Si staccò dalle mie labbra e iniziò a baciarmi il collo, poi scese sempre più in basso fino ad arrivare al mio seno. Con le mani mi tolse la parte superiore del costume e continuò a baciarmi.
Le mie emozioni si sovrastavano...
Gioia.
Divertimento.
Confusione.
Brama.
Eccitazione.
Estasi.
Passione.
Piacere.
Spensieratezza.Ognuna di loro voleva avere il primo posto ma nessuna ci riusciva a causa della confusione che causavano le altre presenti.
Mi staccai dal bacio per prendere fiato ma Thomas ne approfittò per sollevarmi.
Mi prese in braccio e mi portò in una stanza per poi poggiarmi delicatamente sul letto.Mi baciò le spalle, le braccia, mi leccava le orecchie e il mio corpo ormai era diventato una macchina che produceva brividi di piacere all'infinito.
Poi si avvicinò al mio viso.
-Sei sicura?- mi chiese guardandomi negli occhi.
Non l'avevo mai visto così serio, così sincero.
-Sicura.- risposi.
Si avvicinò ancora di più al mio volto e mi diede un bacio a stampo, dolce e privo di qualsiasi cattiva intenzione.
Poi fece di nuovo la stessa cosa, marchiò ogni parte del mio ventre con dei baci scendendo sempre di più, poi mi sfilò la parte restante del costume da bagno e si sfilò anche la sua.
Eravamo nudi, fuori c'era una temperatura piuttosto fredda che prima percepivo, ora invece sentivo il calore pervadermi ogni parte del corpo, come se fossimo in piena estate.
Mi guardò un'ultima volta negli occhi e poi accadde...
Io e Thomas eravamo diventati una cosa sola.
***
Aprii gli occhi.
Sentivo che il mio corpo era stanco.
Ero felice.
Avevo un senso di tranquillità che mi pervadeva e ne sapevo già il motivo.
Mi voltai verso il ragazzo che era disteso accanto a me, la luce della luna si faceva spazio nel buio tenebroso della notte. Quella luce avvolgeva il corpo di Thomas e cadeva su di lui come se fosse stata creata appositamente per quell'occasione.Aveva gli occhi chiusi ma non stava dormendo, avvicinò la sua mano al mio viso e delicatamente mi accarezzò i capelli.
-Che ore sono?- gli chiesi.
-Abbiamo fatto sesso e la prima cosa che mi chiedi è "che ore sono"?- rispose ridendo.
-Scusa se ho ferito il tuo ego.- dissi ridendo.
Mi voltai per cercare il telefono ma ovviamente non lo trovai.
-Sta su un mobile all'ingresso.- disse Thomas leggendomi nel pensiero.
-Grazie, ma chi ti dice che stavo cercando il mio telefono?- domandai.
-Come prima cosa mi hai appena chiesto che ore sono, e poi me l'hai appena confermato.- rispose lui ridendo.
-E come fai a sapere dove si trova?- chiesi incuriosita.
-L'ho "rubato" quando ti ho presa in braccio sulla sabbia, per evitare che ti cadesse. E poi l'ho poggiato sopra uno dei mobili all'ingresso.- confessò. -E poi non ti preoccupare, saranno passate tre ore al massimo, e non c'è nessuno a casa che ti aspetti. O sbaglio?- disse poi.
Non sbagliava, in effetti che problema c'era se tornavo tardi o se non tornassi affatto.
-Sono stanca.- dissi.
Poi mi strinsi a lui e sentii le sue braccia tirarmi a sé.
Il mio viso si attaccò al suo petto e il profumo della sua pelle era così naturale, mi feci travolgere e chiusi gli occhi.
Per la prima volta non mi sentivo fuori luogo.
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23 Giugno 2022, 19:05
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Amami in tutti i modi che conosci
Storie d'amoreUna ragazza di nome Madison dai capelli castani e gli occhi marroni mescolati ad un lucente verde smeraldo, si trasferisce in California, a Los Angeles, dove frequenta la Stonewood High, una scuola prestigiosa dove, inevitabilmente, farà nuove conos...