Versione 1 - Capitolo 14

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"Hai capito? Entri dalla cucina, percorri il corridoio ed è la terza stanza sulla destra. È facile da riconoscere, è l'unica porta con un pomello d'oro grande quanto un pugno. Chiederò a Clodio di prendere le carte nel suo ufficio, aprirà la porta e tornerà da me nel giro di un minuto. Con molta probabilità lascerà la porta aperta. Cercherò di trattenerlo il più a lungo possibile, ma cerca di fare presto. Devi agire alla svelta. Ci saranno molti papiri, ma quello che ci interessa ha una grande macchia nera in basso a sinistra."

Cerco di riorganizzare le informazioni nonostante abbia un gran mal di testa e mi sia appena svegliata. Orfeo che cammina avanti e indietro per la camera e non fa che peggiorare la situazione.

Mi tengo la testa tra le mani, per qualche secondo, poi chiedo: "Dove pensi che lo abbia messo? È abbastanza importante, sarà in qualche cassaforte o cose del genere."
"È qui che ti sbagli. Tutti pensano che le cose bisogna nasconderle così bene da risultare introvabili. E quando stai cercando qualcosa, si va subito a cercare nella cassaforte. Ma no, Clodio è più intelligente di così. Lo avrà nascosto in bella vista, e allo stesso tempo così nascosto."

Mi riesce difficile processare le sue parole in questo momento. In bella vista? Come nei film? Sotto il pavimento?

Pensare mi fa male.

"Come puoi esserne così sicuro? Ti sei già sbagliato su di lui ieri. Non è per niente spavaldo come dici. Non c'è stato verso di portare la conversazione sull'argomento 'ricchezza'."
"Emma, ieri sembrava che lo stessi facendo innamorare di te, non stavi seducendolo. Dovevi apparirgli come la storia di una notte, non di tutta la vita" dice fermandosi per la gioia dei miei occhi. Sembrava uno yo-yo.

"Altro errore. Ti sei chiesto perché non è ancora sposato? Ti illumino subito: non gli interessano le donne. E se lo hai trovato spavaldo nei tuoi confronti, è perché in quel momento probabilmente gli interessavi."

Detto questo mi alzo dal letto e vado dritta all'armadio, lasciandolo a bocca aperta a riflettere sulle mie parole.

"Te lo ha detto lui o lo hai dedotto da sola?"

"Se intendi che gli piacciono gli uomini, me lo ha detto lui. Che gli sei piaciuto, non me lo ha detto. Anche se, ora che ci penso" lascio scorrere i miei occhi su di lui da capo a piedi, poi continuo, "non sei il suo tipo. L'ho visto provarci con un cameriere dai capelli scuri. Non mi sembra il tipo di ragazzo a cui interessano i biondi. E poi ha fatto una buffa osservazione sui tuoi piedi" gli dico con una risata soffocata.

Orfeo si guarda i suoi piedi più piccoli della norma, confuso.
"Che hanno di strano i miei piedi?"

"Oh, nulla di cui tu ti debba preoccupare. Ci è solo dispiaciuto per la tua sposa."

Il suo sguardo passa da confuso ad infuriato, poi di nuovo confuso ed infine malizioso.

Prima che possa ribattere gli dico: "Come mi devo vestire? Agirò in incognito, giusto?"

"Devi sembrare una schiava e Clodio non deve assolutamente vederti."
"Va bene questo?"

Tiro fuori una tunica bianca logora lungo gli orli.

"È perfetta. Ora esci dalla finestra. Chiudi la porta a chiave. Ho detto alla servitù che non ti senti bene e non vuoi essere disturbata. Delia dorme ancora, non verrà a cercarti."
"Ma ci sono solo alberi fuori dalla finestra" gli dico avvicinandomi a essa. Sembra una foresta.

"Cammina sempre dritto finché non vedi la strada. Aspettami lì."

Sento sbattere la porta mentre cerco di trovare una fine tra questi alberi.

Lego un laccio nero sotto il vestito. Lo userò per nascondere il bottino.

Chiudo a chiave la porta e penso che dovrei farlo più spesso per evitare intrusioni mattutine di questo tipo. Ripongo la veste da notte sul letto e indosso la tunica. Non mi sistemo i capelli e lascio che mi diano un'aria trasandata.

Perdersi un giorno d'autunnoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora