Gp dell'Azerbaijan, 2022
Got everyone watchin' us
So, baby, let's keep it secret
A little bit scandalous
But, baby, don't let them see it.Charles
Baku era sempre una bella sfida e sabato ero riuscito a conquistare la pole position. Doveva essere il mio riscatto dopo il quarto posto a Monaco.
Invece, faceva male di nuovo. Avevo avuto problemi al motore ed ero stato nuovamente costretto al ritiro.
Ero sempre più preoccupato in ottica mondiale. Nonostante ciò, mi facevo forza, mi conoscevo e non avrei mai mollato.
A farmi coraggio, in quei duri weekend, c'era il pensiero di vedere Elena e passare del tempo con lei.
A Nizza, in quella spiaggia deserta, avevamo passato dei momenti indimenticabili: lei si era lasciata andare e io mi ero sentito un ragazzo come gli altri.
Quella notte ci eravamo un po' spinti oltre il bacio, trasportati dalla chimica che, da quando ci eravamo incontrati, ci perseguitava.
Le mie mani avevano viaggiato sul suo corpo, le nostre labbra si erano incastrate come due pezzi dello stesso puzzle e i suoi occhi mi avevano incatenato a tal punto che non ci capivo più nulla.
Non eravamo andati fino in fondo, però, in quanto eravamo stati bruscamente interrotti da un temporale.
Uno di quei temporali pre-estivi, che arrivano all'improvviso senza tuoni e ti fanno ritrovare fradicio.
In quel momento, mentre i goccioloni di pioggia aumentavano, l'avevo presa per mano e con i vestiti bagnati appiccicati addosso, avevamo corso fino alla mia auto.
Lì, Elena mi aveva guardato intensamente come se avesse mille cose da dirmi, ma quello che uscì dalla sua bocca fu solo un leggero sospiro.
Misi in moto, imboccai la strada del ritorno e decisi che forse era meglio restare in silenzio.
Elena non parlò per tutto il viaggio, ed io, arrivati vicino all'hotel che ci ospitava, accostai per farla scendere.
Scese dall'auto con i capelli ancora zuppi e lo sguardo perso, era attraente anche con quei Levi's vintage presi in chissà quale mercatino.
Mi guardò e disse:
《Quello che è successo stanotte, non deve ripetersi. Per favore, Charles, evita di creare situazioni in cui perdo il controllo.》sembrava pentita e triste, e si voltò, lasciandomi ancora una volta con mille paranoie.Naturalmente durante la settimana si era volatilizzata e io cominciai a capirci sempre meno del guaio in cui ci eravamo cacciati.
Il suo corpo mi aveva risposto positivamente, mentre le sue labbra mi dicevano no in tutte le lingue del mondo.
Ero confuso, stranito, preoccupato e spesso con un sorriso da ebete stampato in faccia. Era forse così che ci si sentiva quando si era innamorati?
Non lo sapevo e non ci tenevo ad indagare troppo su quello che provavo.
Qualche bacio me lo potevo permettere, ma l'amore, l'amore era altro.
Si era fatta l'ora della festa in Azerbaijan, mi preparai con la speranza, nonostante i vari problemi, di incontrarla.
Entrato alla festa, ci misi pochissimo a individuarla: bancone del bar, vestito bianco attillato, che lasciava ben poco all'immaginazione e sorriso smagliante.
《Elena, finalmente ci rivediamo, devi proprio sparire in continuazione? 》cominciai così la conversazione, ma mi resi conto subito che avevo usato un tono un po' troppo arbitrario.
《Sì, se te ne fossi dimenticato, io qui ci lavoro! 》bene, l'avevo fatta arrabbiare.
《Scusa dai, non fare così. Sono un po' teso per quello che è successo oggi. In ogni caso, volevo dirti che non so se riuscirò a fare quello che mi hai chiesto. 》ora o mai più, me la stavo giocando.
《Di che cosa parli? 》mi guardò incuriosita lei.
《Non penso di riuscire a non creare situazioni in cui perdi la testa per me.》risposi io con un sorrisetto.
Spalancò i suoi occhioni verdi e indignata mi inveì contro:
《Sei proprio uno sbruffone predestinato! Stammi lontano! 》Si alzò dallo sgabello su cui era seduta, prese la sua pochette e con grandi falcate mi sfuggì.
La vidi bloccare un cameriere, scolarsi una flûte di champagne e scappare in direzione della folla in pista.
Si mise a ballare in modo sfacciato e sexy con i meccanici e gli ingegneri, era consapevole che la stessi osservando e voleva provocarmi.
Riuscì nella missione, tre secondi dopo, ero al suo fianco e con discrezione le sussurravo all'orecchio:
《Basta con le provocazioni, principessina.
Seguimi fuori da qui.》Stranamente mi seguii e una volta fuori la furia che era in lei si scatenò:
《Sono uscita qui con te solo perché pretendo delle spiegazioni. Sono stata chiara: devi starmi lontano, rischiamo troppo entrambi e quello che è successo tra noi non deve ripetersi.》《Inanzitutto calmati, qualcuno potrebbe sentirti e ti rammento che siamo sempre nei guai con Binotto e la Ferrari. Comunque la spiegazione è molto semplice: non riesco a starti lontano. Voglio una possibilità, Elena.》confessai tutto d'un fiato, soprendendo anche me stesso.
Volevo la possibilità di vedere cosa sarebbe successo se ci fossimo spinti oltre.
Volevo la possibilità di avere dei momenti solo nostri senza pensare a nessuno e a nulla.
Volevo lei.《Una possibilità? Non se ne parla nemmeno Charles.》mi guardò come se mi fossi bevuto il cervello e aggiunse:
《Io e te abbiamo un problema, è evidente. Quando siamo insieme non ci controlliamo, ma dovremo imparare.》《Elena, io...》provai a parlare.
《No, ascoltami bene, non possiamo ricascarci. Buonanotte. 》disse lei crudele e fredda come l'icerberg che fece affondare il Titanic.
Si incamminò verso il vialetto lì vicino, che l'avrebbe ricondotta all'hotel ed io non la seguii.
Sentivo uno strano vuoto dentro, mentre la vedevo allontanarsi.
Avevo sempre creduto di poter avere qualsiasi ragazza volessi, ma Elena non ne voleva sapere di me.
Era arrivato il momento di farmene una ragione e concentrarmi solo sulla classifica piloti.
Forse, aveva ragione lei, due come noi non possono impigliarsi nelle ragnatele dei rispettivi cuori.
STAI LEGGENDO
Imprevisto-Charles Leclerc
Fanfic🏁🏎[COMPLETA]🏎🏁 ♡•~Due come noi non possono impigliarsi nelle ragnatele dei rispettivi cuori.~•♡ Gp del Bahrein,2022 《Cercavi dello champagne per festeggiarmi?》 《Può darsi.》 《Troppo indecisa, lo prendo come un no, forse preferisci ballare?》 《Prop...