CAPITOLO 11

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Quando arrivarono all'aeroporto, CaraLynne osservò i loro biglietti con la fronte corrugata.

"Logan, penso ci sia un errore," disse poi, guardando Logan. "Qui dice che andiamo a St. Lucia Island, ma Ralph ed io avremmo dovuto andare a..."

"Ho cambiato tutto..." tagliò corto, sentendo rabbia nel sentire nominare l'ex della sua donna.

Logan appoggiò i loro bagagli sul nastro trasportatore prima di voltarsi verso di lei.

"Non volevo che ti struggessi di nostalgia per lui. E poi, St. Lucia è molto più intima ed esclusiva come destinazione. Staremmo a Castries, una delle città più importanti dell'isola."

Lei rimase in disparte mentre venivano emessi i loro documenti di imbarco. Aveva letto tanto sui Caraibi, aveva sognato di andare, ma era tutto così dannatamente caro... E St. Lucia era la destinazione caraibica più romantica di tutte.

Il suo cipiglio si fece sempre più profondo pensando a quel rifugio romantico, la destinazione degli sposini con soldi da buttare e il desiderio di essere completamente soli. Perché lo aveva scelto quel posto? Perché spendere tutti quei soldi su un simile viaggio sapendo che tra 30 giorni sarebbe arrivato il loro divorzio?

Poco dopo s'imbarcarono sul loro lungo volo verso Castries. CaraLynne s'immerse nella lettura di un libro, anche se di quando in quando il suo sguardo scivolava di lato, dove Logan sembrava sonnecchiare, il volto ancora privo del colorito a cui lei era abituata.

"Logan, stai bene?" gli chiese, sfiorandogli la mano contratta sul bracciolo, mentre atterravano.

"Sì, bimba."

Logan si massaggiò il viso e raddrizzò il sedile.

"E tu?"

"Benissimo."

"Non senti dei dolori o... stanchezza?"

Lei distolse lo sguardo con le guance all'improvviso roventi.

"No, Logan."

Lui le strinse la mano.

"Anche se ne avessi, non me lo diresti comunque, vero?"

CaraLynne questa volta lo fissò tranquilla.

"No. Probabilmente no."

"Proverò ad essere un po' più gentile con te, bimba. Ci vuole un po' di tempo per abituarsi ad un nuovo amante," disse Logan e le baciò delicatamente le dita.

L'aereo si preparava ad atterrare e lei fu contenta della distrazione offerta dall'atterraggio e dal trasferimento dall'aeroporto fino allo yacht che li avrebbe scortati alla loro destinazione.

****

Il suo corpo era ancora acutamente conscio di come Logan l'aveva posseduta, ma non poteva dirglielo. Non poteva dirgli che ogni volta che muoveva un passo avvertiva una sensazione palpitante fra le cosce, come se lui fosse ancora lì, pulsante di passione.

Quando furono scortati nella loro villa, il sole stava screziando l'acqua, e la dolcezza e l'umidità dei Caraibi riempirono le loro narici, mentre attraversavano i giardini meravigliosamente progettati.

Una volta che il loro accompagnatore li ebbe lasciati, Logan sollevò la bottiglia di champagne dal cestello del ghiaccio e cominciò a versarne un po' nei due calici.

"Allora, bimba, cosa ne pensi?" chiese, porgendole un bicchiere che frizzava di deliziose bollicine.

CaraLynne si guardò attorno con stupore. La villa offriva il massimo in fatto di privacy e si affacciava sull'acqua scintillante disegnata dalla mano di un magnifico pittore con tutte le sfumature dell'azzurro e del blu.

VORTICE DI PASSIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora