rospo se ci tieni alla vita, non ho tempo da perdere.»

Dischiuse le labbra nel tentativo di una risposta ma l'attenzione di entrambi fu catturata da un guaito.
Il maestoso rettile dalle squame rossastre era accasciato vicino ai due.

Rude | todobaku | One ShotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora