14. Primo motivo

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Per tutto il tragitto il verde non fece altro che tremare in braccio al maggiore, coperto solo dal cappotto e con la testa nell'incavo del corvino.

Essendo pomeriggio di certo non potevano farsi vedere in quelle condizioni ma al maggiore non importava nulla se non portare a casa il più piccolo.

Vedendo che nonostante fosse pomeriggio facesse freddo, Aizawa decise di togliersi i guanti rossi che indossava e cederli al più piccolo.

Quest'ultimo li accettò subito prendendoli però senza mai guardare negli occhi il maggiore.

Arrivato a casa Aizawa, senza mai posare Izuku con i piedi per terra, aprì la porta e si diresse in camera da letto.

Solo una volta arrivato lì lo posò delicatamente sul letto e gli prese il volto per far scontrare i loro sguardi.

A: "ahh allora li hai ancora gli occhi, ed io che credevo fossero per sempre sparito sotto quella folta chioma verde" provò a sdrammatizzare un po' la situazione.

A: "scusa" continuò tornando seri.
I: "p-perché ti scusi? Sono io quello che dovrebbe"

A: "avrei dovuto essere li e prenotarti.. contavi su di me ed io non c'ero"
I: "n-non è colpa tua"

Aizawa si girò pronto ad andare in un'altra stanza quando però una mano blocco la sua manica.

I: "d-dove vai?!" chiese preoccupato.

A: "solo a prendere una pomata per il tuo viso, torno subito" lo rassicurò dandogli un bacio sulla fronte.

Appena tornato con il necessario si sedette sul letto accanto al minore.

A: "allora?"
I: "c-cosa?"
A: "perché non hai lasciato il lavoro settimana scorsa quando te lo avevo chiesto?"

Non avendo nessuna risposta e vedendo il volto nascosto sotto quella folta chioma decise di riformulare la frase questa volta con più gentilezza.

A: "non ti sto sgridando, ma mi sembrava che nemmeno tu volessi più lavorare lì quindi perché rimandare?"
I: "p-per.. per due motivi.."

A: "e posso saperli?"
I: "il primo era per i soldi, non voglio essere un peso in casa tua, anzi non dovrei nemmeno essere in casa tua.."

A: "ma di questo già ne abbiamo parlato, non crei disturbo e non sei un peso"
I: "si ma, n-non posso vivere per sempre sulle tue spalle e f-finché non trovavo un lavoro migliore n-non volevo restare senza"

A: "stavi cercando un'altro lavoro?!" chiese esterrefatto.
Il verde annuì.

A: "Izuku non serve che lavori, per ora stai frequentando la scuola e di questo me ne occuperò io, quando avrai finito e avrai il diploma farai quello che vuoi ma per ora lascia fare a me, ok?"
Il verde annuì di nuovo

A: "voglio sentirlo dire da te, su ripeti"
I: "n-non lavorerò fino al diploma"

A: "bene, ora mi fai vedere il tuo viso così metto la pomata?!"

Izuku alzò il viso e si sentì molto più sollevato sapendo di non dover più andare in quel posto.

Aizawa lo scrutò attentamente e notando che fosse ancora mezzo nudo, con solo l'intimo e il cappotto nero a coprirlo, si affrettò ad aprire un suo armadio.

A: "bene ora ti do dei vestiti più comodi, questo va bene?!" mostrò una maglietta a mezze maniche oversize e una tuta grigia.

I: "benissimo"
A: "sai i guanti a casa puoi toglierlo, si sta bene ora"

I: "n-no.."
A: "cosa, fa freddo?"

I: "n-no! Si sta bene! m-ma posso tenerli?!"
A: "c-certo?" rispose confuso.

A: "Ah! E la seconda motivazione?"

I: "n-niente.. non era niente di importante"
A: "Izuku mi puoi dire tutto"

I: "davvero nulla di importante" ribadì arrossendo.

A: "hai la febbre? Sei rossissimo.. ma tu scotti!" costatò toccandogli il volto.

Aizawa stava per avvicinare la sua guancia verso la fronte di Izuku per controllare meglio la febbre quando il verde gli prese il volto e lo baciò.

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