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Bip
Bip
Bip...

Ed ecco che una nuova giornata iniziava, la solita routine.

Mi sveglio, mi preparo, faccio colazione,  esco di casa e vado a scuola.

La stessa routine succedeva anche quando abitavo in Ohio, non era cambiato nulla, forse soltanto che avevo qualche amico in più con cui stare.

Secondo giorno di scuola, e già mi ero rotta.

Alle prime ore rimasi da sola, dato che nessuno dei miei amici oggi aveva le ore in comune con me.

Driiiin...

Finalmente la campanella della pausa pranzo suonò dopo una lunghissima e noiosa ora di storia.

Mi precipitai al mio armadietto e poi diritta in mensa, oggi avevo particolarmente fame.

Presi la mia porzione di cibo e una mela rossa.
Ormai mi ero abituata che dopo ogni pasto mangiavo una mela e per mia fortuna le davano anche qui a scuola.

Mi diressi con il vassoio in mano verso il tavolo di ieri, ma non prestando attenzione a chi mi passava davanti, andai a sbattere contro qualcuno rovesciando il mio vassoio pieno, il cui contenuto ovviamente rovinò sullo studente in cui mi ero imbattuta.
La scodella piena della solita poltiglia le si rovesciò addosso per poi cadere con un tonfo.

Appena levai lo sguardo, su di me incombeva la ragazza più furiosa del mondo con uno sguardo omicida.

Un urletto isterico si fece eco tra le pareti della mensa portando l'attenzione di tutti i presenti su di noi.

Avevo rovesciato tutto il cibo addosso ad una ragazza bionda che frequentava la stessa ora di matematica che avevo io.

Fin dall'inizio l'avevo inquadrata: bionda e carina, con unghie rosa pastello in tinta con la sua cartellina.
La ragazza popolare della scuola che ieri mi squadrava dalla testa ai piedi ridendo di come mi ero vestita.

X: "PUTTANA! LO HAI FATTO APPOSTA!"mostrò i denti sibilando sconcertata guardandomi con disprezzo.

Nessuno faceva niente, tutti erano zitti, non volava nemmeno una mosca, solo la sua voce irritante spezzava quel silenzio inquietante.

Io mi guardavo attorno in cerca di aiuto aprendo e chiudendo bocca, ma senza dire nulla.

C: "M-mi dispiace!"gli dissi sottopressione.

Non lo avevo fatto apposta, non avevo visto che gli andavo incontro, mi stavo guardando attorno per cercare con lo sguardo i miei amici.

La colpa era sua, si era lei praticamente scaraventata sul mio vassoio.
Ma non lo avrei detto, avrebbe trovato una scusa per accusarmi di nuovo.

Max: "Ok Angela, ora calmati!
Non lo ha fatto apposta!"venne in mio soccorso Max seguita da Undici.

Angela: "E chi sei tu?"sputò acida la bionda.

Max non ebbe il tempo di rispondergli che venne introdotta da qualcun altro.

E: "Tanto quella maglietta ti stava male lo stesso!"disse ridendo Eddie venendo da questa parte, creando una piccola risata generale e scandalizzando ancora di più la ragazza.

A: "Come ti permetti?!"

X: "Oh andiamo Angela, tanto è solo uno SVITATO!"sottolineò l'ultima parola un'altra amica della bionda.

Eddie sembrava che non gliene importasse così gli rispose di nuovo tenendoli testa.

E: "Che noiose che siete! Me lo hanno già detto!"

~ Eddie the nutty Munson ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora