Colin Pov's
Esco da quella casa senza nemmeno pensarci due volte e in effetti credo sia stato questo il mio errore: purtroppo ho poco tempo da trascorrere con i bambini e non avrei dovuto andarmene. Tuttavia ormai il mio umore, già ampiamente compromesso, non è adeguato per passare del tempo con loro: non li avrei fatti sentire felici e spensierati. Amo i miei figli più della mia stessa vita e non farei mai niente di proposito per farli soffrire o fargli risentire ancora di più di questa situazione, anche se inevitabilmente già ne risentono da tempo. Probabilmente ho preferito andarmene perché rimanere avrebbe implicato rispondere ad Emily e purtroppo non sono pronto per decidere. I rapporti tra noi non sono più gli stessi da mesi ormai, ma non avevo mai pensato concretamente a quell'opzione. Di fatto era come se già fossimo su due strade diverse, ma separarsi vorrebbe dire dividersi anche ufficialmente e questo lo renderebbe ancora più reale. Rimanere avrebbe significato discutere e litigare, mentre ora ho solo voglia di parlare con una voce amica. Dopo circa quindici minuti di macchina, avvolto tra mille pensieri come sempre, arrivo al parcheggio del T.S.N. e metto l'auto come sempre in uno dei parcheggi riservati esponendo sul cruscotto il pass. Mi dirigo verso l'ingresso, dove il luogotenente Rossi mi saluta con un cenno del capo e un sorriso. Supero tutti i controlli fatti per evitare che le persone introducano oggetti pericolosi o inadatti al luogo e, dopo aver lasciato i miei effetti personali nel mio armadietto, mi dirigo verso la sala comune.
C: buongiorno Delia.
D: signor Colin buongiorno a lei. Quanto tempo. Bisogno di sfogarsi un po'?
C: decisamente. - le sorrido - Lui è qui?
D: e dove altrimenti? - accenna una risata - Sempre solito box. Buona sessione.
La saluto di nuovo, prendendo le chiavi e le cuffie che gentilmente Delia mi ha posto sul banco della reception. Mi era sembrato di vedere la macchina, ma non ero certo fosse la sua, ma Delia me ne ha dato la conferma. Immaginavo fosse qui a quest'ora e proprio per questo sono venuto. Più che bisogno di sfogarmi con una sessione, ho bisogno di parlare con lui... o dovrei dire essere analizzato da lui. Indosso le cuffie per evitare di danneggiare il mio udito e percorro il corridoio: dopo circa sei box e una quindici di passi, intravedo Alex. È troppo concentrato a sparare per notare il mio arrivo, almeno fino a quando non mi metto di fianco a lui.
A: ehi. - si volta verso di me, smettendo di sparare - Cosa ci fai qui? Pensavo fossi a Londra.
Solitamente sapeva dei miei spostamenti, se non direttamente da me, almeno dalla sua famiglia, ma evidentemente nessuno lo aveva informato. Anche perché ormai non era nemmeno così necessario avvisare tutti: la normalità era che io fossi a Londra. Mentre mi parla, apro il cassettino ed estraggo la mia pistola con i proiettili. Si tratta di una Calibro 45 ACP con classica cartuccia militare americana,caratterizzata da un'eccellente precisione e da un elevatissimo potere d'arresto. È molto famosa per la sua precisione ed è una delle munizioni più utilizzate e preferite per il tiro a segno al poligono.
C: avevo una seduta con Emily.
A: inutile chiedere come sia andata, visto che sei qui.
Con un cenno gli faccio capire quanto in effetti sia ovvia la cosa: Alex sa perfettamente come stanno le cose tra di noi e conosce anche le nostre posizioni a riguardo. Mentre torna a sparare i suoi sei colpi, io do una leggera pulita alla mia pistola prima di caricarla e iniziare a tirare.
A: sai che in teoria non potresti essere qui.
C: perché?
A: sei in uno stato emotivo... "particolare".
Pensavo che la sua domanda fosse rivolta al fatto che avrei dovuto rimanere con i bambini e invece è preoccupato per altro. Per riuscire ad ottenere un'abilitazione qui al poligono di tiro erano stati necessari molti esami psico fisici e tra le direttive, una delle principali era quella di informare il centro qualora si fosse presentato un avvenimento in grado di creare dei turbamenti emotivi. Non avevo informato nessuno qui più che altro perché essendo sempre a Londra avrei dovuto trovare del tempo che non avevo per rifare tutte le procedure e i test necessari. Stranamente la voce non era arrivata a nessuno della struttura e Alex non aveva chiaramente detto nulla. In realtà pensavo che non sarei venuto a tirare molto presto.
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Biondo ed Emma - Ricordati di ... 10
Любовные романы- SEQUEL - Nel libro precedente sono successe moltissime cose alla famiglia Baldasseroni che continua ad allargarsi e a diventare sempre più unita. C'è chi è stato fortunato come Emily e chi invece in amore ha preso una grande batosta come Alex. Qua...