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<Signorina Wyatt in presidenza> il solito ragazzo è venuto a cercarmi, proprio oggi che ho il compito

<Arrivo> finisco l'ultima domanda e consegno il compito per poi uscire dall'aula di inglese, mi avvio verso la presidenza

<Come vanno le ripetizioni con il signorino Hooper?> chiede il preside appena apro la porta senza nemmeno salutare

<Meglio di quanto mi aspettassi, è dislessico ma ci stiamo lavorando sopra> beh non va proprio benissimo ma è meglio di niente

<Bene sono contento della scelta che ho fatto, ma ti ho convocata qui per un altro motivo, da lunedì avrà il suo allievo in classe con lei> l'ultima volta non è andata bene, questa volta è andata peggio di quanto mi aspettassi

<Come scusa?> chiedo convinta di non aver capito bene

<Da lunedì avrà il signorino Hooper in classe con lei, così che potrà seguire tutte le sue lezioni, e lei continuerà a seguirlo>

<Merda> esclamo scordandomi di dove sono per un momento

<Pensavo fosse felice della notizia> sorride il preside facendo finta di non aver sentito nulla

<Sisi sono felicissima, è un onore per me> "certo come no" e ora chi mi leverà le tipe di torno, verrà anche dal carcere ma ciò non ferma le tipe che vorranno scopare col figo della scuola.

<Che si fa oggi?> mi chiede Jayden appena mi vede, ultimamente sembra felice di vedermi ma ne dubito, perché sto iniziando a conoscerlo meglio, ma non si smette mai di conoscere una persona

<Posso avere il tuo braccio?> chiedo con tutte le intenzioni di mettergli il tatuaggio comprato ieri sera

<A che ti serve?> mi guarda torvo con un piccolissimo accenno quasi per nulla percettibile di
un sorriso

<In casa ho un coccodrillo, sarei felice di darglielo in pasto, nuova carne, nuova felicità>

<Un giorno me lo farai conoscere> mi guarda e allunga il braccio

<Stanne certo, pure lui sarà felice di vederti> tiro fuori il braccialetto e glielo metto, i ciondoli li ho scelti rigorosamente io, un cuore spezzato, una manetta, un libro e un angelo, Xavier c'ha dovuto aggiungere dei soldi

<Grazie principessa> dice senza staccare gli occhi dai ciondoli

<Quando ne vedrò altri che mi piacciono te li aggiungo, ma non se ne parla che li scegli tu>
avviso fulminandolo con lo sguardo

<Ma in teoria dovrebbero piacere a me, visto che lo tengo io>

<Non se ne parla. Lo hai pagato tu? Non credo proprio>

<Non hai tutti i torti, accetto l'accordo> mi sorride, non ci credo Jayden che mi sorride per la prima volta, facciamo dei progressi qui.

Sto aspettando che Xavier torna a casa per poter stare un po' con lui, voglio rimediare ai miei errori, e intendo iniziare oggi.

Vado a farmi una doccia appena in tempo di sentirlo
urlare per la casa a Gavin, quei due sono una forza della natura, ma li amo così come sono non chiederei di meglio per nessuna ragione al mondo.

Finisco di farmi la doccia, mi vesto al volo e mi asciugo i capelli, ci passo il mio solito olio che uso da una vita, ha una profumazione stupenda, ogni sei mesi zia mi regalava una nuova boccetta, ora ne ho
talmente tante che mi bastano per altri venti anni.

Vado in camera di Xavier e mi butto sul suo letto, se ve lo state chiedendo no, non mi fa schifo sedermi dove lui scopa le altre, perché da noi è un vizio cambiare le lenzuola al letto ogni mattina.

Lui come sempre non c'è, e prima delle due non torna, ma lo aspetterò, no non si arrabbia se mi trova in camera sua, anzi fino a tempo fa mi presentavo io durante la notte sul suo letto per dormire.

Xavier anche se non sembra, è il ragazzo più bravo e dolce che io abbia conosciuto, zia lo ha educato benissimo, solo che a lui lo fermano i nostri comportamenti, sembra il maggiore perché a volte pure mia cugina è una cosa inguardabile, eppure non si è mai tirato indietro quando la zia lo mandava a raccattarci dai nostri casini.

Anche se quando si presentava era nero come una belva, non ammetteva mai che era felice che noi fossimo vivi e interi, siamo sempre stati i suoi figli, il suo amore per noi era oltre le sue capacità di ragazzino.

Eppure lo abbiamo deluso, specialmente io, troppo, non riconosco più chi è il ragazzo davanti a me, ho
paura che ormai sia troppo tardi, ho paura che non sono arrivata in tempo per rimediare ai miei danni.

Quando mamma ci portò qui, il primo ad abbracciarmi fu proprio Xavier che in quel momento
odiò così tanto sua zia, che non le rivolse ne uno sguardo ne una parola, ma da quel giorno ai tre anni successivi dormii sul suo letto, da quella notte mi sentii al sicuro, poi crescendo zia mi diede la mia camera come tutti gli altri, ma sapevo che quando ne avevo bisogno potevo tornare sempre a dormire con lui.

Sento il letto abbassarsi davanti a me, apro gli occhi e nella confusione del sonno vedo Xavier mettersi sotto le coperte a pancia in su, gira la testa e mi fissa ma non dice nulla, ora nel buio i suoi occhi sembrano più scuri, il suo respiro è regolare, nonostante sia buio sembra che i nostri occhi siano fatti apposta per vedere chiaro nella notte.

Si gira verso di me mettendo le mani sotto al cuscino, tira un lungo sospiro, si avvicina e mi da un bacio sulla fronte chiudo gli occhi, è un suo modo per dirmi dormi tranquilla che io sono qui.

Mi avvicino a lui lo sento allungare il braccio sotto la mia testa, mi appoggio con la fronte sulla sua spalla e lui richiude il braccio intorno a me, toglie i miei capelli dal viso accarezzandomi, mi avvicino di più verso di lui, lo sento sorridere, appoggio il mio braccio sul suo fianco e chiudo gli occhi

<Scusa> dico in un sussurro per il sonno

<Dormi> beh non è quello che mi aspettavo come risposta ma almeno posso dormire serena, mi ha perdonata non del tutto ma si.

Da Los Angeles A Mai PiùDove le storie prendono vita. Scoprilo ora