✨Gelosia✨

1.1K 147 46
                                    

Demet

Sentii una voce: la sua voce.

Mi voltai e lo ritrovai alle mi spalle.

Avrei voluto dirgli di andare via.

Avrei voluto biascicare frasi del tipo: non voglio parlare con te, non costringermi .

Ma non parlai, mi voltai e oltrepassai qualche altro scalino.

"Sei una bugiarda !" sentii il ruggito della sua voce.

Quella frase mi colpì a tal punto da immobilizzarmi.

Respirai indecisa.

Dovevo girarmi e rivolgere a lui delle parole adatte, oppure, fingere di non aver udito nulla?

Invece di tornare indietro, lo ignorai.

Feci qualche altro passo, questa volta incerto.

La sua mano bloccò il mio braccio. Ancora.

Ripeté il mio nome con un tono molto più sicuro di poco prima.

"Cosa vuoi da me?" mi voltai stanca della farsa.

"Voglio che tu ammetta di aver mentito!" vidi nei suoi occhi la speranza.

La speranza di cosa?

Forse sperava di essere smentito. Sperava che ci fosse una spiegazione valida che giustificasse il mio atteggiamento.

O forse sperava solo che lo ammettessi cosicché potesse liberarsi di me.

"Ho mentito!" dissi, mentendo davvero, ma in quel momento, non prima.

I suoi occhi si velarono di ira.

Cercai di scappare via, non avrei saputo reggere ancora quel gioco surreale.

E invece mi trattenne ancora.

La sua mano bruciava a contatto con la mia pelle.

La osservai per un attimo, poi tornai ad osservare lui.

"Stai giocando con me?" mi chiese, celando negli occhi un' ira mista alla brama.

Era una sorta di gioco pericoloso.

Volevo solo vuotare il sacco. Dirgli che non potevo rischiare ancora di soffrire.

Mi morsi un labbro, in equilibrio su un filo sottile tra il fingere e il dichiarare il vero.

Si allontanò e abbandonò la presa.

"Quindi i nostri baci erano solo un gioco, per te?" mi provocò.

Era furbo: sapeva quanto fossi sul punto di lasciarmi andare. Mi provocava ed io non sapevo come gestire la situazione pericolosa.

"Sì"

"Ne sei certa ?" parlò con un sorriso bramoso sul volto.

Accorciò la distanza e si avvicinò alle mie labbra.

I suoi occhi erano impregnati di tensione e ardore .

"Ne sei davvero certa?" ripeté la frase di poco prima .

Si avvicinò stringendo le mie braccia nella presa salda delle sue mani.

Era una provocazione.

Ma la pressione che esercitò invece di infastidirmi, mi animò.

"Non sono certa di nulla!" ammisi, senza volerlo davvero.

Era una sorta di sortilegio? Attrazione pura?

Desiderami, Ma Fallo Ad Alta Voce!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora