È passata una settimana da quando sono uscita dall'ospedale. Una settimana passata dal bacio rubato ad Ethan. Ho deciso di non raccontarlo a Dam, non voglio creare altri problemi adesso che finalmente siamo tornati insieme. Anche se da quel giorno mi sento strana.
È questo che penso mentre guardo il soffitto bianco della camera di Dam, abbracciata a lui nel suo letto. Poggio la mia testa sul suo petto, mentre lui mi accarezza il viso. Sembra tutto perfetto. Ecco, questo è il mio posto felice. Un posto dove il tempo non scorre, sei lì e basta. Vorrei che questo non finisca mai. Vorrei che mi stringa per sempre tra le sue braccia. Vorrei perdermi nei suoi occhi, vorrei che il tempo si fermasse per vedere senza esitare quella luce che sta dentro di loro.
Adesso siamo stesi l'uno di fronte l'altro.
Lui mi tiene il viso tra le sue mani e io il suo tra le mie. Ci squadriamo a vicenda con i nostri sguardi. Con il pollice gli accarezzo lentamente il viso che ormai è pogiato tra le mie mani.- Sei unico David!
Gli dico io con un mezzo sorriso.Dam: - Lo so.
Mi risponde quasi immediatamente lui con uno sguardo compiaciuto.- Sono io che combino casini, insomma sono un disastro vivente.
Abbasso lo sguardo sorridendo.Dam: - Be' si questo è vero, sei proprio un disastro.
Mi dice a tono, con un sorrisetto stampato sulle labbra.Alzandomi con l'indice il viso mi dice però:
- Ma che vita sarebbe senza di te? Cioè hai mai visto Damiano David senza casini?
E poi tu sei perfetta così.Mi accarezza i capelli lunghi che scendono lungo la mia schiena. Si avvicina lentamente a me non staccando mai i suoi occhi dai miei. Mi bacia sulla fronte.
Dam: - Tu sei il mio disastro, il disastro più bello che mi sia mai capitato.
Quando lo dice il suo sorriso si illumina.
Gli afferro il viso con una mano stropicciandoglielo un po' come si fa ai bimbi. Ma i suoi occhi, quei maledetti occhi castani, quei maledetti occhi scuri che mi incantano così tanto, che mi tolgono il respiro.
- Ti amo David.
Poi lo bacio sulle labbra, che erano rimaste aperte in un sorriso.Scherzando lui mi dice:
- Perché mi chiami David?- Non so, suona più figo David di Dam... E tu perché mi chiami Marlena?
Dam: - Perché sei la mia musa, lo sei sempre stata in realtà. Dalla prima volta che ti ho incontrata ho visto subito quello che avevi dentro, quel fuoco, quella grinta insomma quello che mi fa impazzire di te.
- Ah si?
Dam: - Si.
Mi risponde stando al gioco.Si alza di scatto dal letto prendendomi fra le sue braccia.
- Che fai Dam?!
Gli domando ridendo io.Dam: - Adesso mi chiami Dam?
- Dai non fare lo stupido mettimi giù.
Cerco in tutti i modi di divincolarmi per scendere poi sbuffo.
- Ho capito con te è inutile, fai sempre di testa tua...
Dam: - Vedi che mi conosci bene.
Scoppia in una risata che contagia pure me.- Sei sempre tu!
Con una mano apre la porta della stanza cercando di non farmi cadere.
- Dai che ho paura di cadere.
Dam: - Non ti lascio cadere.
Mi dice guardandomi negli occhi e stingendomi più forte di prima.Correndo mi porta fuori dove erano seduti i ragazzi. Per il corridoio però incontriamo Ethan.
Non potete immaginare come mi sono sentita. Come ci aveva guardati Ethan. Chi sa se aveva provato qualcosa quella sera?
Ma lui sa che è stato un errore o almeno lo deve immaginare. In effetti quella sera non mi reggevo neppure in piedi...
Il mio sguardo si è incastrato per un impercettibile secondo a quello di Ethan. Quel secondo ha fatto sussultare il mio cuore.
Per fortuna Dam non si era accorto di niente anzi ha detto ad Ethan:
- Ethan noi siamo tutti fuori, ti aspettiamo?Ethan: - Voi andate io arrivo subito.
Risponde lui con voce calma, classica di Ethan.Dam si limita a fare un cenno con la testa e a riprendere la corsa.
Arriviamo dagli altri. Thomas stava fumando una sigaretta ed era seduto su una sedia di legno con le gambe incrociate. Vic invece era sdraiata sulla sdraio di fronte alla piscina tentando di prendere il sole (che poi siamo a dicembre eh).
Non appena arriviamo di corsa si alzano entrambi.
Vic: - Heyy chi si rivedeee come stai?
- Ciao Vic, diciamo che adesso va meglio grazie.
Thomas: - Me sei mancata n'botto sorè!
- Anche voi ragazzi.
- Magari se qualcuno mi mette giù posso pure abbracciarvi.
Tossisco indicando Damiano, che ridendo finalmente mi lascia andare.- Grazie.
Dam: - Di nulla.
Se la ride lui.Abbraccio i due, che erano rimasti a guardarci litigare come quelle coppiette dei film.
- Vi voglio bene ragazzi, davvero!
Staccandomi da loro inizio a diventare seria e a raccontare ciò che era successo la settimana scorsa.- Non so cosa mi è preso. Ho incominciato a bere, poi a fumare e l'alcol mi ha dato alla testa. Non sono abbituata né a bere e tanto meno a fumare. Per fortuna è arrivato Ethan, non so che cosa avrei potuto combinare altrimenti... In queste situazioni non sono io. Le emozioni prevalgono su di me e mi lascio andare. Non ricordo quasi nulla, il vuoto più totale.
Vic mi poggia una mano sulla spalla, poi mi riabbraccia.
Vic: - Per qualsiasi cosa io ci sono.
Mi dice con quegli occhi di un colore misto fra il cielo e il mare.- Grazie.
Mi commuovo io.Thomas che fino a quel momento era rimasto in silenzio con lo sguardo verso il basso, si avvicina verso di me e mi abbraccia.
Thomas: - Non rifarlo più, ci siamo preoccupati un botto.
Io mi limito ad abbracciarlo e a chinare la testa.
Vic: - Ma Ethan?
- Ci ha detto che stava arrivando.
Dam: - Oh eccolo!
Perché mi sto ad agitare? Cioè conosco da tanto Ethan e non mi è mai capitato.
Uff perché è sempre tutto così difficile per me?
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Torna a casa || Damiano David
Romance- Fu il tuo bacio, amore a rendermi immortale. Lui sorride e insieme sorrido anch'io. Non ho mai preso sul serio le frasi dei cioccolatini. Ma devo dire che dopo questa non crederò più nelle coincidenze. 🥇 chiarodiluna - 11/04/2022 🥇 storieperraga...