- Edelgard! Tu... Ti ucciderò!
Conoscerai la sofferenza di mio padre, che fu ucciso per te! E quella di mia madre adottiva, uccisa da sua figlia, dal suo stesso sangue!
Ti inchinerai di fronte a tutte le persone che hai calpestato per i tuoi ideali... e morirai!-
- La tua ossessione nei miei confronti è disgustosa...
Se fossi normale, di certo saresti già crepato da un pezzo...
Addio, Re degli Illusi.
Forse, se fossimo nati in tempo di pace, avresti potuto avere una vita felice da monarca benevolo.-
- Che tu possa bruciare all'inferno... El.-Un colpo secco, sofferto, e quella testa bionda cadde nel fango seguita da una fontana di sangue che velocemente si trasformò in un lago scarlatto.
Il cielo tuonò come a voler piangere il Re delle Tempeste e, subito dopo, mutò in un urlo femminile, disperato, come mai l'Imperatrice aveva sentito. Il suo cuore saltò un battito e quasi con paura si voltò.
Dietro di lei una giovane donna, pressata a terra da due soldati, un terzo le stava pugnalando la schiena con insistenza. L'urlo straziante non era a causa del suo stesso dolore, lei aveva pronunciato un nome."Mitya"
Edelgard fece alcuni passi in avanti e si prese in pieno viso uno sguardo di ghiaccio; due occhi azzurri, chiarissimi, pieni di lacrime. Lunghi capelli color pesca si appiccicavano al suo viso pallido, nascondendo gran parte dei lineamenti.
Non poteva dire se fosse bella oppure no, era fradicia di pioggia, sangue e terra, né sapeva chi fosse. Intuì solo che doveva tenere molto a Dimitri per avere una tale reazione.
Ma tutto ciò non aveva alcuna importanza. Chiunque fosse, era dalla parte del nemico, forse proprio della Chiesa, e come tale andava eliminata.- Perché hai tradito la tua famiglia? Perché hai distrutto la pace?
Le domande non ricevettero risposta. Quella donna non aveva nessun diritto di parlarle così, lei non sapeva nulla, di quanto stesse soffrendo per aver appena ucciso qualcuno di tanto importante. Per cancellare un male più grande, però, i sacrifici erano inevitabili.
Alzò Aymr al cielo e la punì con una morte lenta, un fendente che si sovrappose a tutti gli altri già inferti.I due vennero seppelliti l'uno accanto all'altra. Lei ancora respirava a fatica, rannicchiata su sé stessa, la testa del Leone stretta in grembo come il più prezioso dei tesori.
❀
Fhirdiad era stata data alle fiamme e niente avrebbe potuto salvarla. Il piano meschino della Purissima aveva giocato a sfavore di entrambi gli eserciti; tutti morivano come mosche, ma a quell'abominio, ormai, importava solo disintegrare la sua stessa creazione.
Cieca dalla rabbia, finì per aggiungersi alla lista dei caduti e, con la sua morte, morì anche il rimasuglio della Dea all'interno del corpo di Byleth.
L'Imperatrice credeva fosse la fine anche per lui, ma quando rivide i suoi occhi blu trattenne a stento le lacrime.
Avevano vinto, la Chiesa ed il suo dominio avevano finalmente cessato di esistere.Qualcosa le impedì di festeggiare. La reggia di Fhirdiad sembrava essere stata immune alle fiamme ed una sensazione la stava invitando ad entrare. Byleth e Hubert la seguirono chiedendosi il motivo, ma lei continuò imperterrita a camminare lungo gli infiniti corridoi, ignorando i dipinti dei precedenti sovrani, finché non giunse ad una stanza con la porta aperta.
Una sontuosa culla ed un bambino all'interno. Il suo petto si alzava ed abbassava lentamente, pochi capelli biondi, i vestiti ricamati con il segno di Blaiddyd.
La donna lo prese ed il piccolo si destò.
Aveva gli occhi più freddi che avesse mai visto.
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Fulmine Sanguinolento - Il Leone che si credette un'Aquila
Fantasy{FE Three Houses - Post Crimson Flower} "Se anche dovessi venire sconfitto, la stirpe dei Blaiddyd andrà avanti." Le parole di Dimitri scambiate con Rhea celavano un segreto. Prese Fhirdiad e la vita della Purissima, Edelgard ne viene a conoscenza;...