Non ci voglio andare (capitolo 3)

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No. Non ci potevo credere. Ero incazzata. Incazzata con me stessa e incazzata col mondo. Non poteva andare in terapia e lasciarmi.. lasciarmi dove?
Non avevo idea di dove saremmo andate, nè di come avremmo continuato a vivere!
Presi la teiera e la misi sul fuoco.
Mi buttai sfinita su una sedia della cucina e respirai profondamente.
La porta della stanza venne spalancata da mia sorella.
:"Ehi peste! Che fai?"
Le sorrisi e la sollevai dalle ascelle.
:"Guardavo la tv ma volevo stare con te"
Si dimenò cercando di sfuggirmi.
Voleva stare con me.
Quelle parole mi riempirono il cuore.
:"Certo, vieni!"
La feci sedere su una sedia e mi accomodai vicino a lei.
Dalla teiera uscii vapore acqueo, mi alzai e mi diressi verso i fornelli, spegnendo quello acceso.
Alzai la teiera e la poggiai nel vassoio.
Presi dallo scolapiatti due tazze da tè.
Successivamente due cucchiaini dal cassetto delle posate.
Mi avvicinai a mia sorella appoggiando il vassoio sul tavolo.
:"facciam le principesse!"
Esclamò entusiasta.
La sua spontaneità e la sua ingenuità mi stupivano sempre.
Avevo un debole per lei.
:"Certo Madame Charlotte"
Le rivolsi un sorriso caloroso.
Mi chinai davanti a lei, poi corsi a prendere le bustine del tè twinings: io presi quello alla vaniglia e per la mia reginetta del tè deteinato.
Infilai le bustine nell'acqua calda e feci diffondere il loro sapore.
Il mio cellulare squillò.
L'ospedale? Scusate che stava succedendo? Non bastava il fatto che dovesse entrare in terapia?
Smisi di pensare e accettai la telefonata.
:"signorina Bright!"
Sentì esclamare dall'altro capo.
:"si sono io"
Un sorriso nervoso comparve sul mio viso.
Iniziai a camminare da una parte all'altra per la cucina, come sempre facevo nei momenti di tensione.
:"La aspettiamo all'ospedale, le guardie dovranno parlare con lei"
Cosa!?
:"Ah.. si certo sarò lì il prima possibile.. grazie dell'informazione. A-arrivederci"
Chiusi la chiamata e rimisi il cellulare dentro la tasca.
Guardai nervosamente mia sorella per poi avvicinarmi a lei.
:"Il tè lo prendiamo più tardi, ora dobbiamo andare dalla mamma"
Le sorrisi insicura.
Saltò giù dalla sedia incamminandosi verso il suo mini appendi abiti e acchiappando un cappottino desigual molto elegante, che si intonava perfettamente col suo vestitino azzurro e le sue ballerine di uguale colore.

Ho sempre amato vestire mia sorella con abiti da regina.
Come se fosse la mia piccola bambola.
Nel senso migliore del mondo.
Mi sentivo responsabile nel farle indossare gli abiti abbinati.
Li ho sempre scelti molto accuratamente e ho sempre amato vederla guardarsi allo specchio soddisfatta.
Dio quanto era bella!

Ci incamminammo e ci fermammo alla fermata del tram.
Per la prima volta la mia sorellina ci viaggiò.
Mia mamma la aveva sempre accompagnata in qualunque posto con la sua macchina di lusso.
Proprio come una principessa con la sua carrozza magica.
Salii in quell'ambiente con odore di sudore.

L'ho sempre odiato anch'io, ma camminare per chilometri e chilometri a piedi non è tanto conveniente in grandi città.

La mia sorellina si tappò il naso chiudendo gli occhi.
La presi di peso e la feci sedere sulle mie gambe fiondandomi sull'unico sedile libero.
:"Quà fa puzza"
Bisbigliò col nasino tappato.
:"Lo so piccolina, ma tranquilla, presto arriviamo."
La rassicurai.
Nascose il viso dentro il mio giubbotto e stappò le sue narici inspirando il profumo del mio indumento.
Sospirai e appoggiai il capo allo schienale del sedile lasciando spazio ai miei pensieri.

Dopo 25 minuti di viaggio scendemmo alla fermata dell'ospedale e ci incamminammo verso l'ingresso.
:"Ehi Elizhabet!"
Una voce mi chiamò.
Mi voltai e trovai l'ultimo volto che avrei mai voluto vedere.
"Ciao Liam."
Risposi secca.
Si avvicinò a me prendendomi le mani.
:"Perché sei all'ospedale?"
Le sue parole urtarono il mio sistema nervoso.
Ora si interessava per me?
:"Non sono cose che ti riguardano Liam. Vado."
Mollò la presa sui miei polsi e me andai senza nemmeno accennare un saluto seguita da mia sorella.
Ci avvicinammo all'accoglienza.
:"Sono Elizhabet Bright, mi hanno chiamato dall'ospedale pe.."
:"Si certo signorina, si accomodi in quella stanza.
La seconda a destra percorrerendo il corridoio."
Mi sorrise.
:"Viene anche mia sorella?"
Domandai.
:"Certo"
Le rivolsi un grazie con la testa e mi incamminai verso la stanza.

Le guardie.

Dopo aver parlato per un po' di tempo dell'accaduto, giunsero alla conclusione.

:"Signorina Bright, lei e sua sorella dovrete andare a vivere in una casa di accoglienza.
Dobbiamo aspettare che vostra madre migliori e nel caso farla entrare in terapia."

† Save Me † ||Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora