17|| COME DUE VECCHI AMICI

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Aprii leggermente gli occhi avvertendo i piccoli baci che Joaquin lasciava sulla mia spalla << Buongiorno >> mormorai rivolgendomi a pancia in su e accarezzando il braccio di Joaquin che si trovava proprio di fianco a me << Buongiorno guapa >> disse sulle mie labbra mentre mi baciava << Sai non ho più tanta voglia di alzarmi >> confessò con un sorrisetto avvicinandomi a lui, io non dissi nulla, mi limitai a fare una leggera risatina prima di posare le mie labbra sulle sue. Il campanello suonò, istintivamente entrambi cessammo di baciarci, Joaquin si distese a pancia in su sbuffando, io lentamente mi alzai << Vado io, tu rimani qua >> mi incamminai a piedi nudi verso la porta. << Buongiorno sorellina >> sentii non appena aprii la porta << Ciro, che ci fai qui? >> domandai sbadigliando << Beh, avevi promesso di trascorrere più tempo con me e mi avevi lasciato carta bianca per giorno e orario perciò eccomi qua >> mi spiegò superandomi e incamminandosi liberamente verso la cucina << Stavi dormendo? >> sentii mio fratello domandarmi << Non proprio >> risposi ripensando al momento tra me e Joaquin interrotto dal campanello, lo raggiunsi in cucina << Eri con qualcuno ieri sera? >> mi chiese osservando i piatti e i bicchieri ancora da lavare << Sofia, chi era alla porta? >> avvertii la voce di Joaquin dietro di me, sul viso di Ciro si fece largo un sorriso divertito << Oh ciao Ciro >> lo salutò non appena si accorse della sua presenza << Mi dispiace, non volevo disturbarvi, non sapevo che fossi qui, insomma normalmente tu vivi a Milano, non mi aspettavo di trovarti qui, se solo mia sorella mi avesse avvisato non sarei passato >> disse Ciro tutto d'un fiato ed evidentemente confuso << Bene, vado >> decise facendo dei passi in avanti << Ciro >> lo fermai << Non sei di alcun disturbo, vai in soggiorno con Joaquin, avete così tanto di cui parlare, ci penso io alla colazione >> lo invitai con un sorriso.

~ Joaquin's pov ~

<< E quindi tu e mia sorella siete tornati insieme >> sospirò Ciro sedendosi sulla sedia di fronte al divano dove io avevo già preso posto, sapevo che prima poi avremmo dovuto affrontare quel argomento, non capita tutti i giorni di trovare a casa di tua sorella il suo ex fidanzato, il problema era che non avevo avuto l'opportunità di affrontare questo tipo di discorso con Sofia ed ogni risposta che avessi dato a Ciro sarebbe stata forse quella sbagliata, aprii la bocca per dire qualcosa ma l'attimo dopo la richiusi non sapendo che parole usare << Va bene Joaquin, non voglio una risposta, volevo soltanto assicurarmi che tutto questo non fosse soltanto un capriccio, volevo che tu mi assicurassi che non scapperai più, che non l'abbandonerai più, che non mi costringerai nuovamente a raccogliere dei pezzi che non ho distrutto io perché mia sorella non ha il coraggio di chiedertelo ma io si ed è mio dovere farlo, soltanto io so quello che ha passato e spero con tutto il cuore che >> lo interruppi << Ciro sono sempre io, sono Joaquin, non sono il nuovo fidanzato di tua sorella né tantomeno uno sconosciuto e sentirti parlare di me in questo modo, capire che sono bastati questi pochi mesi per azzerare la fiducia che tu avessi nei miei confronti >> mi fermai non trovando le parole << In fondo hai ragione Ciro, nemmeno io ho più fiducia in me stesso e sapere che anche la persona che stimo di più l'ha persa mi distrugge, dobbiamo provare entrambi a ritrovarla perché questa volta non ho davvero intenzione di lasciare stare o di scappare, questa volta quell'anello dovrò darglielo davvero >> conclusi guardandolo negli occhi << Di che anello parli? >> chiese confuso << Penso che dovresti parlarne con tua sorella >> gli consigliai alzandomi dal divano per dirigermi in cucina << Joaquin >> mi richiamò << Si? >> domandai voltandomi nuovamente verso di lui << Mi fido di te, serviranno altre mille delle tue bravate per azzerare la fiducia che nutro nei tuoi confronti e devo ammettere che mi sei mancato in questi mesi >> non potei non sorridere << Soltanto mille? >> lo presi in giro ridacchiando << Vieni qui Ciro >> dissi invitandolo in un abbraccio << Mi sei mancato anche tu, dovresti farti sentire più spesso >> confessai lasciandolo andare << Facciamo che questo momento rimane tra di noi, ok? >> propose leggermente imbarazzato all'idea che sua sorella sapesse della nostra conversazione << Sarà una promessa tra due vecchi amici >> aggiunsi sorridendo << Tra due amici >> mi corresse ricambiando il sorriso << Allora, Joaquin che hai da raccontarmi? Come vanno gli allenamenti? >> mi chiese facendomi prendere posto nuovamente su quel divano.
Lo dovevo ammettere, quel piccolo grande uomo mi era davvero mancato, era stato tutto per me in quei tre anni: un amico, un fratello, un compagno, una guida, un confidente, una spalla, un cognato, un esempio, un mentore. Era diventato per me qualcosa di insostituibile e lo avevo ricordato solo adesso, adesso che probabilmente non era niente di tutto questo se non un semplice amico, ma mi bastava, mi bastava riavere anche soltanto un briciolo di quello che era stato per me. Così sorridevo e condividevo con lui tutto ciò che avessi in mente, tutto ciò che prima non avevo bisogno di raccontargli, tutto ciò che prima vivevamo insieme come amici, fratelli, compagni, eppure continuavo a parlare, nonostante i miei pensieri costanti, io continuavo a farlo, io sentivo il bisogno di condividere tutto questo con lui, di sapere che nonostante la mia assenza e la mia nuova vita niente fosse cambiato e tutto scorresse normalmente, che l'unico ad aver apportato un cambiamento alla propria vita ero stato io, l'unico che avesse qualcosa da raccontare. Siamo stati lì tutta la mattina a parlare e parlare come due vecchi amici.

JOAQUIN CORREA|| E NOI?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora