2 ; And Plague Flowers

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- Cosa succede? Sei strano... non hai nemmeno toccato la tua fetta di torta ed il tè si è ormai freddato.

Benedikt si comportava in modo strano negli ultimi tempi, da quando era tornato dal Garreg Mach era più taciturno, si perdeva spesso a guardare nel nulla o si fissava la mano sinistra con aria impaurita; non lo aveva mai visto avere simili atteggiamenti, sembrava tutta un'altra persona. A Sera la cosa che più dava fastidio era il suo stare zitto a riguardo.

- Vuoi dirmi che hai? Sono quattro giorni che fai così!- Esclamò, spazientita dal suo silenzio.
- Tanto non capiresti.- Finalmente si degnò di rivolgerle la parola.
- Ovviamente non capisco se non mi dici nulla.-
- Mi prenderesti per pazzo, Sera.-
- Dannazione, non potrei mai! Lo sai che sono sempre dalla tua parte.-
- Mh...-
- Su, parla.-
- ... C—c'è un uomo morto dietro di me... non ha la testa... – Ansimò, chiudendo la mano e stringendola con forza. – tutte le notti vedo la sua fine e lui mi urla contro. Sembra arrabbiato, piange, ma non lo posso sentire, la pioggia copre il rumore della sua voce.-

La ragazza alzò la testa d'istinto, solo per non vedere nulla alle sue spalle – ovviamente. Non c'era nessuno e quello le fece venire il dubbio sul prenderlo sul serio o deriderlo, ma quell'espressione terrorizzata la fece desistere.

- Stai avendo gli incubi?-
- No, – Lui scosse violentemente il capo. – adesso sono sveglio, eppure lo vedo.-
- Chi è? È qualcuno che conosci? Descrivimelo.-
- È alto... con lunghi capelli biondi... il viso pallido e pieno di sangue e gli occhi azzurri. Credo... credo che mi somigli, ma non sono sicuro— ogni volta non faccio in tempo a vederlo bene perché gli viene tagliata la testa ed il sogno finisce. Quando sono sveglio è acefalo.-

Le sembrava di star ascoltando una storia dell'orrore. Un uomo simile a lui che tutte le notti gli veniva decapitato davanti e di giorno lo seguiva mostrandosi senza testa?
Uno scenario terrificante, così atroce che lei, povera ragazzina ignorante e terrorizzata dal sangue, non aveva nemmeno la capacità di immaginarsi.

- Sei... sei sicuro non siano solo allucinazioni dovute alla stanchezza? Non sei mai stato uno che dorme molto, la sera conversiamo sempre fino a tardi.-
- Te lo giuro, anche sulla mia vita: è tutto reale. Lui e... no, lascia perdere.-
- Lui e cosa?-
- ... nulla, credimi.-
- No, non ti credo. Voglio aiutarti, Benedikt, ma per questo devi parlarmi. Non sono di certo una veggente.-

Il principe inspirò una gran quantità d'aria fino a farsi gonfiare il petto, poi sospirò rumorosamente. Prese il coltello sul piatto della torta, lo pulì con il tovagliolo ed infine poggiò la lama sul polso, esattamente nel punto in cui si poteva scorgere la vena.
Qualche secondo di esitazione e successivamente, con un colpo secco, recise la pelle del braccio. Una ferita profonda e dolorosissima con un copioso sanguinamento, esattamente come quando si era tagliato con il vetro della lampada.

- Benedikt, che ti salta in mente?! – La ragazza urlò, distogliendo lo sguardo con disgusto. – Ah, diamine, devo subito fasciarti la ferita o—-
- Sera, guarda.-
- No, o vomiterò.-
- Per favore, è importante. Fa davvero male, non voglio rifarlo perché ti fa schifo il sangue.-

Le tremavano le mani, ma si fece coraggio e, lentamente, posò i suoi occhi verdi su quello squarcio scarlatto. A quel punto l'emorragia si fermò e i lembi della ferita si saldarono tra di essi.
Benedikt si versò il tè ormai freddo sul braccio lavando via il sangue e lasciando la pelle immacolata. Nessuna cicatrice, era tornata bianca e perfetta come lo era sempre stata.
Si stropicciò gli occhi più volte per capire se ora fosse lei ad avere le allucinazioni, era ovvio però che quella ferita non esisteva più, la tovaglia macchiata di rosso slavato lo confermava: tutto reale.

- Cosa... cosa vuol dire? Sei sempre stato così...?- Ora il disgusto aveva fatto spazio all'incredulità.
- No, o non avrei quella cicatrice sul fianco sinistro che mi procurai quattro anni fa. È cominciato tutto nello stesso momento in cui ho sognato per la prima volta l'uomo senza testa.
Ho provato più volte a procurarmi delle lievi ferite, ma esse non guariscono mai a questa velocità, sembra che accada solamente se la situazione risulta pericolosa per la mia vita.-
- Che sia il potere di un Segno? Da quel poco che so tua madre ne possiede uno.-
- Io sono nato senza Segno, mi visitarono sia a pochi mesi di vita, sia quando diventai capo delle Aquile Nere, senza mai trovare nulla.-
- E se avessero sbagliato? Oppure si stesse manifestando solo ora, in età adulta?-
- Impossibile. – Scosse il capo, asciugandosi il braccio con un tovagliolo. – Errare due volte? Improbabile, a meno che non l'abbia fatto un incompetente. I Segni non si manifestano nel tempo, sono presenti già alla nascita ed anche se non fosse così... il Segno di Seiros non ha di certo effetti simili.-

Fulmine Sanguinolento - Il Leone che si credette un'AquilaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora