E sogno un mondo su misura per noi
voglio stare bene, ma senza le catene.Sono alla fermata dell'autobus ad ascoltare musica e non mi accorgo del gran via vai che avviene davanti a me. Sto aspettando il pullman e, appena arriva, salgo senza prestare attenzione alle persone attorno a me. Che palle....oggi e' una giornata uggiosa....uff. Sbuffo tutto il tempo ma, grazie alla musica non mi accorgo delle persone che mi urtano per trovare posto.
Scendo dal pullman e faccio quel poco di strada per arrivare a scuola. Solo lui riesce a farmi dimenticare del mondo...delle persone che mi circondano...della mia inutile vita.
Arrivo a scuola bagnata fradicia ma non gli do tanto peso. Mi dirigo silenziosamente, come al solito, verso la mia classe con ancora le cuffie. Mi siedo al mio posto che si trova in fondo alla classe, accanto alla finestra e mi metto ad osservare il cielo.
E loro avranno anche più soldi di noi
ma non sanno stare bene senza un paio di catene.Mi perdo in quello spettacolo bianco con sfumature di grigio che e' il cielo. Sono cosi concentrata a fissare quella distesa grigia persa nei miei pensieri, e non mi accorgo che i miei compagni e la professoressa sono gia' entrati.
Finite le lezioni mi dirigo verso la fermata dell'autobus dove attendo con le cuffiette. Vedo passare davanti a me tante persone ma, una in particolare, ottiene la mia attenzione. E' un ragazzo abbastanza alto, capelli corvini quasi nero pece, pelle diafana, occhi colore d'ossidiana, labbra rosee e carnose. Cavolo che bel ragazzo! Mi alzo e lo urto a causa della troppa gente, per salire sul pullman. -Hey....scusami...posso sedermi?- Lo osservai e feci un cenno di approvazione. -Piacere io sono Jackson tu?- Mi porse la mano che io respinsi. -Mi chiamo Shiro- gli diedi un piccolo sguardo e poi ritornai a fissare il cielo che, adesso, stava prendendo colore azzurrino.
Prendo la metro sciallo, coi bermuda e le ciabatte,
la vodka imboscata nel cartone del latteScendo dal pullman seguita da quel ragazzo. Aspetta come aveva detto che si chiamava?...ah si Jackson! -Perche' mi segui?- Fece una risata clamorosa e mi raggiunse con grandi falcate. -Perche' la mia casa si trova vicino alla tua- mi sussurro'. E' troppo vicino rischio di dargli un pugno se non si allontana!
{S39.Aggressiva la ragazza!!}
Entro in casa e saluto mia sorella Nyo.
{S39. Si legge Nio✌}
-Finalmente sei arrivata! L'hai gia' conosciuto il figlio dei nostri vicini?- annuii debolmente perche' ero troppo immersa nei miei pensieri.
Milano e la sua ecologia fantastica
proibisce l'alcol dentro il vetro
e ti dà il bicchiere di plastica.Sono in camera mia da piu' di due ore e sento il campanello suonare e mia sorella gridare. Uffa...chi e' a quest'ora?
-Ciao Jackson! Se cerchi mia sorella e' su in camera sua. Se sali le scale e' l'ultima porta in fondo al corridoio- Oh no! No, no, no! Lui non puo' essere qui! Accidentaccio!!!! Mi vesto velocemente ed esco dalla camera prendendo cellulare, borsa e giubbotto.
Uno mastica di fianco e non mi fa sentir la musica
sembra che ha un taglia-erba in bocca al posto del chewingum.Scendo in gran fretta le scale e vado a sbattere contro di lui.
-Hey Furia! Ci reincontriamo!- mi alzo velocemente e lo fisso.
I miei occhi d'ossidiana nei suoi d'ossidiana. Il mio sguardo freddo e distaccato con tutti sovrapposto al suo che e' caldo e accogliente. Siamo due persone differenti non potra' mai esserci nulla tra noi. Mi muovo verso di lui che nel frattempo si e' rialzato. -Nyo io esco a dopo- esco e mi metto le cuffie e, subito dopo, incomincio a camminare.
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Presa bene (ogni tanto)
Short StorySiamo troppo diversi per amarci. Una sola cosa ci ha fatto unire....ed e' stata questa unione nella tua casa. Da quando mia sorella e tuo padre se ne sono andati abbiamo potuto coltivare il nostro amore in grande. Abbiamo saputo sfruttare le opportu...