Perderti senza sapere quando || Kagehina ||

~1~

~Hinata~

Cazzo... Abbiamo appena perso la nostra ultima partita... due punti!! due miseri punti e vincevamo... Vedo Kags dirigersi verso la panchina con lo sguardo cupo e lo raggiungo.
"Kags...-"
"È tutta colpa tua. Se ti fossi concentrato unicamente sul salto, senza pensare alla palla avremmo vinto. È sempre stato così, hanno sempre funzionato così le nostre veloci. Prima di saltare devi pensare solo al salto, alla palla penso io. Perché non lo vuoi capire!?"
"Mia?! Non sono io quello che faceva alzate impossibili! DOVEVO curare la palla, perché la lanciavi dove pensavi fosse giusto te!"
"Se non ci pensavi ti sarebbe arrivata! Ma ovviamente tu non ti potevi fidare anche questa volta, no!"
"R-ragazzi forza, non è la fine del mondo..." Yamaguchi si avvicina a noi, tentando di farci calmare, ma ormai è fatta.
"Certo, io non devo mai fare niente! Voglio fare qualcosa anche io per una volta, non sempre e solo saltare! Se volevo solo saltare non venivo di certo a fare pallavolo!"
"Beh, potevi andare a fare qualcos'altro. Sarebbe andata meglio a chiunque"
Quelle parole mi spezzarono... non lo feci notare al momento, ma mi hanno distrutto... Forse avrebbe preferito non incontrarmi, e continuare a giocare a pallavolo come faceva prima... Forse non mi ama veramente...

-il giorno dopo-

Sto camminando verso la palestra, avendo il nostro ultimo allenamento, più una festa, ma non penso che festeggeremo molto, dato ciò che è successo ieri... Magari riuscirò a parlare con Kageyama e a capire che cosa intendeva con quella frase... Mi tormenta da ieri, non ho dormito niente... Mi sento patetico... Ma mi ha reso lui così...
Arrivato alla palestra trovo Kageyama fuori dalla porta mentre palleggia la palla contro il muro... Non sono ancora arrivati Tsukky e Yamaguchi...
"Non pensavo saresti venuto" Mi dice, freddo, senza guardarmi.
"Cosa pensavi, che avrei perso l'ultima occasione che avrò, probabilmente, per vederti? Sapevo che saresti venuto..." dico per vedere se si preoccupa alle mie parole
"ultima occasione? che intendi?" Non mostra ne preoccupazione ne paura, solo una risatina sommessa...
"Quindi è vero...? Non mi ami più? Mi hai fatto credere che sarebbe andato tutto bene..."
"Non ti amo più? Tu forse. Ti sei già dimenticato cosa hai tirato fuori ieri dopo la partita? Alzate impossibili? Alzate impossibili per persone normali, pensi di essere un giocatore come tutti gli altri?! Hai qualcosa di diverso, sei un tappo ma comunque sai schiacciare. Per questo noi funzioniamo, perché sai schiacciare quelle alzate impossibili. Quindi, se ti sembravano impossibili, è perché non ti impegnavi abbastanza, come ho detto."
"Io non mi impegno abbastanza?!"
"Certo! Non mi sembra che tu ieri saltassi al massimo del tuo potenziale!"
"Eravamo tutti stanchi! Non puoi incolparmi perché sono stanco!"
"Mi vuoi spiegare che cos'è che non capisci?? Non eri stanco!! I nostri allenamenti sono più duri, e durano più a lungo!! Eppure hai sempre ancora energie! Quindi non dire che eri stanco! Di' che non ci stavi provando, che ti eri arreso, che stavi già accettando una sconfitta che ancora non esisteva! Non lo capisci?? Non lo vedi?? Non vedi come sei l'unica persona che mi teneva unito al resto della squadra? Secondo te, se tu non ci fossi, chi si preoccuperebbe per me?? Ok, si accorgerebbero che non ci sono, ma non si accorgerebbero che il mio sguardo è spento, al contrario tuo. Se tu ti arrendi, di conseguenza ti arrendi per entrambi. Se tu molli la presa, io sprofondo. Non lo capisci questo, vero?"
"Non sprofondavi prima, perché dovresti farlo ora."
"Non pensavo arrivassi ad un livello del genere di freddezza... O soltanto mi odi? Ti faccio così tanto ribrezzo? Cosa ti ho fatto di male?? Vorrei capire come mai tutto questo odio all'improvviso... So di avere i miei difetti, di non sapermi esprimere, ma... pensavo che tra di noi ci capissimo..."
"Già... Lo pensavo anche io. Scusa, forse è stata un'idea di merda venire, torno a casa. Devo ancora preparare un paio di cose. Ciao" Detto questo, con la rabbia che ha rimpiazzato il dolore, mi giro per tornare casa a finire la valigia per l'Italia, ma prima di andare dico un'ultima cosa "Non ti riconosco più Kags. Forse è per questo che non ci capiamo più" Dopo di ché, torno a casa. Avrebbe dovuto andare diversamente...