26. Il diciannove ||Faith.

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Faith's POV.

Dire che con Noah stavo bene sarebbe stato un eufemismo.
Amavo passare il mio tempo con lui, era la mia attività preferita, e sapere che era arrivato il nostro primo mese insieme mi rendeva felice.
Avevo sempre guardato quelle coppie delle serie tv promettersi amore eterno in lettere chilometriche e, nonostante fossi consapevole del fatto che Noah non fosse il tipo di ragazzo che si svegliava alle due di notte solo per scrivere delle lettere, non potevo negare di sperarci comunque.

Quella mattina mi svegliai avvolta tra le coperte sottili, ma al mio fianco non c'era nessuno.
Corrugai la fronte e mi alzai con tanta velocità che quasi non persi l'equilibrio.
Colpa dell'anemia. Maledizione.
Corsi in cucina ma non trovai Noah ai fornelli, non era in bagno e neppure sul divano.
Sentivo già le lacrime minacciare di scendere, quando sentii la porta di casa chiudersi con un tonfo, rivelando la figura imponente di Noah occupato a reggere tre buste tra le mani.

«'Giorno bambina» mormorò sorridendo, poggiando i sacchetti sul tavolo per venirmi incontro.
Amavo quando mi chiamava in quel modo, ma più di tutto amavo quando mi stringeva i fianchi per avvicinarmi a sé e mi baciava la fronte.
Era un gesto così piccolo ed intimo che mi faceva rabbrividire tutte le volte.
E lui questo lo sapeva. Dio se lo sapeva.

Avvolsi le braccia attorno alla sua vita stretta da una maglietta nera, lasciando che poggiasse il mento sulla mia testa.
«Pensavo fossi andato via» mormorai sbadigliando una volta arrivata allo sgabello, accomodandomi in modo tutt'altro che femminile prima di stropicciare gli occhi.

«Sono andato a prendere qualcosa da cucinare. Mi sono reso conto che se non sono io a fare la spesa, il frigo resta sempre vuoto» sollevò un sopracciglio conservando tutto ciò che aveva acquistato negli appositi cassetti.

«Non mi piace fare la spesa. In realtà non mi piacciono i negozi in generale, detesto fare shopping» ammisi giocherellando con la maglietta grigia che mi fasciava i fianchi. Era un particolare che spesso mi portava a discutere con Paige, grande appassionata dei negozi e dei centri commerciali. Gli unici negozi che mi piacevano davvero erano le librerie, leggere era il mio passatempo preferito.
Amavo immergermi in storie diverse, lo reputavo il miglior modo per scappare dalla realtà.

Avevo iniziato a leggere all'età di cinque anni, quando la mia situazione familiare andava frantumandosi giorno dopo giorno sempre di più.
E da lì iniziai a leggere a qualunque ora del giorno, qualunque tipo di libro mi capitasse sotto mano.
Amavo il profumo delle pagine giallognole, ma più di tutto amavo poterle girare quelle pagine perché adoravo il rumore che producevano.
I miei libri preferiti erano quelli romantici, in particolar modo quelli che terminavano in tragedia, non a caso il mio libro preferito era "A un metro da te". Probabilmente quello era il mio genere preferito perché era l'unico in grado di farmi ancora credere nell'amore.

Un buon profumino di uova e bacon mi fece tornare alla realtà, notando Noah seduto di fronte a me con la sua classica tazza fumante di caffè.
Noah amava il caffè senza zucchero e senza latte, solo il caffè semplice e amaro, mentre io non riuscivo assolutamente a berlo senza almeno tre cucchiaini di zucchero.

«Allora...hai piani per oggi?» chiese ad un tratto, interrompendo il silenzio che si era creato tra noi.
Masticai un pezzo di bacon prima di rispondere scuotendo la testa in senso negativo. Effettivamente non avevo programmi da un bel po', ma non mi ero mai resa conto di quanto sola fossi fino a quel momento.
Non sentivo Alyssa da quasi un mese, così come Cameron, Megan e Jason.
Non avevo più loro notizie dal giorno del mio diciottesimo compleanno, ma a loro non sembrava importare particolarmente di me e questo mi rattristò.

«Ora li hai» mormorò nuovamente Noah, facendomi alzare lo sguardo su di lui.
Accennai un flebile sorriso e mi alzai dalla tavola senza nemmeno aver terminato la colazione. Mi si era chiuso lo stomaco al solo pensiero di non avere notizie sul bambino di Megan e Jason, sulla relazione tra Cameron e Lucas e nemmeno sulla vita di Alyssa.

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