Per due che come noi

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Carola

Rispondere al messaggio di Luigi non era stato per nulla semplice.

Avevo impiegato svariati secondi, minuti, a riflettere sulla situazione, su  come poteva essere interpretata la mia risposta, su cosa sarebbe successo se avessi replicato e quali sarebbero state, invece, le conseguenze del mio no.
La mente mi diceva di non rispondere, di non dare adito ad ulteriori speranze, mentre il cuore... il cuore aveva le sue ragioni che la ragione non poteva conoscere.

Così, seguendo i miei sentimenti, ho voluto dargli un'altra possibilità... Avrò fatto bene? Non lo so, lo scoprirò tra poco.

Sono appena uscita dalla sala prove e, mio malgrado, non sono soddisfatta del lavoro fatto.
Non mi è difficile rintracciare la causa dei miei numerosi errori...
Non riuscivo a concentrarmi, perché?
Perché la mia mente inevitabilmente pensava all'incontro che da lì a breve si sarebbe svolto.

Questo è l'effetto che SOLO Luigi Strangis riesce ad avere su di me.

Conservo tutto nel borsone di danza e, frustrata e rammaricata per l'accaduto, prendo le mie cuffie e avvio la mia playlist per ascoltarla durante il tragitto fino a casa.

Per un attimo riacquisto un po' di serenità, poi, all'improvviso... parte "Per due che come noi" di Brunori Sas.

Non è possibile.

«E a volte è anche bello
Trattarsi un po' male
Dormire di schiena
Per poi farsi abbracciare...»

Ricordo le sere trascorse a fumare fuori in giardino:
soli, io e lui e nessun'altro, accoccolati sul divano, ad ascoltare in loop questa canzone, che parlava di noi, per noi, a noi.
Ed io lo vedevo come si comportava... lo vedevo scrutarmi con la coda dell'occhio, alla ricerca di una mia reazione.
Ed io, quando lui si distraeva, ricambiavo l'attenzione.

Non siamo poi così diversi in fondo.
Sì, lui è la rockstar, io la ballerina di danza classica, ma dentro... dentro abbiamo lo stesso fuoco. E ogni qualvolta siamo insieme, il fuoco divampa sempre più, diventando incontrollabile.

Sono arrivata a casa finalmente, ma sono nel panico più totale, perché tra mezz'ora saremo nuovamente vicini e perché, come al solito, non so cosa indossare.

Dopo 15 minuti a provare e riprovare vari outfit, decido di indossare un abito azzurro corto che lascia la mia schiena scoperta. Mi trucco leggermente, metto il profumo ed infine dei sandali con il tacco.

Sono pronta, posso farcela.

Sto per raggiungere il luogo d'incontro, le gambe vacillano ed il cuore non vuole fermarsi.

Entro nel locale indicatomi da Luigi, ma non riesco a trovarlo.

Forse non è ancora arrivato? Oppure ha avuto un imprevisto?

Non so cosa pensare, non riesco ad essere lucida in questo momento...

Cerco i suoi occhi marroni, la sua buffa chioma, guardo le unghie di tutti alla ricerca dell'usuale smalto nero, ma dopo aver scrutato tutte le persone all'interno del locale, giungo alla conclusione che non c'è traccia di lui.

Ma che fine avrà fatt-

Sento delle mani calde cingere i miei fianchi e rabbrividisco per il piacere.
Tento di rimanere impassibile, ma il mio corpo si ribella a questo tipo di resistenza...

«Ti ero mancato?»
Mi giro...
Era proprio lui, in tutta la sua bellezza, a pronunciare quelle parole con annesso il suo solito sorriso beffardo.

Rimango lì ferma per qualche secondo.
Poi realizzo. E gli salto letteralmente addosso.
Lo abbraccio con tutte le forze che ho in corpo e stiamo lì per un minuto, un minuto che a me sono sembrate ore...

« Sei un cretino » dico.

Riesco a sentire sulla mia pelle il sussulto scaturito dalla mia affermazione.

Lascio affondare il mio viso tra le sue braccia e lui, impavido, poggia la sua mano sulla mia schiena scoperta e mi accarezza, prendendosi cura di me...
Lì cedo definitivamente.

«Luigi...» sospiro.
«Non hai idea di quanto tu mi sia mancata...» risponde, con una voce così flebile che con difficoltà riesco a distinguere ogni singola parola.

Per un attimo, dimentico tutto: i nostri litigi, l'allontanamento
e la rabbia cede il posto alla malinconia.

Mi lascio inondare di brividi e lo stringo in modo che tra noi non ci sia nemmeno un centimetro di distanza.
Rimaniamo così.

Tutto intorno sparisce. Ci siamo solo io e lui, i nostri respiri, i nostri corpi caldi.

E ritorna la speranza.

Non è cambiato nulla, se non la consapevolezza del fatto che io e lui non ci bastiamo mai.

Amici mai || Caroligi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora