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«Puoi smettere di mandarmi nudes, Jisung? Sono a lavoro.» Gli disse Minho, abbandonato a se stesso su una poltrona del suo ufficio.
Era sabato sera, in uno dei suoi tanti turni serali, non aspettava altro se non scappare da quelle quattro mura e fiondarsi sul suo amato ragazzo, che sembrava volere lo stesso.

Tuttavia, nonostante la sua visibile disperazione, il biondo, senza scrupoli, gli inviò un'ultima foto, era bello prenderlo in giro.

«Tranquillo continua pure a divertirti, che poi a casa mi diverto io» Sputò il moro.

Lui rise, «Ti aspetto, amore, non vedo l'ora di farti divertire» disse mentre rideva, prima di agganciare la chiamata.

Il povero moro era frustrato, eccitato e impaziente. "Sono solo le 21:36", continuava a ripetersi, anche se sarebbe potuto tornare a casa alle 22, e mancavano, esagerando, 20 minuti.

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Erano finalmente arrivate le tanto attese 22, Minho, dopo aver salutato tutti, si è precipitato a casa, andando più velocemente possibile.

Nel suo tragitto decise di mandare un messaggio al suo caro fidanzato, per avvisarlo.

Minho
"Sto tornando piccolo, spero tu sia pronto"
22:03

Jisung
"Stavo aspettando te, vedi di muoverti"
22:04

E così fu che, nel giro di 5 minuti, il moro arrivò al loro appartamento.
Impaziente aprì la porta e si fiondò nella loro camera da letto, l'unica cosa che riuscì a vedere, prima di saltargli addosso, era il suo meraviglioso ragazzo con un completino da notte.

Cominciò a baciarlo, inizialmente non c'era nessuna traccia di malizia, era presente solo tutto l'amore che provavano l'uno per l'altro. Si erano mancati troppo.

«Finalmente sei tornato» Esordì il più piccolo, impaziente di ricevere le attenzioni che tanto desiderava.

Il maggiore lo prese dai fianchi, lo tirò a se e iniziò a baciarlo con più foga, sentiva un formicolio al basso ventre, ma non ci diede molto peso, voleva andarci piano e godersi il momento.

Il primo a staccarsi fu il biondo, per riprendere fiato, siccome il moro aveva iniziato a far scontrare le loro erezioni, ed il suo respiro era diventato irregolare.

Minho mandò a puttane tutto quello che aveva pensato fino a pochi secondi prima, iniziando a spogliare e marchiare l'altro che ormai era un tutto ansimare.

Dopo avergli tolto il suo fantastico completino, iniziò a massaggiare e stuzzicare il suo membro dai boxer.

Il biondo ormai era soffocato dal piacere, «Minho... per favore» lo voleva troppo, non poteva più aspettare, lo stava pregando, e questo non fece che eccitare maggiormente il suo ragazzo.

Quest'ultimo gli parlò all'orecchio, «Dai tempo al tempo, piccolo» e prese a stuzzicargli il lobo dell'orecchio.

Jisung sapeva che se non avesse ricevuto le sue attenzioni sarebbe scoppiato, quindi invertì i ruoli, mettendosi sopra di lui.

Tracciò una linea invisibile dall'orecchio fino alla clavicola dell'altro con la lingua, poi gli levò la maglietta e creò molteplici succhiotti sul petto.

babe, I'm at work. | minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora