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"Ragazzi, questo è il vostro nuovo compagno, viene dall'Australia. Luke, perché non ci dici qualcosa di te." disse Mr. Queery, il professore di inglese.

Il ragazzo biondo incontrato poco prima entrò nella stanza con noncuranza, lo zaino appeso a una sola spalla.

"Sono Luke. Vengo dall'Australia," biascicò lui.

Mr. Queery annuì, anche se aveva già detto quelle cose alla classe.

"Quindi, Luke, hai già incontrato qualcuno in questa classe?" chiese.

"No," rispose Luke, guardando dritto verso di me.

"Bene allora, siediti in uno dei posti vuoti," borbottò Mr. Queert, tornando alla sua scrivania.

Luke annuì e venne verso di me. Non si stava per sedere vicino a me, non è vero? No, questo è ridicolo, sono al fondo della classe, sembra solo che si stia per sedere vicino a me. Ma, ovviamente, Luke continuò a camminare finchè non arrivò al mio banco. Scivolò poi nella sedia accanto alla mia.

"Che cosa cavolo era quello?" gli sibilai contro.

"Che cosa cavolo era cosa?" alzò gli occhi al cielo.

"Hai detto all'insegnante che non conoscevi nessuno, e poi sei venuto a sederti proprio vicino a me," sussurrai arrabbiata.

"Scusa," commentò lui, tirando fuori il suo telefono.

"Non dovresti usarlo," gli dissi.

Lui mi guardò incredulo e mi imitò.

"Dammi il tuo telefono," ordinò. Gli rivolsi un'occhiata interrogativa e lui sporse la mano verso di me. Mi lamentai piano e tirai fuori il telefono dalla tasca. Luke lo afferrò dalla mia mano e iniziò a scriverci qualcosa. Me lo porse di nuovo e notai il suo contatto salvato.

"Perché?" gli chiesi.

"Perché hai un bel sedere, piccola," mi rivolse un sorrisino, porgendoti il suo telefono. Gli lanciai un'occhiataccia e con riluttanza salvai il mio numero sul suo telefono. Mi sorrise leggermente e tirò fuori un quaderno.

"Primo, non chiamarmi piccola, e secondo, non chiamare il mio 'sedere' bello," lo guardai male, togliendo il tappo alla mia penna.

"Come vuoi, piccola," mi diede un'occhiata compiaciuta e si voltò verso la lavagna.

Lo guardai, attento a ciò che l'insegnante diceva. Ero abbastanza sicura di odiare questo ragazzo. Chi si crede di essere? Mi ha appena incontrata. Era così stupido e australiano e, beh attraente. Aveva questi bellissimi capelli color caramello, che erano sistemati in un ciuffo, e stupefacenti occhi grigio azzurri, con un piccolo naso e un piercing al labbro. Fissai per un momento il piercing. Era un piccolo anello, che era a malapena attaccato al suo labbro, ma che stava comunque bene sulle sue labbra rosa chiaro. Mordicchiai l'interno del mio labbro, e provai a distogliere lo sguardo prima che mi vedesse, ma era troppo tardi. Trovai i suoi occhi che guardavano i miei. Guardai altrove velocemente, provando a non arrossire. Riuscivo, con la coda dell'occhio, a vederlo sorridere divertito. Lo guardai mentre scriveva qualcosa sul suo telefono. Pochi secondi dopo, il mio telefono vibrò.

Ci vediamo dopo scuola?

Alzai gli occhi al cielo leggendo il messaggio, e scrissi una risposta veloce.

Dove?

Dietro la palestra.

Troppo stereotipato. :\

Bene. Vediamoci al palo con la bandiera.

E con questo la nostra conversazione era finita. Guardai verso di lui. La sua espressione era completamente normale, ma riuscivo a vedere un luccichio diverso nei suoi occhi.

mr. punk rock - l.h. au (traduzione italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora