2- Sei pensierosa e silenziosa

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Christian sembrava, ed era, totalmente con la testa sulle nuvole e la stachezza di quella nottata si faceva sentire mentre assieme a sua sorella, Alexia, montavano una coreografia "Chri fermati, stai sbagliando tutto" mormorò cercando di capire lo stato d'animo di suo fratello, sorgendone solo la stachezza "Hai dormito male?" domandò avvicinandosi al corpo seduto contro il muro della sala del riccio "Non ho dormito proprio Alè, è diverso" sbuffò passandosi una mano in faccia, quella strana ragazza riccia e mora continuava a irrompere nella sua testa, lasciandolo senza parole per come si era insinuato in essa, senza preavviso e ben presto non avrebbe lasciato spazio solo alla sua mente, ma anche al suo cuore. Alexia si sedette di fonte a Christian, cercando una risposta a quella sua affermazione, di solito era un gran dormiglione, soprattutto se ballava fino alle quattro del mattino per prepararsi al saggio della scuola che si sarebbe tenuto tra due settimane circa. Sospirò capendo che non avrebbe ricevuto risposta, notando la più totale assenza e confusione nello sguardo del ballerino "Chri se sei stanco lascia stare e torna a casa a dormire, ci penso io" gli fece un cenno verso la porta della sala 5, spronandolo ad andare a casa "No Alè, devo stare qui ad aiutarti, anche oggi devo provare fino a tardi" le ricordo sbuffando, era veramente stanco e distrutto da quei ritmi incessanti, ma si sentiva terribilmente bene quando ballava, che non avrebbe mai più lasciato, nonostante all'interno di Amici avesse perso se stesso per poi ritrovarlo l'ultima sera prima della sua eliminazione contro Francesco, in arte Crytical. "Al massimo dovrei dirti io di andare, so che hai un esame da preparare" le sorrise mente sua sorella annuì dandogli conferma "Però non fa nulla, voglio ballare" alzò le spalle alzandosi e facendogli segno, così si rimisero all'opera. Questa volta Christian scacciò l'immagine della 'ragazza senza nome' concentrando tutte le sue forze nel ballo.

Dall'altra parte Meryl sistemava le ultime cose prima di dirigersi nel secondo luogo di lavoro, un supermercato alimentare abbastanza piccolo e poco frequentato che le donava cinque ore di tranquillità mentre si aggirava a pulire gli scaffali, scaricare pedane e aggiustare ai propi posti i prodotti assieme ad Alexander, un'altro dei cinque con cui abitava "Ry sei pensierosa e silenziosa, preoccupante" attirò la sua attenzione il più grande mentre a pochi metri da lui Meryl aggiustava i pacchi di qualche sottomarca delle Gocciole. La diciassettenne alzò le spalle, quasi senza prestare attenzione al ragazzo "Sei paranoico Alec" gli lanciò uno sguardo intimidatorio che fece capire subito che, di parlarne, non ne aveva proprio voglia. "Mi stavo solo preoccupando" gli comunicò "Ale ieri sosteneva che tu fossi a Bergamo, ma anche volendo come cazzo ci arrivavi" rise scuotendo la testa "Ero davvero a Bergamo" disse alzando le spalle, lasciando confuso e sorpreso il castano che si spostò rapidamente al suo fianco aspettando che Meryl continuasse "Ci sono andata in skate, mi sono lasciata trasportare, avevo fumato due personal e senza accorgermene mi sono fatta tutta monza" sbuffò facendogli intendere che si era pure annoiata nel ritornare indietro "Certo che arrivare li alle quattro del mattino su uno skate, senza accorgertene, tutta fatta, devi aver vistdio miliardi di draghi girarti intorno" la prese in giro consapevole che la mora reggesse ormai fin troppo bene l'erba da arrivare a vedere draghi, era solo uno stupido modo per far comprendere come la testa si staccasse completamente dal corpo e diventasse in poco tempo leggera e senza vortici di pensieri, se saliva bene, se saliva male rischiavi di vomitare anche l'anima per le troppe vertigini causate da paranoie infondate. "Fatto conquiste di fattoni Bergamaschi?" continuò poi stuzzicando Ry con l'intento di infastidirla il più possibile, erano fatti così, si divertivano a punzecchiare l'altro fino a farlo smattare, per poi riderne insieme la sera stessa assieme agli altri. Lo divertiva perché spesso era Meryl a prenderlo costantemente in giro "Si" rispose inaspettatamente, stupendo Alexander che si voltò di scatto bloccando l'azione che stava compiendo, mentre nella testa di Meryl si palesò l'immagine di Christian, non sapeva bene perché, ma sentiva il bisogno di rivederlo, di provocarlo e metterlo in imbarazzo. "Come si?" chiese sconvolto cercando altre risposte "Si ma non credo sia un fattone bergamasco" rise divertita dalla faccia ancora più sorpresa e confusa del suo amico "Voglio vederlo" pronunciò poi cambiando espressione e alzando le sopracciglia cosa che fece ridere ancora di più Ry. "Che scemo" scosse la testa "Non sa neanche il mio nome" continuò ricevendo uno sguando veloce da Alec segno che potesse continuare "È stato abbastanza strano, avevo appena chiuso con Alessio e ho visto un cartellone di una scuola di danza, non riuscivo a leggerne il nome, così mi sono avvicinata ed è spuntato sostenendo che io volessi iscrivermi alla sua scuola o che fossi una fan. Poi gli ho detto che era permaloso e lui si è imbarazzato, fine" rise guardando le facce buffe fatte dal suo amico mentre raccontava l'avvenimento e continuavano a mettere in ordine i prodotti. "Solo a te ste cose" rise anche lui prima che la voce del loro capo li avissasse che stavano per chiudere.

Altre cinque ore erano volate in quella giornata "Dimmi che hai preso la moto" mormorò stanca non avendo chiuso occhio "Oggi è il tuo giorno fortunato..." le sorrise divertito "Sono venuto a piedi" cercò di trattenere una risata "Usero la tua schiena" e senza preavviso gli saltò sulle spalle "Sfruttatrice!" si lamentò sbuffando mentre afferrava le sue gambe evitando che cadesse "Gnegne" rise la più piccola "Se avere una sorellina è così sono stato fortunato ad essere l'ultimo" scosse la testa infastidendo la mora "Ma zitto! Che dove vai vai dici che sono davvero tua sorella" si finse offesa "Alla fine lo sei davvero" disse serio, ed era così, cinque ragazzi e poi c'era Meryl, che tra le tante righe era, di età, la più piccola "Chissà perché però tocca a me parare il culo a tutti" gli fece il verso facendo alzare al moro gli occhi al cielo "Cogliona" borbottò "Arrivati a destinazione" continuò mettendola giù entrando poi nel piccolo garage dove poco dopo Ry si lanciò su un puff, il suo puff "Ma buongiorno!" la voce di Joseph riaccheggio intorno a i due appena ritornati e che tra meno di due ore sarebbero dovuti andare, per Alexander al suo secondo lavoro e per Ry al terzo ed ultimo di quella giornata "Giorno Jo" risposero in coro poco prima che la porta venisse varcata nuovamente da Salvador il più grande di tutti "Hola guapos, hola nena" li salutò con il suo accento spagnolo, nonostante fosse leggermente diverso in quanto le sue origini erano Messicane a differenza di quelle londinesi di Jo "Hola" alzò una mano Ry sentendo il ragazzo raggirasi per trovarla e stamparle un bacio sulla fronte "Tutto bene?" le chiese notandola alzarsi dal puff spostandosi sul divano più pulito ovvero quello di Jo. Si limitò ad annuire prima che provasse ad addormentarsi ma le immagini e la conversazione con il riccio si fecero nuovamente spazio all'interno della sua testa facendola sospirare.

Plus qu'un ami/Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora