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La solitudine è qualcosa che non mi ha mai dato fastidio, perché ho sempre avuto questa terribile voglia di solitudine

Narratrice pov's
Solarya era sempre stata una ragazza chiusa in sé stessa, timida, senza amici e senza un ragazzo , l'unica amica in tutti i suoi anni è stata la paura, ha paura di tutto anche della sua stessa ombra, l'unico mondo dove le piace stare è quello dei libri ma quando torna alla realtà non le resta solo che sospirare, lei non si sente parte di questo mondo, lei sa che il suo mondo non è questo, avvolte si chiede solo cosa ha sbagliato, vorrebbe essere come tutte le ragazze della sua età, a cui piace andare in discoteca, trovare sollievo nell'alcol, rilassarsi col fumo e divertirsi a fare stupidi selfie, balli o video davanti ad un telefono, però lei non è niente di tutto questo, non le piacciono i luoghi troppo rumorosi, è completamente astemia e il solo odore di vino le fa venire la nausea, il fumo è una cosa che non concepisce e l'uso del telefono per azioni così futili la fa uscire di testa, soprattutto se con questo si mostra lo scheletro di una vita perfetta e poi dentro gli organi sono tutti sanguinanti.
In questo momento Solarya è di ritiro da una passeggiata, purtroppo si è addormentata sotto il solito albero che usa come barriera dal sole per leggere, e quando si è svegliata era ormai notte fonda cosa che le mette addosso un incredibile ansia cosa che non è molto di aiuto al suo asma sopratutto se appresso non hai l'inalatore perché tanto sarebbe dovuta essere una passeggiata di mezz'oretta.
Mentre camminava per la strada priva di lampioni con solo in mano la torcia del telefono e il suo libro, le sue orecchie vennero costrette ad ascoltare dell'orribile musica da discoteca, che per lei non era altro che dello stupido rumore, ma se quello fosse stato l'unico suono che la ragazza avesse sentito la sua vita ora non sarebbe in pericolo.
Un botto, ma non quello dei fuochi di artificio, no quello di una pistola e poi le urla disumane di un uomo.
- Questo è quello che succede a chi si mette contro Joseph Moreno.- disse qualcuno facendo uscire una risata fredda.
La ragazza credette di svenire vedendo il corpo di quell'uomo cadere a terra privo di vita e con un buco in fronte, era scioccata, non credeva a quello che i suoi occhi avevano visto, ma forse per la prima volta non aveva paura di quello che sarebbe accaduto, perché tanto lei non sarebbe dovuta appartenere a quel mondo, glielo avevano ripetuto così tante volte che ormai anche lei ci credeva.
- Prendetela..- la ragazza non fece neanche in tempo a ragionare che si ritrovò davanti a quell'uomo con una pistola puntata alla tempia, ma lei non tremava non supplicava, si era soltanto arresa al suo destino come sempre, non aveva niente per cui lottare perciò perché rendere le cose più difficili.
La cosa che Solarya non sapeva era che "la bestia" appena aveva incrociato i suoi occhioni giganti aveva provato un calore in tutto il corpo, un senso di protezione e amore che con nessuno delle ragazza con cui era stato a letto aveva mai provato.
- Cosa hai visto ragazzina?- chiese il ragazzo cercando di sembrare duro e di non far trasparire il tono dolce che tanto avrebbe voluto usare con lei.
La ragazza non rispose, che cosa sarebbe cambiato se avesse risposto o meno, assolutamente niente, l'uomo l'avrebbe uccisa lo stesso, con o senza la sua risposta alla domanda.
- Vuoi morire ragazzina?- chiese attonito il capo mafia, mentre I suoi uomini stringevano senza alcun motivo, dato che non stava cercando di scappare, le sue esili braccia facendole emettere un meglio di dolore, per il quale Joseph si promise di punire i suoi uomini una volta a casa.
- Nessuno ha detto he voglio vivere...- disse sospirando lei mentre alzava le spelle aspettando il colpo che però non arrivò mai, non sapendo che però nel frattempo aveva lasciato senza parole gli uomini che ancora una volta non si aspettavano questa risposta, quasi rassegnata, verso il proprio
- Lasciateci...- disse verso le guardie, che la lasciarono appena ricevuto l'ordine per poi dirigersi verso l'entrata della discoteca.
La ragazza appena fu lasciata si portò le sue mani sulle braccia dove dei segni rossi regnavano sulla sua pelle chiara, era tanto chiara da assomigliare alla porcellana.
Il ragazzo vedendo quei segni e il volto un po dolorante della ragazza si preoccupò senza però darlo a vedere.
- Come ti chiami?- chiese lui, dato che voleva sapere qualunque cosa su di lei.
- Solarya Hant...- rispose alzando finalmente la testa, facendogli rivedere finalmente quei bellissimi occhioni Blu che aveva visto solo prima quando aveva ucciso l'uomo senza alcuna pietà, quegli occhioni erano bellissimi avevano il colore del cielo, ma non un cielo limpido, no un cielo nuvoloso, mentre lui adorava i suoi occhi lei li aveva sempre odiati, perché il detto gli occhi sono lo specchio dell'anima su di lei calzava a pennello, con i suoi occhi lei non riusciva a nascondere nessun tipo di emozione e tutti si erano sempre approfittati di questo.
- Piacere Solarya Hant io sono Joseph Moreno, ma penso che tu già mi conosca.- disse sorridendo, per la ragazza fu il sorriso più bello che avesse mai visto, non si vergognò di questo pensiero essendo sempre stata schietta e diretta e poi gli aveva fatto solo un complimento, tra l'altro nella sua mente mica lo stava sposando?
- Hai ragione ti conosco, o meglio conosco i racconti e i pettegolezzi che girano su di te e diciamo che io quello non lo chiamerei esattamente conoscere una persona.- disse lei mentre il ragazzo la aiutava a farla alzare da terra dato che era ancora inginocchiata.
- Non hai tutti i torti, girano parecchie cose su di me, la maggior parte tutte false...- disse lui venendo interrotto dalla ragazza, dio se fosse stata uno dei suoi uomini adesso si sarebbe trovata già tre metri sotto terra.
- È normale che quei ragazzi che mi tenevano per terra adesso stiano dormendo all'entrata della discoteca?- chiese lei ingenuamente facendoglielo notare guardandolo in quegli occhi così neri da sembrare vuoti quando i realtà sono pieni di sentimenti, indicandogli il luogo dove a terra giacevano addormentati i due omoni.
- Dreik ci sono degli intrusi al Trauma Club.- disse dopo aver composto un numero non prima di averle messo un braccio sulle spalle come in segno di protezione, non si conoscevano ma alla ragazza non dava fastidio quel tocco che aveva provato solo con suo fratello.
Ad un certo punto da dentro la discoteca si sentirono degli spari, delle urla, il ragazzo sembrò avere un'illuminazione e subito mi trascinò dentro senza pensarci, quello che ci trovammo davanti fu lo spettacolo più brutto che avessi visto in vita mia, una bambina per terra, svenuta o forse morta, con attorno quelli che dovevano essere i suoi genitori, e un altro ragazzo che cercava di proteggere la famiglia, ma nessuno riusciva a capire da dove fosse arrivato lo sparo essendo che tutti gli uomini nemici erano a terra morti, mentre il ragazzo guarda fisso la bambina ghiacciato e la ragazza si guardava in torno per poi notare qualcosa che nessuno degli uomini di Joseph aveva notato, nel prive c'era un uomo che adesso stava puntando all'altra donna vicino alla bambina...









Angolo autrice
Holaaaaaa
Ciao ragazzi, questo è il primo capitolo della storia, spero che vi sia piaciuto, e che sia stato scritto bene, ditemi se c'è qualcosa che non vi piace o se c'è qualche errore grammaticale a cui non ho fatto caso, ho alte aspettative per questa storia e vorrei che fosse perfetta....
Ho lasciato un pò di suspense anche se non sono molto brava I queste cose....
Parlando di altro ci sarebbe anche un cast, vi farebbe piacere vederlo oppure preferite immaginarli da soli I personaggi?
Grazie per tutte le persone che da Tik Tok hanno iniziato a visualizzare e seguire il mio profilo Wattpad per me e davvero importante...
Spero che vi sia piaciuto davvero, ogni commento è critica costruttiva è bene accetto...
Vi ringrazio ancora per aver letto il primo capitolo della mia storia...
Detto questo ci vediamo al prossimo capitolo...
Ciao 🐞🐞🐞

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