CAPITOLO XIX

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Carola

La sua testa è un fottuttisimo casino. Continua a visualizzare all'infinito in testa la coreografia,
passo dopo passo, nei minimi dettagli.
«Andrà bene» la rassicura Marcello, il suo Romeo. «Quello che deve essere nervoso sono io, ci sarà il mio ragazzo in prima fila per me. Spero di non deluderlo».
«Sei preparatissimo e hai un grande talento. Spaccherai, non ho dubbi». Marcello è davvero un talento, per certi versi ha avuto un percorso simile al suo, per lo meno per quanto riguarda la formazione e lo studio. «Grazie dei complimenti, ti ho mai detto che sei un angelo?».
«Forse cento mila volte più o meno» . Carola ride e cerca di scrollarsi di dosso la tensione. Hanno legato molto, al di la della danza. È un ragazzo molto spiritoso, simpatico e divertente ma quello che più di tutto Carola apprezza di lui è la sua empatia. È sempre pronto a supportarla, ogni singolo giorno.
«Non per dire ma il teatro è pienissimo. C'è il tutto esaurito».
«Lo sapevamo già» esclama lei.
«Si, ma vederlo è diverso. Affacciati un secondo senza farti vedere».
«Non ci penso proprio, sono in un momento di mental breakdown. Non è il caso di peggiorare la situazione, che è già critica, tra parentesi». Marcello si avvicina e la abbraccia. «Andrà alla grande, fidati».
«Grazie Marci» sussurra.
È molto che non sente il brivido di salire su un palco ed esibirsi in un teatro davanti a centinaia di persone. Certo, durante Amici ha ballato tantissimo ed al serale il pubblico era presente in studio, ma stare in teatro è un'altra cosa. L'emozione che quel palco può dare è indescrivibile. Lo studio di Amici per lei era come un amplificatore, uno strumento per arrivare a tante persone mentre il teatro è tutt'altro, è intimo: un momento di dialogo profondo con i presenti, dove la danza la fa da padrona, in un connubio perfetto tra spettacolo ed interiorità.
«Fiori per la star!» esclama Matilde, una ballerina della compagnia, entrando di tutta fretta nel camerino con un mazzo di girasoli. «Mettili laggiù, assieme agli altri» sorride Carola indicando un angolo che accoglie tutti i doni che le sono stati fatti fino ad ora. «Da parte di chi sono?» aggiunge cercando di celare la curiosità. La verità è che ha scrutato ogni regalo in cerca del suo nome, nella speranza di leggere il suo. Così non è stato.
«Non c'è scritto nulla, solo "Sarai grandiosa, io sono qua per te"» risponde la ragazza adagiando il mazzo assieme agli altri.
«Potrebbe essere chiunque. Sarà un fan».
«Chiunque ha buon gusto però».
«Concordo con te Mati. In genere comunque i fan si firmano, sicura di non nascondere qualcosa Carolina?» sorride ammiccante Marcello. Carola, rossa di vergogna, si nasconde il viso con le mani e scuote la testa: «Ma va là».
«Mmm... non ce la racconti giusta» la punzecchia ancora e Carola sa che non smetteranno.
«Speravo che qualcuno si facesse vivo» confessa.
«Luigi? Quello del programma?» chiede Matilde.
«Si» confessa. «Ma non succederà e lo so, è da quando sono stata eliminata che non gli parlo».
«Non si è fatto sentire?».
Carola sorride nel vedere Marcello così sconvolto. «No, a parte una chiamata nel cuore della notte che poi ho scoperto essere partita per sbaglio».
«Non partono mai per sbaglio, nel cuore della notte» risponde lui anticipando Matilde che annuendo aggiunge: «Esatto, scommetto quello che vuoi che si era ubriacato e signori e signori da finta astemia posso dire quello che diceva Cayo Plinio Cecilio era perfettamente vero: in vino veritas».
«State dimenticando tutti che mi ha detto tempo fa che non prova nulla».
«Parole, sono solo parole...» canta l'amica.
«Noemi, sono solo parole. Mi piace un sacco».
«Anche a me Carola, anche a me. Ora scappo, faccio il punto della situazione con le altre ragazze. Tu, mia dolce Giulietta, sei già calda?».
Lei annuisce: sono ore che sta facendo stretching, logorata dall'ansia e dal nervoso. Guarda l'orologio sul muro: sono le otto e venti, mancano solo dieci minuti. "Respira, Carola, respira" si ripete nella testa mentre Marcello con fare rassicurante le prende la mano e la stringe forte: «Sei fenomenale Giulietta. Sono orgoglioso di essere il tuo Romeo».

...

È dietro il tendone, pronta a fare il suo ingresso. Tra pochi istanti il sipario si alzerà e lei sarà su quel palco. L'adrenalina le fa andare il cuore a mille, le mani sono sudate ed il respiro è corto. Al suo fianco le altre ballerine sono già in posizione, è questione di pochi secondi e... Che dire, che inizino le danze. Le luci dei riflettori quasi la abbagliano mentre lentamente fa i suoi primi passi ed il pubblico fa sentire il suo calore con un rumoroso applauso. L'ansia e le paure svaniscono, si lascia tutto alle spalle e balla, balla come se fosse l'ultima volta che lo fa. Getta uno sguardo tra il pubblico alla ricerca del suo volto: di lui nessuna traccia. "Dovevo immaginare che non sarebbe venuto" pensa, "neanche sapeva che oggi c'era la prima, con ogni probabilità". Un crampo di delusione gli attraversa lo stomaco ma non può permette che l'assenza di Luigi gli rovini il suo debutto quindi si impone di non pensarci più e di stare concentrata sui passi.

Che cos'altro è l'amore, se non una pazzia molto discreta,
una amarezza che soffoca, e una dolcezza che fa bene?
William Shakespeare

IL MIO SBAGLIO SULLE OSSADove le storie prendono vita. Scoprilo ora