11- Thè al limone e zucchero filato

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Christian attendeva con ansia le quattro del mattino per potersi avviare alla scuola, era tornato quel pomeriggio e non vedeva l'ora di stringere tra le sue braccia la mora. Quei giorni senza vederla sembravano essere stati un'eternità, aveva voglia di passare quanto più tempo possibile con lei, senza se e senza ma, aveva voglia di godersi quella ragazza in tutto e per tutto. Non gli interessava nient'altro che quello, la desiderava più di qualunque altra cosa. Poco dopo il suo telefono vibrò segno che gli fosse arrivata una notifica.

Dewdrop💚

Sono quasi arrivata
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Sorrise scattando in piedi, afferrò le chiavi di casa e dell'auto, poi silenziosamente uscì dirigendosi alla scuola. Parcheggiò davanti all'entrata attendendo di vederla

Dewdrop💚

Io sono qui
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Poco dopo notò una figura lontana venirgli incontro e solo quando fu abbastanza illuminata dal lampione si rese conto fosse lei, uscì di fretta dall'auto raggiungendola a metà strada. "Hey" le sorrise dolcemente allargando le braccia per circondarle la vita mente la riccia gli avvolse il collo "Hey" ricambiò il saluto staccandosi leggermente per poterlo osservare meglio, il ballerino arrossì violentemente per l'intensità con cui lo scrutava, quasi aveva dimenticato quella sensazione di cui ormai non poteva più fare a meno "Mi sei mancato Christian" gli sorrise di poco lasciando spuntare una sola fossetta sulla guancia sinistra "Anche tu" si morse le labbra in imbarazzo "Non farlo" sussurrò osservandogli le labbra come se le bramasse da sempre, erano vicini, tanto vicini, tanto da far unire i loro respiri, il moro spostò le sue mani dai fianchi alla schiena spingendola per quanto possibile ancora più vicina, voleva assaggiare le labbra di Ry e la cosa era ormai palesemente ricambiata. La ragazza poggiò delicatamente le sue mani una sul collo e l'altra sulla guancia destra accarezzandogli lentamente la guancia, per poi far scivolare il pollice sul labbro inferiore, che Christian aveva precedentemente morso, socchiuse le labbra quasi a voler dire qualcosa, ma qualunque cosa gli moriva in gola. Non riusciva a sbloccarsi, era completamente alla merce di Meryl, che presa dalle sue labbra non si accorse di come il ragazzo fosse completamente in panne, ma presto si ricompose lasciandogli un veloce bacio sull'angolo della bocca, per poi ritornare a quei pochi centimetri che li dividevano poco prima "Per favore" sussurrò il moro stringendo il tessuto della maglietta che indossava la riccia e solo a quel punto quest'ultima notò come fosse preso da lei, scosse la testa sorridendo e avvicinandosi all'orecchio del bergamasco "Dovrai patire ancora un po'" disse ironica, sapeva che ben presto anche lei stessa avrebbe ceduto e allora perché non cogliere l'attimo?

Gli lasciò un bacio umido sul lobo, prima di scendere lentamente sul collo, ricevendo sospiri di piacere da parte di Christian, che prontamente tirò la testa indietro lasciandole tutto lo spazio che le serviva. Lo marchiò, più e più volte, lasciando segni violacei alla base della mascella, dove Christian pareva provare più piacere, sorrise vedendolo in quel modo e guardandolo mordersi costantemente le labbra non resistette, così senza baciarlo afferrò tra i denti il labbro inferiore tirandolo piano e lentamente "Meryl" sussurrò mordendosi ancora una volta le sue labbra, in quel caso provando ad assaporare di nuovo quel momento, mentre la ragazza si allontanava, non voleva che smettesse "Non parlare" mormorò afferrandogli il volto e ancor prima che il ballerino potesse comprendere cosa stava per accadere, premette le sue labbra su quelle del moro che rimase immobile per qualche istante, per poi chiudere gli occhi e godersi quel piccolo bacio a stampo da cui si staccarono con uno schiocco. Strinse maggiormente la maglietta facendole capire che voleva di più e lei non se lo fece ripetere, afferrò con più decisione il volto del ragazzo spingendolo verso di lei, che ovviamente dovette alzarsi sulle punte, e poggiò nuovamente le labbra su quelle morbide del moro, socchiusero le labbra pronti a far scontrare le loro lingue, che presero a rincorrersi a vicenda pur di non cedere all'altro.

Christian e Meryl si sorrisero a vicenda una volta staccati dal bacio, unendo le loro fronti "Non sai da quanto tempo aspettavo ciò" le sussurrò ad occhi chiusi mentre lei scrutava i suoi lineamenti da vicino, sorrise ancora una volta senza rispondere, così il ballerino aprì gli occhi scrutandola "Lo so che lo aspettavi, sai di thè al limone, è un punto in più per te" disse divertita facendolo ridere e pensare al fatto che invece, a differenza di come aveva immaginato, la ragazza sapeva di zucchero filato e non se lo spiegava "Tu stranamente non sai di sigarette" rispose a sua volta "Non ho fumato" alzò le spalle "Però ho mangiato dello zucchero filato" disse confermando il sapore a cui aveva pensato il ragazzo, contemporaneamente lo lasciò confuso "E dove hai trovato dello zucchero filato a quest'ora?" sorrise divertito "Quello nelle buste americane!" disse quasi sognandone altro "Me l'hanno portato nei giorni scorsi" rispose ancor prima che potesse fargli la domanda.

Christian sorrise, si stava aprendo con lui e gli stava mostrando la sua parte bambina, senza vergogna e quasi come se niente fosse la baciò lui. Meryl ricambiò tranquillamente "Posso portarti in un posto? O devi tornare a casa?" le chiese timoroso indicandogli l'auto "No, ho il giorno libero" disse guardandolo confusa, gli pareva di averglielo già detto ma lasciò correre, stava così bene in quel momento che tutto il resto non le interessava più, i problemi che stavano pian piano tornando e la sua ansia riguardo ad essi sparì venendo sostituita da un sentimento nuovo, che aveva deciso di soprannominare con il nome del ragazzo. Poteva sembrare una cosa stupida, ma se Christian l'avesse saputo l'avrebbe trovata estremamente carina e dolce, in fondo aveva capito che qualcosa in lei era rotto, un qualcosa che le vietava di mostrarsi per quello che era, senza maschera e filtri, un qualcosa che le aveva vietato di amare il mondo, di amare se stessa, di amare la vita.

"Allora vieni, ti porto nel mio posto preferito" le sorrise porgendole la mano, che la ragazza non perse tempo ad afferrare e lasciare che le loro dita si incrociassero, così, mano nella mano, la guidò vicino la sua auto, per poi aprirle la portiera e successivamente facendo il giro entrò anch'esso. Mise in moto pronto a partire, ma prima si voltò ad osservare la riccia, che sentendosi osservata spostò lo sguardo su di lui, lasciando che i loro occhi si incontrassero "Che c'è?" chiese confusa "Niente, sono felice con te" ammise arrossendo e Meryl non perse tempo a farglielo notare prendendolo in giro "Sei antipatica" disse offeso "E tu permaloso" ribatté e seppur non le sarebbe dispiaciuto continuare a prenderlo in giro, si sporse verso il suo corpo, lasciandogli un bacio a stampo che il moro approfondì, per poi finalmente partire, appoggiando la sua mano sulla coscia della ragazza, coperta da un jeans largo e strappato, che a sua volta poggiò una mano sulla sua osservando il paesaggio scorrere davanti ai suoi occhi verdi e, finalmente, sereni.

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Plus qu'un ami/Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora