NSFW

Obey

Finalmente sono a casa, sono stremata e non vedo l'ora di rilassarmi. Arrivo al portone d'ingresso, prendo la chiave, la giro nella serratura e faccio per entrare. Quando alzo lo sguardo lo vedo, lui è lì, in piedi in mezzo alla stanza che mi aspetta, un sorriso entusiasta è stampato sul suo viso, sembra quasi un cagnolino, se avesse la coda sono sicura che scodinzolerebbe in questo momento. È così dolce e tenero. "Hey" gli dico cercando di nascondere la mia espressione piacevolmente sorpresa con una più perplessa... non credo di esserci riuscita, il mio sorrisetto perverso salta sempre fuori, non ci posso fare niente. "Hey" mi risponde lui mentre rimane fermo con uno sguardo sognante e desideroso. Faccio finta di niente ed inizio a togliermi le scarpe, nel mentre si avvicina. Non appena ho finito, mi prende per i fianchi e s'inginocchia, cercando di togliermi i pantaloni. Io lo lascio fare, voglio che pensi che io sia d'accordo, è più divertente così. Mi sfila anche gli slip e, non appena è abbastanza vicino e sta per cominciare, lo afferro con forza per i capelli e gli sollevo bruscamente la testa, costringendolo a guardarmi negli occhi. "Ti ho forse dato il permesso?" gli chiedo fissandolo intensamente con uno sguardo che sprigiona sadismo e crudeltà. Lui mi sorride compiaciuto e tenta di liberarsi dalla mia morsa, così gli stringo l'altra mano attorno al collo e lo guardo con aria di sfida. Decide di cedere per questa volta, così mi domanda, provando ad impietosirmi: "Posso, mommy?"
Faccio finta di pensarci, nel frattempo lui mi fissa con occhi dolci ed allo stesso tempo pregni di perversione. Allento la stretta al collo, poi lo lascio completamente andare e gli rispondo: "Va bene, oggi sarò buona, ti concedo quest'onore". Mi sorride e si avvicina nuovamente, pronto a soddisfarmi. Gli sfioro i capelli e gli accarezzo la testa delicatamente per fargli capire che è stato bravo. "Good boy", sussurro.