Capitolo 1

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Mi svegliai piacevolmente colpita da un raggio di sole che mi scaldava il viso illuminandomi gli occhi ormai aperti.
Presi il telefono controllando l'ora: le 10:28. vidi che Giulia mi aveva scritto e come sempre un sorriso si fece spazio tra le mie guance rendendo visibile la mia unica fossetta sulla guancia destra. Mi alzai uscendo dalla cappa di calore creatasi sotto le mie coperte, che con il freddo dell'inverno mi duoleva lasciare. Aprii le tende e osservai il cielo sgombro di nuvole, e mentre osservavo quella immensa distesa azzurra riuscivo a formulare solo un unico pensiero: Cosa stava facendolo in questo momento?.
Erano passati 2 giorni, 2 giorni passati a pensare a lui, ai suoi occhi così profondi in cui mi perdevo ogni volta che incrociavo il suo sguardo. Riusciva a penetrarmi nel profondo come un fulmine che mi trafiggeva colpendomi direttamente al cuore e non lasciandomi speranza di evadere da quella trappola. Pensavo al suo sorriso così contagioso che mi ha sempre rincuorato e trasmesso un tipo specifico di felicità che provavo solo con lui. Non riuscivo a smettere di pensare a quanto ero felice con lui, la mia risata era diversa, persino io mi sentivo diversa. Non smetteró mai di ricordare il suo comportamento così da spaccone ma che mostrava anche una certa timidezza, che lo faceva sembrare così bello e amorevole allo stesso tempo. Una voce mi risveglió da quel cumulo di pensieri che mi opprimeva facendomi provare sentimenti contrastanti. Era mia sorella Isabella :" Agatha sei sveglia?" chiese entrando nella mia camera con un sorriso stampato in faccia, quando mi vide alla finestra il suo sorriso si sciolse lievemente "pensi ancora a lui?" mi chiese scrutandomi dall'alto in basso mentre si preparava ad un mio possibile crollo " sai è difficile smettere" dissi girandomi incontrando finalmente i suoi grandi occhi verdi, "sai che non è troppo tardi vero?" mi disse mentre si stava avviando verso la porta, io non risposi, non riuscivo, c'erano troppi pensieri che volevano uscire dalla mia bocca ma che crearono solo un momento di silenzio che fu rotto dalle sue parole " vabbè io sono in cucina a fare colazione se vuoi parlare" detto questo uscì socchiudendo la mia porta. Io mi buttai sul letto a braccia aperte pensando alle parole di mia sorella, sapete lei è la tipica ragazza perfetta, ha tante amiche, fa pallavolo agonistico è molto brava a cantare, è simpatica, gentile e solare. Per non parlare poi del suo aspetto, ha un fisico slanciato a clessidra in cui non si intravede nemmeno un minimo di pancia, ha le lentiggini, i capelli biondi e grandi occhi verdi. Ho sempre avuto un complesso di inferiorità nei suoi confronti . Dovunque andassi ero conosciuta come la sorella di Isabella, quella "diversa" perchè non studiavo abbastanza, non ero abbastanza popolare, non sapevo cantare bene e non ero così socievole. Molto spesso i ragazzi si avvicinavano a me solo per arrivare a lei e per questo ho sofferto molto. Nella mia vita ci sono state solo due persone con cui non dovevo provare a essere come Isabella e che mi accettavano per chi fossi :Giulia e Lui. Una di loro peró è scomparsa dalla mia vita non molto tempo fa, e per questo soffro ancora. Cercai di sopprimere questi pensieri avviandomi verso la cucina. Appena entrai nella grande isola sentìi una risata fragorosa accogliermi. vidi mia madre seduta al tavolo che sorseggiava una tazza di tè caldo e mia sorella presa ai fornelli cercando di preparare qualcosa per colazione. "Buongiorno ma', buongiorno di nuovo isa" dicendo questo abbracciai entrambe mentre mi avviavo verso il frigo. "Stavo cercando di preparare dei pancake per colazione se ne hai voglia" io sorrisi e mi avviai ai fornelli strappando un pezzo da quella specie di dolce che si trovava nella padella. "Agatha oggi io e Isa saliamo a Milano, ti ricordi vero?" Io sorrisi " mamma tranquilla, lo so , tutto sarà in ordine quando sarete tornate, non faccio casino e non rompo niente" dissi anticipando le sue parole. Mia sorella prese allora parola trasportando i pancake verso il tavolo "beata te che non vieni, sará una rottura di coglioni assurda" si interruppe solo per dire "Agatha prendi due piatti " e poi riprese il discorso mentre divideva la colazione fra noi due "dobbiamo andare alla Alfa8 per una specie di stage che non ho capito, beata te che vai ancora al liceo." Concluse sospirando. "Cosa farai tu oggi?" Mi chiese mia madre "oggi pomeriggio credo che studierò e sta sera esco con julie e charlotte credo" "va bene ma ricordati le chiavi che sennò sei chiusa fuori" " mamma tanto sappiamo entrambi che inviterà Elia a casa sta notte" disse con un sorriso malizioso, io sospirai e feci il dito medio a mia sorella ridendo mentre me ne andavo via dalla cucina procurandomi un richiamo da mia madre . Tornai in camera e mi rimisi nel letto ripensando a ciò che aveva appena detto mia sorella: Elia era il ragazzo più popolare della scuola, era il classico ragazzo da film che sembra perfetto ma come sempre proveniva da una famiglia di criminali della quale probabilmente lui fosse il peggiore. Era sempre accompagnato dai suoi due fratelli , Achille e Enea. Da quando gli ho dato qualche ripetizione di Inglese mia sorella si è convinta che lui sia innamorato di me e nonostante io lo negassi lei ha sempre creduto nel suo punto. Scrissi un messaggio su whatsapp sul gruppo :

Tu:
Oggi venite a studiare da me?
Poi così ci prepariamo insieme per sta sera

Char🤍
siii, ci vediamo alle 4 ?

Juls🏐🔥
🏃🏻

Tu
Ci vediamo a pomeriggio allora.

Spensi il telefono e scelsi i vestiti di oggi. Volevo rimanere comoda così scelsi un pantalone cargo nero e un maglione verde che risaltava il colore dei miei occhi. Mi legai i capelli con una pinza e mi misi alla scrivania a scrivere la mia ricerca per educazione civica che dovevo consegnare per il sabato successivo. Mentre scrivevo mi arrivò una notifica

Elia scuola ripetizioni .
Quando ci vediamo ?ho la verifica di inglese lunedì e la devo passare per forza sennò non potrò partecipare al campionato quest'anno. (Poi è sempre un pretesto per venire da me ;) )

Tu:
Cosa fai domani?

Elia scuola ripetizioni.
Quello che fai tu.

Quando lessi quel messaggio non so perché ma avvampai completamente.

Elia scuola ripetizioni
Vieni alle 14 a casa mia?

Volevo provare a rispondere in modo provocante anche io e stetti tanto tempo a digitare e a cancellare i messaggi finchè non optai per un 👍 che lui visualizzò .
Misi via il telefono e ricominciai a scrivere il saggio. Ero quasi alla fine quando l'urlo di mia sorella che mi annunciava la loro partenza non mi fece sobbalzare . Mi avviai verso il corridoio dove le salutai entrambe e ritornai ai miei studi.
Appena finí il saggio mi resi conto che erano ormai le 15 e mi ero dimenticata di pranzare. Ignorai questa cosa destinando la mia fame alla cena . Ebbi appena il tempo per andare in bagno che suonarono alla porta.

Spazio autrice :
Vi è piaciuto qiesto primo capitolo? Spero di si, presto aggiornerò

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