capitolo 13 il cliché del principe azzurro

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Un pantaloncini di jeans, un top nero con i brillantini e un paio di tacchi neri con laccetto a circondarle le caviglie.
Camilla seduta davanti alla specchiera, si sistema la collana con il ciondolo a sfiorare la linea tra i seni, alcuni bracciali le ricoprono il polso e due orecchini pendenti le incorniciano il viso.
Il trucco semplice è perfetto, manca solo un dettaglio fondamentale, il burrocacao rosso accompagnato da un accenno di lucidalabbra.

Alzandosi e fermandosi davanti allo specchio dell'armadio, si guarda soddisfatta del suo aspetto.
Nell'ultima settimana tra allenamenti con Dominic, compiti e il problema con Harley non ha avuto un attimo di pace, così quando Tristano le ha proposto di uscire non se lo ha fatto ripetere due volte.
C'è da dire che ultimamente entrambi i suoi migliori amici sono strani, Harley ormai non rivolge la parola ad entrambi vivendo solo per il suo amore tossico e per quanto Camilla abbia provato a parlarle si è ritrovata a sbattere il naso contro un muro, ma non si arrende e ogni giorno che passa la sua rabbia e voglia di strapparla via da quell'amore sbagliato la spinge a riprovarci volta dopo volta.
Per quanto riguarda Tristano non ha delle vere e proprie prove che ci sia qualcosa che non va, semplicemente da giorni è sfuggente e a volte letteralmente fugge per andare chissà dove e con chi, insomma è molto impegnato con qualcuna a detta sua e per questo Camilla è rimasta sorpresa dal suo invito.
Che sia la volta buona che riesce a farsi dire dall'amico che gli sta succedendo.

Ripensando al suo invito, lo ha visto molto nervoso e non sa se arrabbiato, offeso o entrambi, quasi ha il dubbio che questa uscita sia una ripicca verso la ragazza che lo ha fatto innervosire ma per ora sono solamente sospetti che finalmente stasera troveranno risposta.

Ogni cosa ha il suo tempo, per ora è tempo di prendersi un altro tipo di soddisfazione.
Scusa al piano di sotto, la sua mano si intrufola allegra tra le diverse case posate nel piccolo cestino, prendendo quelle del Mercedes del padre, solo tenerle in mano le rallegra l'umore.
Voltandosi verso la porta, ci trova il padre con la schiena poggiata contro come a fermarle l'uscita.
No, non è lì per impedirle di uscire ma per, con sofferenza, darle per la milionesima volta l'avviso di stare attenta alla sua amata macchina.

"Mi raccomando Camilla, attenta quando parcheggi, chiudi lo specchietto..."

E va così avanti per ben un quarto d'ora a ripeterle cose già dette a pranzo, pomeriggio e a cena.
La madre invece si limita a guardarli seduta comoda sul divano, divertita dall'ansia del marito e leggermente preoccupata per la figlia.
Lei è la prima a voler evitare che la figlia usi quella macchina, solamente perché sa bene i cavalli che si nascondono dentro quel cofano e l'amore che la figlia condivise con il padre per la velocità.
Ma d'altro canto non può dirle nulla, Olivier sapeva che la figlia non si sarebbe dimenticata del cambio di favori tra i due e perciò sa di non poterle vietare di uscire con la sua preziosa auto.

"Ti prego Camilla, fa attenzione.
Sai quanto tengo a questa macchina, trattala con gentilezza e ti scongiuro non mettere le marce come faresti su un trattore."

Solo a immaginare la figlia mettere irruenta la marcia e sentire il suono graffiato del cambio gli vengono i brividi.
Camilla intanto si ritrova a sbuffare per l'ennesima volta, a parte perché il padre glielo ha ripetuto troppe volte ma poi cazzo lei guida meglio di molto suoi compagni di scuola che ogni giorno arrivano a scuola con un graffio nuovo sulla carrozzeria.

"È successo una sola volta papà ed era la prima volta che guidavo."

Potrà dirle tutto ciò che vuole, ma lei stasera uscirà con quella macchina.
Questa settimana è stata dietro a cooper quasi tutti i giorni, perciò se la più che guadagnata.
Sguardo di sfida tra i due ma il primo ad arrendersi è Oliver che sconfitto si fa da parte lasciando che la figlia esca fuori casa.
Alle sua spalle Camilla ci fa apposta a chiude irruente il portone, ridendo perché sa che il padre la sta immaginando fare lo stesso con lo sportello della macchina.
Infatti Oliver quasi sobbalza al suono, correndo alla finestra per controllare che la figlia non faccia lo stesso con la sua piccola gioia.

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