Chuuya era come ogni domenica rinchiuso in casa, ma quel giorno non era per niente dell'idea di uscire di casa sua. Il motivo? Era il 19 giugno, un giorno normalissimo per molti ma particolare per lui, era il compleanno del suo partner, il fissato con i suicidi, Dazai. Però non era troppo preoccupato del fatto che quel pazzo lo potesse disturbare, "starà cercando un nuovo modo per suicidarsi a quest'ora".
Questo stava pensando il rosso prima di vedere un uomo ricoperto di bende lanciarsi giù da un edificio visibile dalla finestra di Chuuya, "tsk, te pareva, anche il giorno del suo compleanno deve fare cazzate. Vabbè per quanto l'idea di vederlo morto mi piaccia se Dazai deve morire lo devo uccidere io.", si fiondò fuori dalla finestra e spinse il suo corpo verso il palazzo dove il moro stava precipitando ed una volta arrivato ad esso tocco il corpo del ragazzo, "sempre la stessa storia", ed una volta arrivati a terra Dazai sbuffò, "sempre a metterti in mezzo ai miei suicidi, quando mi lascerai morire in pace?", pure? Ma vabbè ormai Chuuya c'era abituato, essendo il suo partner poi...non ne parliamo, Dazai passava la vita ad uccidere, a cercare di ammazzarsi ed ad infastidire Chuuya, per una persona normale sarebbe stata una follia, ma per il Doppio nero era la routine.
"Che fai Chuuya-kun? Non mi fai nemmeno gli auguri? Non dirmi che te ne sei dimenticato", no, come poteva dimenticarsi il compleanno dell'essere che odiava e amava di più in questo mondo?
"ah oggi è il tuo compleanno? Non ne avevo la più pallida idea", bugia, a quelle parole Dazai si rattristì per poi tornare a ridere come suo solito, Dazai amava Chuuya ma sapeva benissimo che i due non sarebbero mai potuti stare insieme, insomma, stiamo parlando di Chuuya, l'unica cosa che amava più di se stesso era la mafia, non c'era spazio per una persona nel suo cuore. O almeno...questo pensava il moro.
"accumulo di bende", Dazai si giro verso il rosso, "che c'è?", chiese il ragazzo, "riportami immediatamente a casa. Oggi uscire di casa per venire a salvare un malato di suicidi non era nei miei piani, quindi ti conviene portarmi al mio appartamento", Dazai alzò gli occhi al cielo, "ma scusa non sei tu il mio cane?", un pugno colpì la faccia del moro, scontato. "AHIA", in realtà non aveva fatto così tanto male ma per evitare di riceverne altri stette al gioco, "quindi mi accompagni o...", il rosso venne interrotto da uno squillo, era Mori, "Boss che succede? Mh..mhmh, me ne posso occupare da solo. Eh? Anche quello là? Nono non la voglio contraddire, si...sisi, va bene, arrivederci", neanche il tempo di chiudere la chiamata che il telefono di Dazai suonò a sua volta, "EHYEHY BOSS, con Chuuya? UFFAAAA, va beneee, basta che sia una cosa veloce" e anche Dazai chiuse la chiuse la chiamata.
"Quindi dobbiamo occuparci insieme di un traditore", un sorriso sadico si posizionò sul viso del moro, "andiamo a farlo fuori",
e i due entrano in macchina dirigendosi verso il luogo da Mori indicato, forse un giorno avrebbero confessato il loro reciproco amore ma per il momento sarebbero rimasti solo due colleghi di lavoro, i membri del Doppio nero.