Veronica
"è vero che ti sei scopato Evelyn?"
Sento un forte dolore dritto al petto, come se mi stessero pugnalando nel cuore.
Non è possibile che Noah abbia pronunciato quelle parole.
Edward rimane qualche secondo in silenzio ed io non riesco neanche ad alzare lo sguardo per guardarlo, le lacrime mi appannano gli occhi.
"E questo chi cazzo te l'ha detto?"
Sputa rabbioso poi."Quindi è vero" Continua Noah.
"Anche se lo fosse? come cazzo lo sai?"
Mi porto le ginocchia al petto per stringermi.Non posso credere che tutto questo sia davvero vero.
"Lo sai che Taylor non sa stare con la bocca chiusa" Risponde Noah guardandola.
Edward la guarda aspettando una spiegazione.
"Non ci vuole molto a far ubriacare quella strana tipa, appena ha bevuto un bicchiere di vodka mi ha confessato tutto" Si porta poi i capelli dietro la spalla.
"Sei proprio una stronza" Dice Edward per poi alzarsi e uscire dalla porta della casa.
Ora vorrei solo essere in un posto dove ci sono solo io, dove posso urlare e piangere.
"Vero stai bene?" Noah posa la sua mano sulla mia.
"Stai tremando..." Sussurra poi stringendola.
"Si sto bene, ma sono molto stanca e tutta questa storia mi ha stancata ancora di più, andrò a dormire" Mi asciugo le lacrime con la manica della felpa per poi alzarmi ed andarmene.
Quando arrivo in camera mi chiudo a chiave e una volta sul letto, mi lascio andare in una fontana di lacrime.
Ma voglio sapere di più, quando è successo, se è una cosa recente ho passata, se è successo perché lo volevano entrambe.
Ma il telefono precede i miei pensieri illuminandosi.
Come pensavo è un messaggio da Edward.
"Immagino tu sia sconvolta, ma ti giuro cazzo che noi non abbiamo scopato davvero, dietro a tutto questo c'è una ragione, ti prego Veronica ho bisogno che tu mi ascolta"
Rimango qualche minuto a fissare lo schermo del telefono.
Sinceramente non so cosa dovrei risponderle e se risponderle.
"Ora sono stanca, ne parliamo domani"
Rispondo per poi spegnere il cellulare e mettermi a dormire.
Ma il telefono di nuovo emette il suono di un messaggio.
"Possiamo farlo ora? Per favore"
Ci penso un po' su, non perché io sia davvero stanca e voglia dormire, ma perché sono davvero stufa di passare per stupida ai suoi occhi e fidarmi sempre.
"Ok"
*
"Ciao" Mi dice quando salgo sulla sua auto.
"Ciao" Rispondo quasi in un sussurro.Guardo fissa fuori il finestrino per evitare di guardarlo e il silenzio dura a lungo, fino a quando si decide a parlare.
"Era l'altra estate quando è successo"
Un sospiro di sollievo. Ciò vuol dire che almeno io e lui non c'eravamo ancora conosciuti.
"Io ed Evelyn siamo più che colleghi di lavoro, conosco Evelyn da quando avevo 15 anni. Andavamo insieme alle medie e all'inizio mi era indifferente, ma poi un giorno suo padre, che sapeva il lavoro che faceva il mio, le ha chiesto se per caso potesse aiutarla ad entrare in questa agenzia, perché lei voleva fare recitazione. Ma mio padre disse che il minimo che poteva fare in quel periodo per aiutarla, era solo iniziare a farle fare un lavoro come Manager, ed è così che poi si è innamorata del suo lavoro e non ha mai voluto smettere"
Continuo ad ascoltarlo mentre stringe tra le mani l'accendino.
"E un giorno mio padre ha organizzato una cena come è suo solito fare tra colleghi. Io ero stato obbligato ad andare, dato che non me ne fregava un cazzo, ma per lui era molto importante che io fossi presente"
Si tocca nervosamente i capelli.
"Così dato che i più giovani eravamo io ed Evelyn, e lui doveva discutere di lavoro, ci disse di andare a fare un giro...così a un certo punto Hunter mi ha chiamato per dirmi che poco più di li c'era una festa a casa di alcuni nostri amici e allora ho detto a Evelyn di andarci. Quando siamo arrivati andava tutto bene all'inizio fino a quando un ragazzo del gruppo ha deciso di giocare a quel cazzo di Obbligo o verità..."
Abbassa lo sguardo giocherellando con l'anello che porta al dito.
"Ad un certo punto toccò ad Evelyn che scelse obbligo. Così il ragazzo gli disse che doveva limonarsi con un'altro del gruppo e dopo di che andarci a letto, ma dato che così era troppo facile, perché avrebbero potuto semplicemente chiudersi nella camera e far fingere che sia successo, lui ha obbligato il suo amico ha confessare e posso giurarti, Veronica, che non era per niente una persona brava questo, sapevo perfettamente che lo avrebbe confessato se ci fosse andato"
Lo osservo attentamente mentre parla.
"Così dissi che volevo farlo io. Così ci siamo baciati davanti a loro e dopo di che ci siamo chiusi nella camera. Ma non abbiamo fatto sesso. Nulla di nulla. Solo quel bacio, che per entrambe noi significava nulla"
Sento la tensione nel mio corpo che piano piano torna a far rilassare i nervi.
"Mi credi, vero?"
Silenzio.
"Veronica, cazzo non ti ho detto una cazzata, Taylor non so come sappia questa storia, so solo che quella sera anche lei era lì, tra noi, quindi suppongo ci avrà visti entrare nella camera. Ma ti giuro che tutto quello che ti ho detto è la verità"
Continua lui cercando di incrociare il mio sguardo.
"Ti credo" Dico all'improvviso sicura di me.
"Davvero?"
"Si, ma ho una domanda da farti..." Dico ma stavolta io toccandomi una ciocca di capelli.
"Dimmi"
"Perché me lo stai dicendo? Cioè, perché ti sei subito preoccupato di dirlo a me?"
Di nuovo silenzio.
Silenzio e ancora silenzio.
"Sai, a volte non ti capisco proprio"
Sbotto. Apro la portiera per poi iniziare a camminare senza sapere dove io stia andando.Sono così arrabbiata con lui e con me stessa che non mi sono neanche accorta stia piovendo.
"Veronica aspetta!"
Urla lui e sento i suoi passi. Mi sta correndo dietro."Non mi sono mai innamorato in tutta la mia vita" Dice tutto di botto. Mi blocco quando sento quella frase.
Quando mi giro per guardarlo noto che ha tutti i capelli bagnati per via della pioggia, e questo lo rende ancora più bello.
"Cazzo, da quando ti ho conosciuto non riesco a toglierti dalla testa" Continua e dalla sua voce sembra stia per piangere.
Un faro sotto di noi gli illumina gli occhi verdi.
"Sei come una cazzo di droga. Ci ho provato a stare con altre, a baciarle, ma non riesco. Perché anche quando le bacio io penso solo a te"
Decido di avvicinarmi per sentire meglio ciò che sta dicendo.
"E non riesco a vederti con altri ragazzi. Non riesco a starti lontano cazzo"
Tira su col naso mentre una goccia scivola dai suoi capelli andandogli sulla sua guancia.
"Ti amo Veronica"
Il cuore perde alcuni battiti. Lo ha detto davvero? Ha davvero detto quelle cinque parole?
"Tu mi...ami?" Balbetto piangendo.
"Ti piace sentirtelo dire eh? Si Veronica, cazzo ti amo e mi piaci da impazzire dal primo giorno che ti ho conosciuto"
Senza pensarci due volte lo afferro alle guance e lo bacio intensamente. Un bacio così lungo che ad un certo punto sembra quasi che abbia smesso persino di piovere e che sia finalmente uscito il sole.
STAI LEGGENDO
Dᴜᴇ ᴘᴇʀғᴇᴛᴛɪ sᴄᴏɴᴏsᴄɪᴜᴛɪ ☾
Teen FictionVeronica è una ragazza che non ha mai avuto una vita semplice. Per via di sua madre e del suo lavoro si è ritrovata a dover cambiare quasi ogni anno il college, arrendendosi ormai nel trovare amicizie e un amore che le potesse stravolgere quella sua...