«Nixiffffff!» urlo a squarciagola correndo fuori da casa mia per dirigermi agli alloggi militari. Com'è stato possibile che io abbia combinato così tanti casini dopo una semplice gara di bevute? Io che nel regno degli Dewooan ero una che reggeva abbastanza bene l'alcool. Che i nostri alcolici siano davvero così deboli di spirito ma ricchi di gusto come dicono? La porta delle baracche mi si staglia davanti, un brutto rettangolo di legno grezzo. Mi ci lancio contro di spalla e rimbalzo all'indietro perché è sbarrata dall'altro lato. Inizio a tempestarla di pugni sperando di richiamare l'attenzione di qualcuno e intanto continuo a chiamare il nome della mia amica. Finalmente sento dei rumori dall'altra parte e mi allontano per poter vedere meglio chi mi avrebbe aperto. La porta si schiude con una lentezza snervante e mi trovo davanti un armadio che occupa tutto il passaggio. È coperto solo da una tunica grezza e logora, borbotta qualcosa con voce impastata dal sonno e mi molla un manrovescio che mi fa ballare i denti. Poi sparisce all'interno facendosi sbattere la porta alle spalle. Mi ci vuole qualche secondo per realizzare quello che è successo e me ne sto lì immobile a fissare inebetita la porta della baracca. Scuoto la testa per cercare di riprendermi e urlo ancora una volta con tutto il fiato che ho in gola il nome della mia amica. Conscia del fatto che potrebbero arrestarmi per disturbo della quiete aggiungo di sbrigarsi a uscire. Per mia fortuna non è uscita alcuna guardia armata e la zona commerciale stava iniziando ad animarsi quindi sentivo sempre più gente gridare per attirare l'attenzione dei potenziali clienti. Lo sconforto inizia a prendere il sopravvento, che Nixif abbia già iniziato il turno? Ho bisogno di sapere il più possibile riguardo alla serata, soprattutto se ho schiaffeggiato una guardia...
Dato che la gola inizia a farmi male per il troppo urlare mi siedo su un barile vuoto e appoggio la schiena al muro aspettando che la ragazza faccia la sua comparsa. I minuti passano lenti e inesorabili, alla fine la mia attesa viene ripagata perché la mia amica fa la sua comparsa. Esce tranquillamente dagli alloggi sbadigliando e stiracchiandosi. Indossa la tunica che poi verrà coperta dalla corazza, significa che da li a poco avrebbe preso servizio. Vederla con la faccia pallida e le occhiaie nere mi fa sentire molto in colpa, probabilmente ha dormito poco a causa della mia bravata. Mi nota e si avvicina. «Ciao Jiasyfy. Un compagno mi ha detto che mi stavi cercando urlando come una matta.»
«Non hai sentito le mie urla?»
«Uhm... non direi, mi ha tirato giù ora dal letto scuotendomi e dicendo che una pazza sta gridando il mio nome da un po'. Beh, l'importante è che ci siamo incontrate prima del turno, possiamo chiacchierare senza che nessuno ci disturbi. Dimmi, cosa ti porta da queste parti?»
«Come fai ad essere così tranquilla? Sono qui per capire che cavolo è successo ieri sera! Shag mi ha detto che dopo la gara di bevute con quell'ogre ho fatto un po' di casini. Un po' tanti casini!»
«Ma dai nulla di cui preoccuparti» replica lei ridacchiando senza neanche tentare di mettersi nei miei panni.
«Nulla di cui preoccuparsi?! Shag mi ha detto che ho schiaffeggiato una guardia! Ho una paura matta di finire incarcerata per questo.»
«Ti dico che non c'è nulla di cui tu debba preoccuparti. È successo tutto in un momento di caos totale.»
«Cosa scusa?»
«Proprio non ricordi nulla eh? Beh, praticamente quel bestione di Go-za'ar era già ubriaco dopo due sorsi della birra che gli hai rovesciato, ti ha sfidato a quella stupida gara di bevute e poi è svenuto malamente.»
«Fin li mi ricordo... vai avanti.»
«Dopo che è svenuto hai bevuto un altro boccale, hai preso la sua sacca delle monete e le hai usate per offrire da bere a tutti ed è stato in quel momento che la situazione è degenerata e non poco. Dopo il... sesto boccale, credo, ti sei arrampicata sul bancone e hai iniziato a cantare anche se sbiascicare è la definizione più giusta. Poi un uomo-bestia ha colpito con una spallata il tuo amico Delizan, lui si è ribellato con scarsi risultati ed è scoppiata una rissa epica. Nel casino Boran, un compagno dell'altra unità, ha deciso di intervenire e si è preso due manrovesci da te. Poi l'amico di Gozza ha deciso che sarebbe stato un ottimo allenamento e gli si è lanciato contro. È stata una serata divertente, l'unico problema è che ce ne siamo andati intorno alla seconda ora del primo quarto e... ho molto sonno ahaha!»
La guado allibita mentre sbadiglia e ridacchia insieme. "Ho davvero derubato un orco per poter offrire da bere a tutti? Ho davvero schiaffeggiato una guardia? Ma che diamine mi dice il cervello?!"
«Scusa ma chi sono Go-za'ar e Gozza?» è l'unica cosa che riesco a chiederle, il mio cervello è completamente in pappa.
«Gozza è il soprannome dell'orco che hai stracciato bevendo birra. Il suo nome completo è Go-za'ar e fa parte della tribù degli ogre oscuri.»
«Vuoi dire che ho rovesciato il boccale di un ogre oscuro per poi umiliarlo così? Oh mio dio sono nei guai!» inizio ad agitarmi, mi alzo in piedi e cammino in circolo come un animale in gabbia.
«Non preoccuparti, Gozza non è un tipo vendicativo. È un essere molto pacifico, ha una bottega in città. Se riuscirai a diventare un'avventuriera dovresti farci un giro. Il nome è "L'Encantareum", la conoscono tutti.» Il discorso della ragazza viene interrotto da una campana. «Scusa ma devo andare, tra poco inizio il servizio. Ci vediamo questa sera alla locanda? A proposito, ti consiglio di andarci, almeno ti scusi con la proprietaria per il disastro a cui hai dato vita. Alla prossima!» si allontana salutandomi con la mano.
"Credo che ascolterò il suo consiglio e andrò alla locanda..." mi dirigo trascinando i piedi verso il luogo in cui ho dimostrato di essere disinibita quanto un goblin.La locanda è messa meglio di quello che pensavo. Solo due tavoli e tre sedie erano stati fatti a pezzi dal tumulto e la locandiera stava ancora spazzando il pavimento per raccogliere i cocci degli otri che erano stati lanciati e usati come armi. La proprietaria della locanda, una donna dei continenti del sud, mi vede sorride e mi chiama a gran voce. «Ecco la mia cliente preferita» mi chiama a gran voce mentre si sposta dietro al bancone e ripone la scopa. Prende un boccale e lo riempie di vino per poi sventolarlo nella mia direzione. «Dai vieni qui e fatti una bevuta, offro io. Ah fai solo attenzione al buco sul bancone.»
Mi avvicino con circospezione e chiedo spiegazione sul perché mi ha chiamata "cliente preferita". «Voglio dire è a causa mia che è scoppiata la rissa che ti ha distrutto il locale.» Osservo il pavimento di terra battuta raschiato e rivoltato, le tavole delle pareti erano state graffiate e su quella dietro al bancone posso vedere ancora piantato un piatto di metallo.
«Non devi preoccuparti per quello che è successo ieri. Sai qui alla Scopa zoppa succede spesso che la gente dia vita a risse epocali, normalmente in un ciclo di Luna la metà delle sere devono intervenire le guardie e la maggior parte delle volte bisogna chiamare un guaritore perché ci sono dei feriti. Ieri sera ci sono stati diversi denti rotti e un paio di schiaffi a una guardia ma nulla di più. Poi grazie alla sconfitta di Go-za'ar ho guadagnato un bel po' d'oro in un colpo solo.»
«Come può averti giovato la sconfitta di quell'orco?» bevo un sorso dal boccale e faccio scorrere le dita sul bordo irregolare del foro che l'orco incantatore aveva fatto crollandoci sopra completamente ubriaco.
«Come ben sai quando non si mette in palio nulla di ufficiale è implicito che si mette in gioco tutto l'oro che si ha in tasca e purtroppo per lui aveva in tasca un bel po' di monete. Poi tu hai deciso di offrire da bere a tutti e ho avuto un gran bel profitto. Per rimpiazzare due tavoli e qualche sedia ci vorrà ben poco. Immagino che tu sia venuta qui per scusarti giusto?»
«In effetti sì. Non conoscevo questa regola non scritta e non ricordo nulla di quello che ho fatto.»
«Lo immaginavo, è per questo che ho messo al sicuro il tuo sacchetto di monete. Ecco tieni.» Si china sotto al bancone e riemerge con un sacchetto di pelle bello gonfio e me lo lancia. Non me l'aspetto e per prenderlo al volo rischio di far cadere il boccale e agitandolo ne faccio cadere delle gocce sulle quali ci appoggio inconsciamente la manica della veste. «Le ho contate, erano una quarantina, togliendo quelle che mi dovevi per saldare il conto te ne rimangono comunque molte. Dimmi, cosa ci farai con tutti quei soldi?»
«Non so, probabilmente sistemerò casa o... aspetta hai detto che erano quaranta?! Quindi ora saranno circa venticinque o trenta» mi sporgo sul bancone e porto il mio viso vicino a quello della donna che si allontana allarmata «se sono così tante posso comprarmi un'armatura di cuoio e un'arma! Devo trovare Shag e studiare una strategia per la nostra prima esplorazione. Grazie per avermi dato l'oro di Go-za'ar.» La ringrazio e finisco il boccale in un colpo solo poi mi fiondo a cercare il mio compagno.
Il vino mi ha scaldato lo stomaco vuoto e quando esco al sole inizia a darmi subito alla testa ma non ci faccio caso e corro verso casa mia per riportare la buona notizia alla lucertola che aveva dormito nel mio salotto. Casa, una semplicissima costruzione di legno cubica col pavimento di terra battuta, entro lanciata dalla tenda che funge da porta d'ingresso e mi lancio nell'angolo coperto di stracci e paglia che funge da camera da letto. Shag è lì rannicchiato che dorme bellamente. È tornato a dormire dopo avermi spiegato che ho combinato la sera precedente. «Maledetta lucertola» borbotto mentre inizio a scuoterlo «su svegliati Shag ho appena scoperto di avere un mucchio di denaro a disposizione, possiamo prendere l'equipaggiamento per iniziare a esplorare. Muoviti alzati!» Dato che non si decide ad alzarsi con le buone maniere decido di tagliare contro mollandogli un calcetto allo stomaco. Il Delizan si contorce urlando come un matto. «Dai Shagraz'ar non è stata una botta così forte.»
Rendendosi conto dell'inutilità della scenata che sta facendo, smette di contorcersi e si alza per fronteggiarmi faccia a faccia. «Che hai Jiasyfy? Ti sembra il caso? Per colpa tua non ho praticamente dormito e ora mi svegli prendendomi a calci in pancia. Dimmi almeno che vuoi.»
Non gli rispondo e mi limito a fargli oscillare davanti al muso il sacchetto pieno di monete d'oro. Lui ammutolisce e lo prende in mano soppesandolo per qualche istante. «È bello pieno, occhio e croce saranno una ventina di Nyss se non di più. Sei ricca ora! Potrai entrare in città e...»
«Shag, zitto un attimo. Mi sarebbe del tutto inutile usarle per pagare la tassa d'ingresso a Rujk. Piuttosto andiamo a Zarik e mi compro dell'equipaggiamento. Poi ci iscriviamo alla gilda degli avventurieri, così saranno obbligati a farci entrare.
«Amica mia, è un'idea magnifica! Corriamo a Zarik.»
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In Den Kerker
FantasyLe avventure di un'elfa e dei suoi pards. Una squadra scalcinata che dimostrerà che non bisogna necessariamente seguire tutti i canoni per fare strada